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Atto a cui si riferisce:
S.4/00083 SANGALLI, FEDELI, FABBRI, TOMASELLI, ESPOSITO Stefano, VACCARI, MARGIOTTA, CUCCA, SPILABOTTE, CASSON, PIZZETTI, LO GIUDICE, PUPPATO, PEZZOPANE, CHITI, MATTESINI, MICHELONI, GATTI, GIACOBBE,...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 019
all'Interrogazione 4-00083

Risposta. - Si risponde sulla base degli elementi informativi pervenuti dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) la quale fa presente che il parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, di cui gli organi di stampa hanno dato notizia, è il consueto parere che tale Autorità è chiamata a fornire sulle analisi dei mercati dei servizi di comunicazioni elettroniche svolte dall'Agcom.

Nel caso di specie si tratta dell'analisi dei mercati dei servizi di terminazione sms. La tariffa di terminazione sms all'ingrosso è la tariffa che l'operatore di originazione (cui è abbonato l'utente che invia il messaggio) paga all'operatore di destinazione (cui è abbonato l'utente che riceve) per ogni messaggio che termina sulla rete di quest'ultimo. Si tratta, quindi, di una tariffa all'ingrosso pagata ed incassata esclusivamente dagli operatori di rete mobile che, non essendo regolamentata, viene determinata negli accordi commerciali tra le parti.

L'Autorità antitrust ha condiviso le conclusioni dell'Agcom di non regolamentate il mercato ed ha, pertanto, espresso parere favorevole sulle analisi svolte; tuttavia, avendo rilevato che il valore della tariffa di terminazione sms (nel 2012) risultava superiore alla media europea (3,31 centesimi di euro), ha invitato l'Agcom a svolgere un'attività di monitoraggio sull'evoluzione dei prezzi al fine di verificare che gli stessi rispondano a criteri di obiettività, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità. L'attività di monitoraggio è in corso e, se dovessero emergere le condizioni previste dal quadro legislativo, l'Autorità ha dichiarato che interverrà con provvedimenti di natura regolatoria.

La stessa Agcom ha fatto presente di aver valutato l'opportunità di regolamentare il mercato all'ingrosso della terminazione sms (ad esempio attraverso l'imposizione di tetti massimi ai prezzi all'ingrosso), concludono che l'intervento non fosse necessario in quanto la presenza sul mercato al dettaglio di servizi sostituibili agli sms (ad esempio dei servizi di messaggistica istantanea in mobilità) avrebbe "sterilizzato" un eventuale incremento del prezzo di terminazione da parte degli operatori mobili.

Il vincolo indotto dalla competizione dei servizi di messaggistica istantanea ha trovato conferma nell'analisi della dinamica del prezzo medio di terminazione sms che dal 2008 al 2011 si è ridotto del 16,4 per cento, passando da 5,3 centesimi di euro a 4,5 centesimi di euro. Sulla base di tale evidenze, l'Agcom ha ritenuto che nei prossimi anni il prezzo medio della tariffa di terminazione sms convergerà spontaneamente verso la media europea, senza la necessità di un intervento regolamentare. La stessa Autorità ha, altresì, precisato che dal 2011 al 2012 si è verificata un'ulteriore riduzione del prezzo dei servizi dì terminazione sms; infatti, il prezzo medio è passato da un valore di 4,5 centesimi di euro a 3,8 centesimi di euro riducendosi del 15 per cento. La riduzione registrata tra il 2011 e il 2012 risulta più che raddoppiata rispetto alla riduzione media degli anni precedenti ed il prezzo dei servizi rilevato dall'Agcom nel mese di luglio 2013 risulta orientativamente pari a 3 centesimi di euro e cioè prossimo al prezzo medio europeo.

L'Agcom fa peraltro presente che il divario tra le tariffe di terminazione italiane e quelle europee potrebbe generare, in linea teorica, un'alterazione della concorrenza tra imprese operanti in diversi Stati membri, indipendentemente dalla dimensione dell'operatore. Infatti, ogni qualvolta un utente di un operatore europeo invia un sms a un utente di un operatore italiano, l'operatore di originazione paga in media 4,5 centesimi di euro, mentre, nel caso inverso, l'operatore di originazione italiano pagherà in media un valore più basso. Tuttavia, questo problema sembra destinato a ridimensionarsi, dal momento che il prezzo medio di terminazione sms in Italia è in costante riduzione.

Dai dati in possesso dell'Agcom risulta, inoltre, che proprio i giovani sono i principali utilizzatori dei servizi alternativi di messaggistica istantanea. Inoltre, come emerso anche in sede di consultazione pubblica, l'Autorità ha chiarito che, ai fini dell'analisi di sostituibilità, ciò che conta non è tanto il numero di utenti che inviano messaggi istantanei, quanto il numero di messaggi inviati da tutti gli utenti e, soprattutto, la rilevanza che questo numero assume rispetto al numero di sms inviati.

Dall'analisi di mercato è emerso, infatti, che in Italia il numero di messaggi istantanei inviati da dispositivi mobili è cresciuto del 300 per cento tra il 2010 e il 2011.

L'aumento del numero di messaggi istantanei è peraltro un fenomeno che si osserva anche a livello globale: nel 2012, secondo gli analisti di Informa Telecoms & Medìa, sono stati inviati 19,1 miliardi di messaggi al giorno, contro i 17,6 miliardi di sms.

CATRICALA' ANTONIO Vice ministro dello sviluppo economico

31/10/2013