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Atto a cui si riferisce:
S.4/00355 BULGARELLI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Visto che: il 27 luglio 2005 fu sottoscritto un accordo procedimentale tra il Ministero delle infrastrutture e trasporti,...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 018
all'Interrogazione 4-00355

Risposta. - Attualmente convergono su Bologna 4 tronchi autostradali: la Bologna-Milano (A1), la Bologna-Firenze (A1), la Bologna-Padova (A13) e la Bologna-Ancona (A14), collegati fra loro dal sistema tangenziale di Bologna. Il sistema, che costituisce un nodo nevralgico della rete autostradale italiana, presenta ormai da molto tempo problemi di congestione.

Con delibera Cipe n. 121 del 21 dicembre 2001 è stato inserito il potenziamento del sistema autostradale di Bologna tra gli interventi strategici e di preminente interesse sia nazionale sia regionale.

L'accordo dell'8 agosto 2002 tra il Ministero, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia ed il Comune di Bologna prevede la realizzazione di una nuova infrastruttura "Passante Nord di Bologna" così come previsto in modo analogo dall'intesa generale quadro, sottoscritta il 19 dicembre 2003, tra il Ministero e la Regione. Il successivo atto aggiuntivo all'intesa generale quadro, sottoscritto il 17 dicembre 2007, tra il Ministero e la Regione ribadisce, tra l'altro, l'importanza strategica delle infrastrutture previste nell'intesa del 2003. Viene inoltre stabilito l'impegno ad effettuare una verifica presso l'Unione europea circa la possibilità di trattare il nodo stradale di Bologna ed il nuovo passante nord come un sistema unitario, da gestire da parte di Autostrade per l'Italia, concessionario della A14.

Gli interventi realizzati da Autostrade per l'Italia sull'attuale Sistema autostradale/tangenziale di Bologna hanno consentito di dare una prima risposta di breve periodo alle necessità di trasporto del sistema infrastrutturale, attraverso, tra l'altro, la realizzazione della terza corsia dinamica dell'autostrada, tra l'allacciamento A14/raccordo di Casalecchio e Bologna San Lazzaro.

L'intervento è inserito, se pur non espressamente nominato, nella previsione di spesa riconducibile alla voce "Altri investimenti" di cui alla convenzione unica stipulata in data 12 ottobre 2007 tra ANAS ed Autostrade per l'Italia. Pertanto, l'opera non è formalmente data in concessione alla società concessionaria, ma lo potrà essere successivamente all'espletamento di una determinata procedura, indicata dall'art. 14 "Altri investimenti" della convenzione, che recita: «Nell'ambito dell'art. 2.2 alla voce "Altri Interventi", lettera C, sono previsti interventi il cui importo è specificato in apposita tabella inserita nel piano economico finanziario alla voce "adeguamento e potenziamento rete autostradale, potenziamento sistemi di adduzione alla rete autostradale, miglioramento di accesso agli hub portuali ed agli investimenti minori, comprese le stazioni automatizzate". La individuazione delle opere rientranti nella voce "Altri interventi", della tabella di cui sopra, inserita nel piano finanziario, verrà effettuata d'intesa tra Concedente e Concessionario con appositi verbali. Resta inteso che gli interventi, così come sopra concordati, saranno successivamente approvati con apposito Decreto del Ministro delle infrastrutture». L'importo previsto è pari a 1.300 milioni di euro, al netto di eventuali ribassi d'asta. Tale intervento non genera tariffa, secondo quanto convenzionalmente previsto.

Il mancato inserimento dell'opera derivava anche dal fatto che sulla questione era in atto una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea in merito all'affidamento diretto senza gara dell'opera alla concessionaria. La procedura è stata archiviata a seguito di precisi impegni del Governo italiano sulla base dei quali sono stati individuati da parte dell'Unione europea alcuni elementi specifici comunicati con nota del 15 luglio 2010, e precisamente: il nuovo progetto verrà realizzato come strumento ausiliario per l'autostrada A14 (Bologna-Taranto), la cui sede e la cui natura rimangono immutate; la tariffa applicata sarà la stessa attualmente utilizzata dal concessionario su questa autostrada; la totalità delle attività necessarie alla realizzazione del passante sarà oggetto di procedure di aggiudicazione di appalti pubblici conformi alle regole europee applicabili; la data finale di efficacia della concessione attualmente in vigore non verrà modificata (31 dicembre 2038).

Tuttavia, con nota del 6 febbraio 2013 la Commissione ha richiesto notizie e sviluppi sulla questione, anche a seguito di precise denunce e di un'interrogazione parlamentare europea. In particolare, ha richiesto: un aggiornamento completo e dettagliato sulla situazione relativa alla realizzazione del passante, sugli atti a tal fine assunti nel corso dell'ultimo anno e su quelli in via di predisposizione; informazioni in merito alle caratteristiche ed al tracciato previsti, alla tariffazione che sarà applicata e alla predisposizione delle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici per la realizzazione, ribadendo la necessità che essa avvenga nel pieno rispetto di tutti gli elementi indicati nella nota del 15 luglio 2010.

Al fine di superare le problematiche connesse all'individuazione del tracciato da porre a base di concessione è stato sottoscritto, nel luglio 2012, un verbale d'intesa che prevedeva: l'impegno di Autostrade per l'Italia a redigere uno studio di fattibilità del passante nord e degli interventi di banalizzazione entro il 31 luglio 2012; l'importo massimo, pari a 1.300 milioni di euro netti, destinato all'iniziativa; l'impegno a costituire, entro il 31 luglio 2012, un comitato per la valutazione del progetto; l'impegno a definire la soluzione progettuale entro il 30 novembre 2012 e la successiva sottoscrizione, entro il 31 dicembre 2012, di un ulteriore atto tra le parti per disciplinare i reciproci impegni nella realizzazione dell'iniziativa; un verbale tra ANAS e Autostrade per l'Italia per l'inserimento del passante nord di Bologna tra gli impegni di investimento della concessionaria. Nel caso di mancata condivisione del progetto entro il 30 novembre 2012 o di mancata sottoscrizione dei verbali entro il 31 dicembre 2012, ANAS e Autostrade per l'Italia sarebbero state libere di destinare l'importo di 1.300 milioni di euro ad altre iniziative.

In accordo con il verbale di luglio 2012, Autostrade per l'Italia ha consegnato lo studio di fattibilità del passante entro i termini previsti. Tale studio è stato oggetto di analisi da parte del comitato tecnico che si è conclusa a novembre 2012 senza, però, il raggiungimento di un'intesa.

Contestualmente alla chiusura dei lavori del comitato, gli enti locali hanno consegnato un'ipotesi di tracciato alternativa che sostanzialmente ricalca il tracciato dell'ipotesi del 2004 sulla quale l'Unione europea aveva aperto la procedura di infrazione. Questa soluzione è stata oggetto di un ulteriore approfondimento da parte della concessionaria che si è concluso il 1° febbraio 2013. A conclusione di tali approfondimenti, la società Autostrade per l'Italia ha rappresentato, con proprio documento, "la mancanza di elementi necessari a garantire la fattibilità tecnico-economica dell'iniziativa con particolare riferimento alla soluzione prospettata dagli Enti locali, nonché l'esito favorevole dell'iter approvativo dell'opera presso gli Enti istituzionali competenti".

A seguito di tali conclusioni, si è aperto nuovamente un tavolo di confronto, tra la struttura di vigilanza sulle concessionarie autostradali, la Regione, la Provincia, il Comune e la concessionaria. In particolare, all'esito di un incontro svoltosi presso il Ministero, si è stabilito che Autostrade per l'Italia avrebbe sviluppato il progetto preliminare su un'ulteriore alternativa di tracciato.

Ad oggi sono ancora in corso approfondimenti sul tracciato, al fine di individuare una soluzione condivisa.

Quanto sin qui esposto permette di inquadrare correttamente le questioni poste con l'atto di sindacato ispettivo. In particolare, si evidenzia innanzi tutto che il "progetto di banalizzazione" non è stato ancora definito, pertanto non vi è alcuna determinazione su ipotesi di introduzione di pedaggio sull'asse tangenziale. Inoltre, la struttura di vigilanza sulle concessionarie autostradali ha precisato di essere a conoscenza di studi predisposti da Autostrade per l'Italia, ma che questi hanno unicamente ad oggetto gli aspetti relativi al trasporto; dagli stessi, peraltro, emerge che più ci si allontana dal tracciato dell'attuale tangenziale, minori sono i benefici, sempre sotto il profilo dei trasporti, sulla tangenziale stessa.

Allo stato attuale, prosegue ancora l'esame di tutte le possibili soluzioni ivi compresa la "opzione 0", ovverosia la possibilità di non realizzare l'opera. Si assicura, pertanto, che saranno attentamente esaminate e valutate tutte le posizioni espresse sulla questione, ivi compreso lo studio del progetto "Comitato per l'alternativa Passante Nord", cui si fa riferimento. Infine, si ricorda che anche la procedura VIA garantirà, senza dubbio, il più ampio confronto di tutte le posizioni prospettate.

LUPI MAURIZIO Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

31/10/2013