• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01601    fondata nel 1881, la Franco Tosi Meccanica s.p.a. è un'azienda leader a livello internazionale per l'ingegnerizzazione, produzione e vendita turbine a vapore e turbine idrauliche,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01601presentato daCIMBRO Eleonoratesto diMercoledì 18 gennaio 2017, seduta n. 726

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   fondata nel 1881, la Franco Tosi Meccanica s.p.a. è un'azienda leader a livello internazionale per l'ingegnerizzazione, produzione e vendita turbine a vapore e turbine idrauliche, inserita in un mercato che prevede per il futuro una forte e continua crescita soprattutto nei paesi emergenti. Purtroppo, la fallimentare gestione dell'azienda degli ultimi trent'anni ha portato un crollo della produzione e conseguentemente dell'occupazione, la quale è passata dai 6.000 lavoratori degli anni settanta ai 180 attuali;
   nel corso di questa legislatura, numerosi sono stati gli atti di sindacato ispettivo presentati, gli incontri al Ministero tra proprietà e rappresentanze sindacali, così come le rassicurazioni ministeriali; numerosi sono stati, altresì, i piani e i progetti messi in campo al fine di salvaguardare la storica azienda legnanese;
   recentemente, la proprietà ha manifestato la volontà di trasferimento dell'azienda a Burago Molgora, in Brianza, là dove ha sede la Bruno Presezzi, azienda principale del proprietario della Tosi, Alberto Presezzi;
   quest'ultimo ha più volte sostenuto che, senza il sostegno promesso dai Governi in questi difficilmente avrebbe potuto lasciare la sede a Legnano, sostenendo altresì di aver presentato un inattuabile programma di investimento, visto il «supporto irrisorio» giunto da Roma;
   il trasferimento della sede porterebbe un'auspicabile riduzione dei costi, a fronte però di un impoverimento del tessuto economico dell'Alto Milanese. Ignote sono poi le eventuali ripercussioni sui 180 lavoratori coinvolti, i quali, in virtù del precedente accordo stipulato tra proprietà e sindacati, avevano già contribuito a scongiurare il fallimento dell'azienda, a prezzo di grandi sacrifici;
   al riguardo, la FIOM lombarda ha chiesto esplicitamente alla proprietà il rispetto degli impegni presi con l'accordo firmato il 18 maggio 2015 durante un incontro tra il commissario straordinario della Tosi, Andrea Lolli, lo stesso Presezzi, e i rappresentanti sindacali: accordo nel quale la società confermava «il ruolo strategico del rilancio dell'attività aziendale nella sede storica di Legnano che intende mantenere quale polo produttivo di riferimento della società»;
   rimarcando come «in nessun accordo era ventilata l'ipotesi di aiuti da parte del ministero». Il Ministero è invece garante del «preciso impegno preso dalla proprietà» al momento dell'acquisizione dell'azienda, per mantenere aperto il sito legnanese;
   delicata è la situazione generale del compatto metalmeccanico in Lombardia: il 2016 si è chiuso infatti con quasi 5.000 licenziamenti, dato che dimostra il difficile momento del settore e la precaria condizione dei metalmeccanici;
   nonostante questo, nell'ultimo incontro del 12 gennaio 2017 la proprietà ha sostenuto che le prospettive per l'azienda sono buone, e il 2016 chiuderà con un utile. Così come confortanti sono le prospettive di lavoro, dovendo entro giugno rientrare 17 lavoratori dalla mobilità –:
   se il Governo intenda convocare in tempi celeri un tavolo di confronto con proprietà e rappresentanze sindacali;
   quali azioni il Governo intenda mettere in atto al fine di garantire la permanenza dell'azienda sul territorio legnanese, nella sua sede storica.
(2-01601) «Cimbro, La Marca, Gnecchi, Alli, Porta, Marantelli, Falcone, Placido, Lauricella, Bersani, Rondini, Grimoldi, Arlotti, Epifani, Stumpo, Scanu, Monaco, Speranza, Pollastrini, Bazoli, Fiano, Brandolin, Fioroni, Rabino, Librandi, Vargiu, Damiano, Giuliani, Galperti, Centemero, Guerra, Pagano».