• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10305    Trenitalia è una società del gruppo Ferrovie dello Stato partecipato al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze;    nel 2015 il Gruppo Ferrovie dello Stato...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10305presentato daFREGOLENT Silviatesto diMercoledì 18 gennaio 2017, seduta n. 726

   FREGOLENT, D'OTTAVIO, PATRIARCA, ROSSOMANDO, BONOMO e PAOLA BRAGANTINI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   Trenitalia è una società del gruppo Ferrovie dello Stato partecipato al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze;
   nel 2015 il Gruppo Ferrovie dello Stato ha chiuso il bilancio con un utile netto di 137 milioni di euro e ha conseguito ricavi per 7,881 miliardi di euro;
   secondo organi di stampa dal mese di febbraio 2017 Trenitalia introdurrà, per la tratta Torino-Milano ad alta velocità, aumenti degli abbonamenti fino al 35 per cento del prezzo precedente;
   tali aumenti colpiscono in particolare chi usa il treno prima delle 9 di mattina e dopo le 17 del pomeriggio e, conseguentemente, i cosiddetti «pendolari»: una utenza quindi che deve spostarsi per motivi di lavoro o di studio. Per questa categoria di passeggeri il prezzo mensile di abbonamento passerà da 340 euro a 408 euro (se utilizzato al lunedì al venerdì) e 459 euro (se utilizzato per sette giorni alla settimana);
   si tratta di un rincaro enorme se si considera che il prezzo dell'abbonamento era fissato, a giugno 2015, a 295 euro;
   la decisione di Trenitalia di introdurre quattro tipologie di abbonamenti, oltre a penalizzare soprattutto i pendolari, causerebbe anche gravi problematiche per la prenotazione dei posti nei convogli;
   i pendolari dell'alta velocità sono oggetto, da anni, di comportamenti scorretti da parte delle società ferroviarie; comportamenti che hanno indotto la stessa Autorità di regolazione dei trasporti ad approvare, dopo un ampia concertazione con l'utenza interessata, misure minime di garanzia, con l'obiettivo di salvaguardare i diritti anche dei passeggeri con abbonamenti a «libero mercato» che non usufruiscono quindi dei «servizi gravati da obbligo di servizio pubblico»;
   la notizia degli aumenti degli abbonamenti ha allarmato i numerosi pendolari che utilizzano la tratta Torino-Milano, mentre le associazioni di consumatori hanno già annunciato iniziative di protesta;
   il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino ha inviato una lettera a Trenitalia chiedendo di rinunciare agli aumenti previsti considerati «fuori da qualsiasi ragione economica e anche di buon senso». «Sapevamo solo che avrebbero diversificato gli, abbonamenti – ha dichiarato lo stesso Chiamparino –, differenziando fra i 5 e i 7 giorni. Ma non eravamo certo stati avvisati di questi aumenti spropositati. Evidentemente l'obiettivo è quello di disincentivare i pendolari. Perché un aumento del 35 per cento del settimanale, e del 20 per cento del lunedì – venerdì, non può che voler dire tenere lontani i pendolari dal Frecciarossa» –:
   se quanto esposto in premessa relativamente agli aumenti stabiliti da Trenitalia per gli abbonamenti in determinate fasce orarie sulla tratta ad alta velocità Torino-Milano, corrisponda al vero e conseguentemente quali iniziative urgenti intendano assumere i Ministri interrogati al fine di evitare che la fascia di utenza dei pendolari venga penalizzata da tali rincari. (5-10305)