• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.7/00293 premesso che: - la proposta di regolamento prevede l'introduzione di un codice europeo delle comunicazioni elettroniche, rifondendo in un'unica direttiva le quattro direttive esistenti in...



Atto Senato

Risoluzione in Commissione 7-00293 presentata da VALERIA CARDINALI
mercoledì 1 febbraio 2017, seduta n.287

L'8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato della Repubblica, esaminato, ai sensi dell'articolo 144, l'atto comunitario COM (2016) 590 definitivo sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà, relativo alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche;
premesso che:
- la proposta di regolamento prevede l'introduzione di un codice europeo delle comunicazioni elettroniche, rifondendo in un'unica direttiva le quattro direttive esistenti in materia di accesso (direttiva 2002/19/CE), di autorizzazioni (direttiva 2002/20/CE), di reti e servizi di comunicazione elettronica (direttiva 2002/21/CE, cosiddetta "direttiva quadro"), di servizio universale (direttiva 2002/22/CE) e successive modificazioni ed integrazioni;
- in tal modo si intende operare una revisione complessiva delle disposizioni europee in materia di telecomunicazioni che, anche nell'ottica di compiere ulteriori passi verso la realizzazione del mercato unico europeo digitale, aumenti la coerenza delle norme e consenta di superarne l'attuale frammentazione, garantisca parità di trattamento tra gli operatori del mercato e rafforzi le tutele per i consumatori, introduca un approccio più coerente nella politica per la gestione dello spettro radio, migliori l'efficacia del quadro regolamentare istituzionale;
- in particolare, si prevede un aumento della concorrenza e della tutela degli investimenti, un uso più razionale delle frequenze radio, una più ampia protezione dei consumatori e degli utenti online, regole più eque per tutti gli operatori, un ruolo più incisivo delle autorità nazionali di regolamentazione e dell'Organismo europeo di settore (BEREC);
rilevato che:
- il ricorso allo strumento della rifusione appare particolarmente opportuno data l'attuale complessità e frammentazione normativa del settore delle telecomunicazioni nell'Unione europea. In tal modo, abrogando l'atto di base previgente (in questo caso le quattro direttive dianzi richiamate), si consente l'adozione di un atto giuridico nuovo che incorpora le modifiche apportate e delinea una disciplina più organica, coerente e comprensibile per tutto il settore;
tenuto conto delle osservazioni formulate dalla Commissione 14a e della relazione del Governo, trasmessa ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge n. 234 del 2012;
esprime avviso favorevole per i profili di merito, che rilevano nell'ambito del dialogo politico con le istituzioni dell'Unione, con le seguenti osservazioni:
- in termini generali, si condivide l'impostazione della proposta, evidenziando i vantaggi derivanti dall'accorpamento e dalla razionalizzazione delle norme in materia di telecomunicazioni, sia sotto il profilo della semplificazione e della coerenza, sia sotto quello dell'armonizzazione tra gli Stati membri;
- si valutano positivamente le specifiche modifiche proposte, che appaiono funzionali al raggiungimento degli obiettivi di realizzare un'infrastruttura idonea a consentire l'accesso veloce a internet per tutti i cittadini entro il 2020, stimolando gli investimenti pubblici e privati e, per questa via, un aumento della produttività e dell'occupazione;
- si valuta altresì favorevolmente l'armonizzazione della normativa, per quanto concerne in particolare il rafforzamento della parità di trattamento tra gli operatori del mercato e delle tutele per i consumatori.
Il presente atto è da intendersi anche quale atto di indirizzo al Governo ai sensi dell'articolo 7 della legge 24 dicembre 2012, n. 234.
(7-00293)
CARDINALI