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Atto a cui si riferisce:
S.4/00492 DE PIETRO, MONTEVECCHI, SERRA, MUSSINI, BLUNDO, FUCKSIA, GAMBARO, GAETTI, CASALETTO - Al Ministro della difesa - Premesso che: l'arsenale di La Spezia è una delle più antiche e...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 010
all'Interrogazione 4-00492

Risposta. - Gli arsenali della Marina militare si pongono come vere e proprie industrie del settore della manutenzione navale, costituendo fattore di stabilità e di equilibrio sul territorio, quali rilevanti realtà socio-economiche locali.

È indubbio il fermo intendimento della Difesa nel proseguire l'impegno finalizzato alla ristrutturazione organizzativa, tecnico-logistica, infrastrutturale e di rinnovamento tecnologico degli arsenali, così da salvaguardare sia l'efficienza dello strumento navale, consentendo allo stesso di continuare ad essere in grado di rispondere alle prioritarie esigenze di difesa dello Stato e di tutela degli interessi nazionali, sia i livelli occupazionali delle aree geografiche interessate.

Gli arsenali hanno costituito, e ancora oggi costituiscono, l'elemento determinante per assicurare, senza soluzione di continuità, l'approntamento e la manutenzione del nostro naviglio.

Proprio in considerazione dell'importanza che essi rivestono, la forza armata, a decorrere dal 2007, ha predisposto un piano pluriennale di ammodernamento e messa a norma degli arsenali e degli stabilimenti di lavoro denominato "piano Brin", fondamentale per assicurare la funzionalità e l'operatività delle basi della Marina.

Parallelamente al piano Brin è stato approntato, da tempo, un piano organico di efficientamento che prevede anche il turnover del personale civile, con l'intento di associare all'ammodernamento delle infrastrutture e alla razionalizzazione delle aree produttive, la disponibilità di una forza lavoro rapportata ai nuovi fabbisogni manutentivi della flotta.

In particolare, con riferimento all'arsenale di La Spezia, che continua a sostenere con efficacia e capacità la manutenzione dello strumento navale sia in sede che fuori sede, è indubbio il ruolo strategico che esso riveste per la Marina militare.

In un contesto di disponibilità economiche sempre più ridotte e di contrazione degli organici complessivi, la forza armata ha continuato a perseguire la riduzione dei costi di gestione delle infrastrutture e la reinternalizzazione delle attività manutentive, valorizzando, in questo modo, le professionalità e le competenze delle maestranze arsenalizie.

In tal senso, si inquadrano gli interventi in atto, che prevedono l'accorpamento delle attività omogenee e l'abbattimento dei costi di mantenimento e di gestione attraverso la concentrazione di tutte le attività dell'arsenale in due aree polifunzionali (una per i sistemi di piattaforma e una per il sistema di combattimento), individuate entrambe nei pressi della darsena interna, in prossimità dei bacini e vicino agli uffici direzionali.

In merito alla possibilità di restituire le "aree inutilizzate prospicienti Marola", premesso che, in prossimità di porta Marola, una parte della banchina è stata già data in concessione temporanea all'amministrazione comunale ed è utilizzata come cala e alaggio per le piccole imbarcazioni da diporto da parte della cittadinanza locale, sottolineo che la banchina Carbone, situata all'interno della base navale (tra il porticciolo di San Vito e il molo Varicella 2) è pienamente utilizzata dalla Marina militare: infatti, è attualmente adibita per l'ormeggio delle unità in disarmo, in attesa della definitiva alienazione.

Inoltre, le linee programmatiche di razionalizzazione e di sviluppo infrastrutturale per la sede di La Spezia prevedono, nel medio-lungo periodo, tra le altre attività, la realizzazione di nuovi moli, perpendicolari alle banchine della base navale, al fine di adeguarne le capacità di ormeggio alle nuove unità navali.

Tra l'altro, gli ingenti oneri finanziari a ciò necessari hanno indotto la forza armata ad intraprendere contatti con l'Autorità portuale di La Spezia, che ha manifestato l'interesse a recuperare alle attività compatibili con il piano regolatore portuale, l'area attualmente ubicata all'interno della base navale denominata "Campo in ferro" e l'eventuale estensione alle aree adiacenti, in proiezione verso il molo Varicella.

A seguito di tali incontri, l'Autorità portuale ha avanzato una proposta tesa ad acquisire l'area dell'ex magazzino materiali fuori uso e rottami e di una parte dell'antistante specchio acqueo, rendendosi disponibile, in cambio, a realizzare un molo per l'ormeggio di navi militari all'interno della base navale di La Spezia, nella zona di molo Carbone, con il conseguente dragaggio, a 10 metri, del fondale dello specchio acqueo circostante.

Per quanto riguarda, invece, le vasche di stagionatura del legname, denominate «vasche di San Vito», esse sono limitrofe ad edifici della base navale attualmente in uso e/o in fase di ristrutturazione nell'ambito del processo di razionalizzazione infrastrutturale che prevede la concentrazione all'interno dell'area di funzioni attualmente espletate in sede periferica (cosiddetti magazzini di Scorcetoli che verranno resi disponibili per la valorizzazione a favore delle autorità locali), nonché per le esigenze del Gruppo operatori subacquei del comando subacquei e incursori (COMSUBIN).

Tali vasche non solo sono da lungo tempo utilizzate per l'ormeggio del naviglio minore del comando servizi base di La Spezia, ma, sulla base dell'accordo tra la Marina militare e la locale Autorità portuale per la valorizzazione della banchina Revel, anche il naviglio militare presente presso questa banchina è già stato riallocato nello specchio acqueo delle vasche di San Vito.

Il processo di razionalizzazione prevede, inoltre, che nel sedime compreso tra le vasche di San Vito e il molo Carbone, ove sorgeva l'edificio n. 174, già demolito, sia realizzata una nuova struttura da destinare a magazzino per materiali delle unità navali.

Con specifico riferimento, poi, alle aree dell'arsenale, si fa presente che saranno spostate le officine della difesa di superficie e della difesa subacquea che sono, attualmente, le uniche aree d'interesse dell'arsenale che insistono sulla zona di porta Marola. Una volta completato il trasferimento delle officine (previsto entro il 2017), tali aree potranno essere diversamente impiegate, secondo quando previsto dal piano regolatore della base.

A tal fine, sono in corso attività con il Comune di La Spezia e l'autorità portuale, tese a predisporre ipotesi progettuali di valorizzazione delle aree di Marola che comprendono, tra l'altro, la possibilità di realizzare una nuova viabilità stradale, parallela all'attuale, ubicata all'interno della base navale, che andrebbe a collegare l'abitato del comune di Marola a quello di Cadimare.

La viabilità potrebbe essere realizzata spostando verso mare l'attuale muro di cinta della base navale, confinante con le aree denominate "area verde Marola", cedute al Comune di La Spezia con atto di vendita, in applicazione di quanto previsto nel protocollo d'intesa stipulato nel dicembre 2009.

Si osserva, in ultimo, con riferimento alla darsena Duca degli Abruzzi, che sebbene sia vietata la navigazione al suo interno, in quanto si tratta di zona militare, purtuttavia, in deroga a tale divieto e previa autorizzazione della forza armata, vengono consegnati agli abitanti della zona di Marola posti barca presso il porticciolo di San Vito, sito all'interno della base navale, con ingresso da porta Marola, permessi di transito dei natanti.

In conclusione, si rassicura in merito all'attenzione e alla disponibilità che l'amministrazione pone nella valutazione delle varie istanze della cittadinanza locale, nell'ottica di contemperare le prioritarie esigenze della Difesa con quelle delle realtà locali interessate, attenuando, il più possibile, l'impatto dovuto alla presenza militare.

MAURO MARIO WALTER Ministro della difesa

08/08/2013