• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00438 DE PETRIS, PETRAGLIA, BAROZZINO, BOCCHINO, CAMPANELLA, CERVELLINI, DE CRISTOFARO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che: il trasporto ferroviario, nonostante...



Atto Senato

Interpellanza 2-00438 presentata da LOREDANA DE PETRIS
martedì 17 gennaio 2017, seduta n.741

DE PETRIS, PETRAGLIA, BAROZZINO, BOCCHINO, CAMPANELLA, CERVELLINI, DE CRISTOFARO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il trasporto ferroviario, nonostante rappresenti il sistema di mobilità più opportuno dal punto di vista socio-economico e meno impattante per l'ambiente, in Italia, in rapporto agli altri Paesi europei, è sottosviluppato e poco incentivato;

ogni giorno milioni di lavoratori e studenti utilizzano la linea ferroviaria per i propri spostamenti e molti di questi, a causa della soppressione o riduzione dei treni a percorrenza lenta, regionali, interregionali e intercity, sono costretti ad utilizzare l'alta velocità (AV);

su diversi mezzi di stampa, tra la giornata di ieri e di oggi, è apparso un articolo in cui si riportano (secondo la fonte Trenitalia) dati puntuali con tutte le variazioni del costo degli abbonamenti AV per tutte le tratte coperte;

durante la scorsa estate l'amministratore delegato di Trenitalia SpA, Barbara Morgante, aveva comunicato che la società stava prendendo in concreta considerazione addirittura l'eventualità di eliminare l'abbonamento sui treni AV, a partire dal 1° gennaio 2017;

considerato che:

dalle informazioni giornalistiche l'aumento del costo degli abbonamenti riguarderebbe come evidenziato, tutte le linee AV;

tale costo riguarderebbe proprio le fasce orarie, in cui il pendolarismo per motivi di lavoro e di studio, non ultimo per motivi di distanza è più frequente ed in particolare prima delle ore 9,00 e dopo le ore 17,00;

i rincari per le due "praticabili" tipologie di fascia introdotte variano dal 35 al 20 per cento;

a titolo esemplificativo, su una tratta particolarmente frequentata come la Torino - Milano, fino ad oggi l'abbonamento mensile utilizzabile in qualsiasi fascia oraria dal lunedì alla domenica costava 340 euro, mentre da febbraio 2017 per usufruire della stessa tipologia di servizio se ne dovranno pagare 459, cioè 119 euro in più;

dal 1° gennaio 2017 è stata inoltre istituita anche la "prenotazione obbligatoria" sui treni AV, che comporta per chi, pur abbonato, non trova un posto a sedere, una multa di ben 10 euro a viaggio;

valutato che:

già prima dell'aumento, i prezzi dei biglietti ferroviari dei treni dell'alta velocità erano incompatibili con lo stipendio medio dei lavoratori italiani;

tali incrementi tariffari risultano insostenibili per tantissimi studenti e lavoratori che si ritroveranno nella condizione di dover interrompere gli studi o abbandonare il lavoro;

con gli aumenti si riduce il diritto alla mobilità dei cittadini che diventa ad appannaggio solo dei ceti più abbienti;

tale politica, caratterizzata da tagli e ridimensionamenti delle tratte ferroviarie ed aumento dei costi, avrà conseguenze negative sul sistema della mobilità nazionale e di conseguenza sulla situazione socio-economica ed ambientale;

oggi la mobilità lavorativa è l'unico strumento per superare la crisi ed il cambiamento del mercato del lavoro sempre più mutevole ed con orizzonti temporali limitati;

Trenitalia è un'azienda monopolista privata, che utilizza uno dei beni più preziosi di un Paese: i servizi di mobilità su rotaia;

l'azienda negli ultimi 10 anni ha legato lo sviluppo dei suoi investimenti AV rispetto a quelli regionali, in virtù del fatto che il Paese doveva superare il gap di collegamento tra le grandi città, promuovendo il concept della "metropolitana d'Italia";

una siffatta politica dei prezzi e dei servizi non solo è incompatibile con il costo medio della vita e dei salari, ma con il concetto di aree metropolitane, su cui il governo sta insistendo ed investendo così massicciamente negli ultimi anni,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'aumento del costo dell'abbonamento sulla tratta ferroviaria AV Torino-Milano;

se non ritenga di intervenire immediatamente, per sventare il prevedibile disagio socio-economico che si abbatterebbe su tantissimi pendolari, chiedendo con urgenza a Trenitalia di rivedere tali incrementi tariffari affinché il costo degli abbonamenti ritorni al livello dell'anno precedente.

(2-00438 p. a.)