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Atto a cui si riferisce:
C.4/00698 da circa un mese, secondo un articolo pubblicato in data 3 giugno 2013 dal quotidiano «La Repubblica», a firma di Chiara Spagnolo, sono decine i richiedenti asilo di varie etnie che...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 30 settembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 87
4-00698
presentata da
FRATOIANNI Nicola

Risposta. — La situazione di criticità che ha interessato la provincia di Lecce nel maggio scorso è stata risolta in seguito a un incontro con tutti i soggetti interessati, che si è svolto il 4 giugno presso la locale prefettura. In quella sede è stato individuato un percorso di accoglienza temporanea dei richiedenti asilo, in attesa del trasferimento presso i Cara. Peraltro, le amministrazioni locali e le associazioni interessate hanno espresso apprezzamento per le modalità con le quali è stata definita la questione.
Per far fronte alla situazione di sovraffollamento di alcune delle strutture dedicate all'accoglienza dei richiedenti asilo, è indispensabile il potenziamento dello Sprar (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati). Tale sistema – che costituisce una delle esperienze più significative realizzate in materia a livello europeo – si basa su una fitta rete di solidarietà, assicurata tramite convenzioni con gli enti locali, ed è in grado di promuovere un'ampia governance del fenomeno migratorio.
Lo Sprar, unito ai centri di accoglienza dislocati sull'intero territorio nazionale, ha già dato ottima prova di sé durante l'emergenza nord-Africa ed è stato recentemente incrementato di 2.402 posti. La disponibilità attuale, pertanto, è di 5.402 posti, tutti occupati. A ciò si aggiunge la richiesta di ulteriori 3.000 posti, di cui 1.810 sono già stati resi disponibili per le esigenze di Lampedusa e degli altri luoghi di sbarco. È obiettivo del Governo conseguire un ulteriore consistente aumento, che porterà lo Sprar ad accogliere oltre 8.400 stranieri. Il piano ad oggi predisposto rappresenta dunque un valido strumento di gestione ed è in grado di soddisfare l'attuale richiesta di accoglienza.
Sempre in relazione allo Sprar, è stato predisposto lo schema di decreto recante le nuove linee guida per l'accesso ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo da parte degli enti locali che prestano servizi di accoglienza per i richiedenti e i titolari di protezione internazionale o umanitaria. Nel provvedimento si introduce, tra l'altro, uno strumento importante di flessibilità, attraverso la previsione dell'obbligo, per gli enti locali che presentano domanda di contributo, di garantire l'attivazione di una percentuale di posti aggiuntivi, su richiesta della direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo, effettuata tramite il Servizio centrale della rete Sprar.
Per quanto riguarda l'ulteriore problematica segnalata nel testo dell'interrogazione, relativa ai tempi di accesso alle procedure, si assicura che il Governo si è già impegnato a velocizzare le procedure di esame delle domande di protezione umanitaria e di richiesta di asilo.
Al riguardo, lo scorso 8 luglio è stato approvato dal Senato il disegno di legge n. 587 recante «delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – legge di delegazione europea 2013». Tale disegno di legge prevede disposizioni che – una volta approvate anche dall'altra Camera – consentiranno di fronteggiare situazioni critiche di emergenza, con l'istituzione di 10 ulteriori sezioni, raddoppiando così le capacità operative delle commissioni territoriali già esistenti.
Sono state inoltre individuate procedure operative più veloci, approntando un procedimento informatizzato di trasmissione delle istanze presentate davanti alle commissioni territoriali (Vestanet). In tal modo, si è proceduto alla dematerializzazione della domanda di riconoscimento della protezione internazionale (cosiddetto «modello C3»), attraverso l'acquisizione diretta per via informatica della domanda da parte degli uffici immigrazione delle questure e l'immediata trasmissione alla commissione territoriale competente. La procedura verrà ulteriormente implementata grazie al collegamento con altri sistemi informatici.
Infine, si ricorda che la legislazione nazionale in materia di protezione internazionale è di diretta derivazione comunitaria, in quanto costituisce attuazione delle direttive europee sul diritto di asilo. Recepisce quindi tutte le garanzie procedurali fissate a livello europeo, che devono essere assicurate al richiedente asilo. Tale processo continuerà con il prossimo recepimento delle ultime due direttive comunitarie in materia di asilo, inserite nel citato disegno di legge di delegazione europea 2013. Con tale recepimento si potrebbe procedere al riassetto dell'intero sistema, qualora ciò risultasse necessario, anche sulla base dell'esperienza maturata in questi ultimi anni.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Domenico Manzione.