• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10339    secondo il rapporto «Segnali 2016 – verso una mobilità pulita e intelligente», elaborato dall'Agenzia europea per l'ambiente, i trasporti sono responsabili di circa un terzo del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10339presentato daREALACCI Ermetetesto diLunedì 23 gennaio 2017, seduta n. 728

   REALACCI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   secondo il rapporto «Segnali 2016 – verso una mobilità pulita e intelligente», elaborato dall'Agenzia europea per l'ambiente, i trasporti sono responsabili di circa un terzo del consumo finale complessivo di energia nei Paesi europei e di più di un quinto delle emissioni di gas serra, nonché di una parte considerevole dell'inquinamento atmosferico;
   più precisamente, il settore dei trasporti nell'Unione europea, contando anche le emissioni dovute ai trasporti aerei e marittimi internazionali, è responsabile del 24 per cento del totale delle emissioni di gas serra. Il nuovo libro bianco sui trasporti impone agli Stati membri dell'Unione europea di ridurre le emissioni di gas serra nel settore dei trasporti del 60 per cento entro il 2050, prendendo come termine di paragone i livelli del 1990. Dato che le emissioni di fatto sono aumentate del 27 per cento tra il 1990 e il 2009, tutti i Paesi dell'Unione europea devono effettuare quindi una riduzione complessiva del 68 per cento tra il 2009 e il 2050;
   a tal proposito, come si evince da studi scientifici e da numerosi articoli apparsi recentemente sulla stampa nazionale, i veicoli elettrici, soprattutto se alimentati con energia da fonti rinnovabili, sono in grado di ridurre le future emissioni sia di gas serra che di inquinanti atmosferici, concorrendo così, al contempo, a diminuire drasticamente l'inquinamento atmosferico che tiene in «ostaggio» le città italiane ed europee;
   il consumo totale di elettricità in Europa dei veicoli elettrici aumenterà da circa 0,03 per cento nel 2014 al 9,5 per cento nel 2050;
   l'Italia rimane in ritardo sul fronte delle auto elettriche: solo lo 0,1 per cento dei veicoli immatricolati nel 2016 è dotato di una simile motorizzazione, dato che è addirittura in calo rispetto al 2015. Un ruolo importante, all'interno di una performance così negativa, è rivestito da un'infrastruttura per la ricarica inadeguata allo sviluppo della mobilità elettrica;
   come denunciato da una relazione della Corte dei conti citata sulla stampa nazionale nei primi giorni del 2017 e richiamata anche da un articolo del quotidiano la Repubblica del 2 gennaio 2017, sono stati spesi appena 6.286,28 euro su 50 milioni di euro stanziati dal 2013 al 2015 per la realizzazione dei punti di ricarica per le auto elettriche. La stessa Corte dei conti raccomanda al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di «accelerare al massimo» sulla realizzazione dell'infrastruttura di ricarica e di puntare sulle centraline di tipo « fast» che permettono di ricaricare in trenta minuti, monitorando poi «l'avanzamento dei progetti appena avviati e di dare impulso all'impiego delle risorse stanziate nel Bilancio dello Stato, ma non ancora concretamente utilizzate» –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della questione evidenziata in premessa e se quanto riportato corrisponda al vero;
   se non intenda, per quanto di competenza, implementare lo sviluppo della mobilità elettrica, assumendo iniziative per aumentare l'infrastruttura di ricarica a disposizione degli utenti e fornire un aggiornamento del monitoraggio sulle colonnine di ricarica installate nel Paese. (5-10339)