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Atto a cui si riferisce:
C.5/00646 con decreto del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995 è stato approvato il «Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Siracusa-Sicilia...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 17 settembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00646

Con riferimento alle problematiche ambientali relative al Sito di Interesse Nazionale di Priolo, di cui all'interrogazione n. 5-00646 presentata dall'On.le Amoddio, è utile premettere che la caratterizzazione di molte aree ha coinvolto Aziende private ed Autorità competenti in una intensa attività che ha inevitabilmente prolungato le fasi iniziali dell'iter di bonifica. Infatti, mentre l'ISPRA ha realizzato la caratterizzazione dell'area marina della Rada di Augusta, delle aree umide Saline di Priolo, di Augusta e di Siracusa, tutte le elaborazioni finalizzate alla bonifica delle aree ricadenti all'interno del SIN di Priolo, invece, sono state realizzate da parte di Aziende proprietarie e/o conduttrici, ciascuna per le aree di propria competenza.
Il rischio sanitario connesso alla contaminazione nell'area marina ed al consumo alimentare dei pesci e di mitili non è stato considerato rilevante, come si evince anche dalla perizia del CTU nominato dal Tribunale Amministrativo regionale di Catania del 16 febbraio 2009.
In merito alle fasce di terreno, dove sono stati abbancati materiali di riporto di varia natura, oggi qualificabili come rifiuti, si precisa che:
1. su tali aree insistono strutture industriali attive (edifici e impianti);
2. la loro rimozione, pertanto, comporterebbe la sospensione di tutte le attività industriali presenti e lo smantellamento delle sopra citate strutture con costi elevatissimi a fronte di un'elevata complessità tecnica.

Riguardo al Progetto di bonifica dei fondali della Rada di Augusta, si precisa che:
1. la caratterizzazione della Rada, eseguita dall'ICRAM (oggi ISPRA), su indicazione dell'amministrazione ha permesso di distinguere le varie classi di pericolosità dei sedimenti presenti sul fondale;
2. il primo Progetto di bonifica dei sedimenti della Rada di Augusta è stato approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 20 dicembre 2007, a seguito della la fase di caratterizzazione disposta da questo Ministero, che preveda la rimozione di 18.000.000 di mc;
3. il secondo Progetto di bonifica dei sedimenti della Rada di Augusta è stato approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 7 ottobre 2008, a seguito della 2a fase di caratterizzazione di dettaglio disposta sempre da questo Ministero, con una nuova volumetria di sedimenti da rimuovere pari a 13.300.000;
4. l'Analisi di Rischio non è stata elaborata in quanto non esiste ad oggi un Protocollo operativo ufficiale per la matrice sedimenti marini;
5. questa Amministrazione ha messo a disposizione del perito tecnico d'ufficio nominato dal Tribunale amministrativo di Catania tutti i dati tecnici relativi alle 2 fasi di caratterizzazione;
6. la perizia del CTU ha disposto la rimozione dei soli sedimenti pericolosi per una volumetria pari a 1.000.000 mc e, pertanto, questa Amministrazione sta elaborando un'ulteriore revisione del Progetto di bonifica sulla proposta di dragare e rimuovere solo i sedimenti definiti pericolosi.

La richiesta di marginamento fisico era conseguenza del fatto che gli interventi realizzati dalle Aziende private e protrattisi nel tempo non avevano mostrato una riduzione sensibile della contaminazione.
Relativamente alla mancanza di un chiaro e programmato percorso di riconversione industriale, la Conferenza di Servizi decisoria del 25 agosto 2007 ha approvato il Progetto di bonifica dei suoli per aree industriali dismesse per circa 185 ettari e a tutt'oggi risulta che non è stato riconvertito alla produzione industriale alcuno dei suddetti 185 ettari.
In ordine alla verifica dello stato di attuazione dell'Accordo di programma del 2008, si evidenzia che, così come previsto dall'articolo 7 del decreto ministeriale n. 468/2001, il Commissario Delegato per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque della Regione Sicilia predispone, con cadenza annuale, il monitoraggio finanziario delle risorse stanziate a favore del SIN di Priolo con indicazione degli interventi finanziati, dei relativi impegni e delle spese sostenute. Tale monitoraggio, verificato dal Ministero dell'ambiente ed è stato aggiornato al 31 dicembre 2012.
Rispetto, poi, alle risorse disponibili ammontanti a euro 106.800.000,00, si precisa che:
1. ai sensi dell'articolo 6 dell'Accordo di Programma del 7 novembre 2008 sono state sottoscritte specifiche Convenzioni con i soggetti attuatori di cui all'articolo 4 dell'Accordo medesimo;
2. ad oggi sono stati impegnati euro 3.000.000 in quanto tutte le attività sono relative alla esclusiva fase progettuale.

Al fine di fornire un dettagliato quadro dello stato di attuazione degli interventi di bonifica, è a disposizione dell'interrogante e della Commissione la tabella allegata, riepilogativa degli interventi previsti dall'Accordo in parola, redatta dalla Regione Sicilia ed aggiornata a luglio 2013, con l'indicazione del costo realizzato, dei pagamenti e delle economie per singolo intervento.
In merito agli interventi di bonifica previsti nell'Accordo di programma del 2008, si è proceduto:
1. alla caratterizzazione delle acque di falda lungo la fascia degli arenili;
2. allo studio di fattibilità MISE e la bonifica della falda acquifera, approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 25 ottobre 2011;
3. alla Progettazione del 1o stralcio funzionale e messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera con barrieramento antistante le aree industriali prospicienti la Rada di Augusta, approvato con Decreto in data 11 novembre 2011;
4. alla caratterizzazione dell'area marina antistante l'area industriale di Priolo;
5. alla caratterizzazione delle Saline di Augusta.

La realizzazione del progetto di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera, di cui al sopra citato punto 3, approvato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela e del Mare già dal 25 ottobre 2011, non è stata avviata dal Soggetto attuatore, Commissario delegato per l'emergenza bonifiche e acque della regione Siciliana, anche in seguito ai ricorsi presentati dalle Aziende private interessate dalle opere previste nel Progetto medesimo.
Lo stesso Commissario ha in corso la revisione del suddetto Progetto per adeguare il costo alle risorse disponibili.
Al fine di fornire un dettagliato quadro dello stato di attuazione degli interventi di bonifica, si trasmette in allegato una tabella riepilogativa degli interventi previsti dall'Accordo in parola, redatta dalla Regione Siciliana ed aggiornata a luglio 2013, con l'indicazione del costo realizzato, dei pagamenti e delle economie per singolo intervento.
In merito, poi, alla trasmissione al Ministro per la Coesione Territoriale della documentazione utile per la stipula dell'APQ, per l'utilizzo delle risorse di cui alla Delibera CIPE n. 87 del 3 agosto 2012 (euro 50.000.000,00), si rappresenta che la Regione con nota del 12 giugno 2013 ha proposto di finanziare prioritariamente il «Progetto Definitivo degli Interventi di Messa in sicurezza e bonifica della falda all'interno della Rada di Augusta». Allo stato, il Ministero dell'Ambiente è in attesa di acquisire da parte della Regione Siciliana una nuova proposta di Accordo di Programma Quadro, riformulata alla luce delle osservazioni avanzate dal Ministero dell'ambiente e dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Da ultimo, in merito al protrarsi dei tempi previsti per la bonifica ed il rilancio industriale del SIN di Priolo, si precisa che dalla data di perimetrazione del S.I.N. sono stati approvati n. 17 Progetti di Bonifica di suoli ed acque di falda per un'estensione complessiva di oltre 1.000 ettari. Le Aziende nel corso degli anni si sono opposte per vie legali alle richieste formulate dal Ministero dell'Ambiente, rallentando di conseguenza le attività di bonifica delle aree di propria pertinenza e dell'intero S.I.N..
In merito ai ritardi nelle attività di bonifica, si precisa che tutti gli atti di questa Amministrazione sono stati oggetto di impugnazione da parte dei Soggetti privati dinanzi al tribunale amministrativo regionale che, in molti casi con sospensiva, ha comportato l'apertura di un nuovo procedimento, rallentando ulteriormente l'iter procedurale.