• Testo MOZIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.1/00716 premesso che: la legge 13 luglio 2015, n. 107, ha previsto un piano straordinario di immissioni in ruolo estremamente articolato e complesso, che ha comportato una stratificazione di...



Atto Senato

Mozione 1-00716 presentata da FABRIZIO BOCCHINO
mercoledì 25 gennaio 2017, seduta n.747

BOCCHINO, PETRAGLIA, DE PETRIS, CAMPANELLA, BAROZZINO, CERVELLINI, DE CRISTOFARO, MINEO - Il Senato,

premesso che:

la legge 13 luglio 2015, n. 107, ha previsto un piano straordinario di immissioni in ruolo estremamente articolato e complesso, che ha comportato una stratificazione di situazioni, talvolta in antitesi tra categorie di docenti;

delle 103.000 assunzioni promesse dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ne sono state effettuate 87.600 e le supplenze annuali nell'anno scolastico 2015/2016 sono state poco più di 100.000. L'anno precedente sono state 118.000. C'è stato quindi solo un lieve calo;

nonostante le pubbliche e reiterate rassicurazioni del Ministero in merito al corretto avvio dell'anno scolastico 2016/2017, si sono verificati tali e tanti malfunzionamenti, intoppi e problemi che, ad oggi, moltissime cattedre curricolari e sul sostegno risultano scoperte, con gravissimo nocumento degli studenti e del loro diritto allo studio;

appare indispensabile ed urgentissimo intervenire, dato che il fenomeno del precariato risulta particolarmente diffuso in ambito scolastico e risulta avere un'incidenza negativa non solo sulla condizione di incertezza lavorativa ed economica del personale scolastico, ma anche sulla continuità didattica e sulla qualità dell'insegnamento, che risultano fortemente penalizzate;

con la riforma della "Buona scuola" l'Italia non sembra neanche lontanamente riuscire a colmare l'enorme divario formativo col resto d'Europa: sarebbero necessarie risorse certe e adeguate, ed invece si tenta di supplire all'insufficienza degli investimenti pubblici con le "sponsorizzazioni" e con la concessione di crediti d'imposta a cittadini ed imprese per donazioni alle scuole. In questo modo, l'intervento dei privati, anche con l'utilizzo della prassi, a giudizio dei proponenti odiosa, della richiesta del versamento del contributo volontario ai genitori, dovrebbe sostituirsi alla scarsità degli investimenti dello Stato, con il rischio di creare e accrescere le forti diseguaglianze tra scuole di aree economico-sociali diverse;

considerato che:

la " Buona scuola" sembra oggi, a quasi un anno di distanza dalla sua approvazione, un "cantiere" per molti versi ancora aperto: il piano straordinario di assunzioni, motivato dalla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e non da una sensibilità politica, non è sufficiente a coprire le carenze di organico del personale docente, mentre nulla è stato fatto sul versante del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario che pure ricopre un ruolo fondamentale nel corretto funzionamento dell'istituzione scolastica;

tra i tanti mali che attanagliano la scuola sicuramente quello maggiormente riprovevole è la mancata copertura delle ore di sostegno per gli alunni e le alunne disabili: i docenti di sostegno sono pochi, le nomine sono tardive e non di rado riguardano docenti non specializzati, che in questo caso risultano molto utili al Ministero, le risorse assegnate sono insufficienti;

molte famiglie si organizzano in comitati o prospettano azioni di denuncia per interruzione di pubblico servizio. Non manca nemmeno, purtroppo, chi sceglie di lasciare il proprio figlio a casa, in attesa dell'arrivo dell'insegnante di sostegno. Tutto ciò lede, ovviamente, un costruttivo, proficuo e realistico progetto di inclusione scolastica;

considerato inoltre che:

a seguito del piano assunzionale straordinario contenuto nella legge n. 107, 45.000 docenti rimasti in graduatoria ad esaurimento hanno subito diversi danni, innanzitutto da una legge che ha derogato alla quota del 50 per cento dei posti da mettere a disposizione per i nuovi ruoli, poi da una previsione normativa, che, derogando i vincoli sulle assegnazioni provvisorie, ha minimizzato per loro la possibilità di ottenere un incarico annuale per via della saturazione dei posti in organico di fatto, in particolare per i precari del Sud;

il meccanismo ulteriore della mobilità messo in atto dal Ministero ha prodotto come diretta conseguenza lo svuotamento delle scuole del Nord rimaste a metà novembre con innumerevoli problemi di organizzazione del servizio scolastico. La sola città di Milano ha circa 2.200 cattedre vacanti senza insegnanti e ad oggi si cercano ancora docenti senza titolo specifico, soprattutto per il sostegno, ovvero per gli alunni che, paradossalmente più di altri, avrebbero bisogno di essere seguiti da personale formato ad hoc;

ritenuto che:

il piano assunzionale ha ignorato i docenti precari delle seconde fasce d'istituto che, pur essendo abilitati e utilizzati per lungo tempo all'interno delle scuole per le supplenze, non hanno potuto prendere parte al piano assunzionale, rimanendo di fatto in un limbo lavorativo;

il concorso bandito e previsto dal comma 114 dell'art. 1 della legge ha ulteriormente peggiorato la situazione dei precari del Sud, in quanto, dei posti banditi, sono stati immessi in ruolo percentuali risibili di docenti (in Sicilia l'1,7 per cento), in quanto anche in questo caso i posti sono stati occupati dalla mobilità e di fatto sfumati, sia per i vincitori sia per i precari delle GAE, che invece sarebbero potuti essere immessi secondo il meccanismo del doppio canale,

impegna il Governo:

1) ad avviare nella scuola un piano straordinario di assunzioni, che trasformi un congruo numero di posti dell'organico di fatto in organico di diritto. Tale congruo numero deve essere calcolato sulla media dei posti dell'organico di fatto degli ultimi 3 anni scolastici. Il suddetto piano riguarda tutti i precari che lavorano da anni nella scuola, gli educatori e il personale ATA, attuato prioritariamente grazie allo scorrimento di tutte le graduatorie ad esaurimento;

2) a stabilire che la dotazione organica di diritto degli insegnanti di sostegno per il prossimo anno scolastico sia il 100 per cento del posti di sostegno attivati nel corrente anno scolastico.

(1-00716)