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Atto a cui si riferisce:
C.4/01123 nel 2005 l'Antonio Merloni spa a Fabriano e Nocera Umbra entra in crisi e a partire dal 2008 l'azienda è in amministrazione straordinaria. Nel 2012 subentra alla vecchia proprietà la JP...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 30 settembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 87
4-01123
presentata da
GIULIETTI Giampiero

Risposta. — Si risponde congiuntamente alle interrogazioni in esame, rappresentando quanto segue.
In seguito all'annuncio dell'azienda di procedere ad una riorganizzazione della Indesit Company con la conseguente riduzione dell'organico in Italia per 1450 unità, il Ministero dello sviluppo economico ha provveduto tempestivamente a prendere contatti con la direzione della società e con le segreterie nazionali delle principali organizzazioni sindacali, al fine di delineare un confronto sulle prospettive industriali del gruppo. Di conseguenza in data 11 giugno 2103 il Ministro ha incontrato i sindacati per un primo esame delle conseguenze produttive ed occupazionali scaturenti dal piano industriale della Indesit.
A tale riunione erano anche presenti i rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l'amministratore delegato della multinazionale, le istituzioni locali, i parlamentari delle regioni interessate (Marche e Campania) nonché le organizzazioni nazionali e territoriali dei metalmeccanici.
Nel corso del confronto, il Ministro ha espresso la forte preoccupazione del Governo per il piano annunciato dall'azienda che, con i tagli previsti, finirebbe per acuire le sofferenze di aree già colpite da una pesante crisi industriale e dal fallimento della Merloni.
Molti degli interventi hanno sottolineato, infatti, la situazione di criticità in cui si troverebbe il territorio, sia dal punto di vista occupazionale che sociale, se il piano dovesse essere attuato. In tale contesto, sentite le parti presenti e, in particolare, acquisita la volontà – manifestata dal management Indesit – di non voler abbandonare il Paese, il Ministro ha rivolto l'invito all'azienda a rivedere il piano di riassetto del Gruppo, anche alla luce di elementi emersi durante il dibattito.
Si è aperta così una nuova fase, grazie anche alla disponibilità del management della società e delle organizzazioni dei lavoratori che «hanno consentito di procedere nella discussione attraverso due tavoli tecnici e a metà settembre, si avrà un tavolo generale con il quale si tireranno le somme per verificare l'esistenza o meno delle condizioni per un accordo che salvaguardi produttività e occupazione».
Il primo incontro del «tavolo tecnico» si è svolto il 23 luglio 2013 ed ha visto istituzioni e azienda affrontare il tema degli investimenti e di possibili interventi pubblici.
In particolare si è stabilito di formare un gruppo di lavoro composto da Governo-Regioni per lo sviluppo di una piattaforma fisica di ricerca e innovazione capace di generare economie esterne e vantaggi competitivi di localizzazione per l'intero settore degli apparecchi domestici e professionali.
Nel secondo tavolo tecnico tenutosi il 26 luglio 2013, in cui erano presenti anche il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le organizzazioni sindacali, si è discusso del tema degli investimenti e di possibili interventi pubblici a sostegno degli stessi. La Indesit ha confermato la volontà di voler investire 70 milioni di euro.
Il 17 settembre 2103 il tavolo tornerà a riunirsi per valutare i risultati delle riunioni tecniche e sperando che con il contributo di tutti, si riesca a salvaguardare la produzione e l'occupazione.
Infine, allo scopo di combattere la crisi che investe il settore degli elettrodomestici anche puntando su prodotti altamente innovativi, si è tenuta il 1° agosto scorso un primo incontro al quale hanno partecipato il Presidente della regione Marche, rappresentanti del Ministero del lavoro e di quello dell'università e ricerca.
Sullo sfondo vi è l'idea messa a punto da alcune regioni (Marche, Lombardia, Friuli, Veneto, Emilia Romagna e Campania) di un istituto per l'innovazione.
La riunione si è conclusa con la costituzione di un gruppo di lavoro ristretto che, oltre a Dicasteri, regioni e CNR, comprenderà le principali università italiane e avrà il compito di elaborare un progetto di fattibilità che verrà poi discusso.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.