• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/00694 il 27 luglio del 2005 fu sottoscritto un accordo procedimentale tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la regione Emilia-Romagna, la provincia di Bologna e il Comune di Bologna...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 25 settembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00694

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, appare opportuno effettuare una breve ricostruzione delle questioni cui la stessa si riferisce.
Attualmente convergono su Bologna quattro tronchi autostradali: la Bologna – Milano (A1), la Bologna – Firenze (A1), la Bologna – Padova (A13) e la Bologna – Ancona (A14), collegati fra loro dal Sistema Tangenziale di Bologna. Il sistema, che costituisce un nodo nevralgico della rete autostradale italiana, presenta ormai da molto tempo problemi di congestione.
Con delibera CIPE n. 121 del 21 dicembre 2001 è stato inserito il potenziamento del Sistema Autostradale/Tangenziale di Bologna tra gli interventi strategici e di preminente interesse sia nazionale che regionale.
L'Accordo dell'8 agosto 2002 tra il Ministero delle infrastrutture, la regione Emilia Romagna, la provincia di Bologna ed il comune di Bologna prevede la realizzazione di una nuova infrastruttura denominata «Passante Nord di Bologna».
Inoltre, l'Intesa Generale Quadro, sottoscritta il 19 dicembre 2003, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Emilia-Romagna prevede, tra l'altro, la realizzazione del «Passante Nord di Bologna».
Il successivo Atto aggiuntivo all'Intesa Generale Quadro, sottoscritto il 17 dicembre 2007, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Emilia-Romagna ribadisce, tra l'altro, l'importanza strategica delle infrastrutture previste nell'Intesa del 2003. Viene inoltre stabilito l'impegno ad effettuare una verifica presso l'Unione europea circa la possibilità di trattare il nodo stradale di Bologna ed il nuovo passante nord come un sistema unitario, da gestire da parte di Autostrade per l'Italia, concessionario dell'A14.
Gli interventi realizzati da Autostrade per l'Italia sull'attuale Sistema Autostradale/Tangenziale di Bologna hanno consentito di dare una prima risposta di breve periodo alle necessità trasportistiche del sistema infrastrutturale, attraverso, tra l'altro, la realizzazione della terza corsia dinamica dell'autostrada, tra l'allacciamento A14/raccordo di Casalecchio e Bologna San Lazzaro.
L'intervento è inserito, se pur non espressamente nominato, nella previsione di spesa riconducibile alla voce «Altri investimenti» di cui alla Convenzione Unica stipulata in data 12 ottobre 2007 tra ANAS S.p.A. ed Autostrade per l'Italia S.p.A..
Pertanto, l'opera non è formalmente data in concessione alla Società Concessionaria, ma lo potrà essere successivamente all'espletamento di una determinata procedura, indicata dall'articolo 14 «Altri Investimenti» della Convenzione medesima, che recita: «Nell'ambito dell'articolo 2.2 alla voce “Altri Interventi”, lettera c), sono previsti interventi il cui importo è specificato in apposita tabella inserita nel piano economico finanziario alla voce “adeguamento e potenziamento rete autostradale, potenziamento sistemi di adduzione alla rete autostradale, miglioramento di accesso agli hub portuali ed agli investimenti minori, comprese le stazioni automatizzate”... La individuazione delle opere rientranti nella voce “Altri interventi”, della tabella di cui sopra, inserita nel piano finanziario, verrà effettuata d'intesa tra Concedente e Concessionario con appositi verbali. Resta inteso che gli interventi, così come sopra concordati, saranno successivamente approvati con apposito Decreto del Ministro delle infrastrutture».
L'importo previsto è pari a 1.300 milioni di euro, al netto di eventuali ribassi d'asta. Tale intervento non genera tariffa, secondo quanto convenzionalmente previsto.
Il mancato inserimento dell'opera derivava anche dal fatto che sulla questione era in atto una procedura di infrazione da parte dell'UE in merito all'affidamento diretto senza gara dell'opera alla Concessionaria.
Detta procedura è stata archiviata a seguito di precisi impegni del governo italiano sulla base dei quali sono stati individuati, da parte dell'UE, alcuni elementi specifici comunicati con nota del 15 luglio 2010, e precisamente:
il nuovo progetto verrà realizzato come strumento ausiliario per l'autostrada A14 (Bologna Taranto), la cui sede e la cui natura rimangono immutate;
la tariffa applicata sarà la stessa attualmente utilizzata dal concessionario su questa autostrada; la totalità delle attività necessarie alla realizzazione del Passante sarà oggetto di procedure di aggiudicazione di appalti pubblici conformi alle regole europee applicabili;
la data finale di efficacia della concessione attualmente in vigore non verrà modificata (31 dicembre 2038).

Con nota del 6 febbraio u.s. la Commissione ha richiesto notizie e sviluppi sulla questione, anche a seguito di precise denunce e di una interrogazione parlamentare europea. In particolare, ha richiesto: un aggiornamento completo e dettagliato sulla situazione relativa alla realizzazione del Passante, sugli atti a tal fine assunti nel corso dell'ultimo anno e su quelli in via di predisposizione; informazioni in merito alle caratteristiche ed al tracciato previsti per il Passante, alla tariffazione che sarà applicata e alla predisposizione delle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici per la sua realizzazione, ribadendo la necessità che la realizzazione del passante avvenga nel pieno rispetto di tutti gli elementi indicati nella citata nota del 15 luglio 2010.
Al fine di superare le problematiche connesse alla individuazione del tracciato da porre a base di concessione è stato sottoscritto, nel luglio del 2012, un verbale d'intesa che prevedeva:
l'impegno di Autostrade per l'Italia a redigere uno studio di fattibilità del Passante Nord e degli interventi di banalizzazione entro il 31 luglio 2012;
l'importo massimo, pari a 1.300 milioni di euro netti, destinato all'iniziativa;
l'impegno a costituire, entro il 31 luglio 2012, un Comitato per la valutazione del progetto;
l'impegno a definire la soluzione progettuale entro il 30 novembre 2012 e la successiva sottoscrizione, entro il 31 dicembre 2012, di un ulteriore atto tra le parti per disciplinare i reciproci impegni nella realizzazione dell'iniziativa; un verbale tra ANAS e Autostrade per l'Italia per l'inserimento del Passante Nord di Bologna tra gli impegni di investimento della Concessionaria.

Nel caso di mancata condivisione del progetto entro il 30 novembre 2012 o di mancata sottoscrizione dei verbali entro il 31 dicembre 2012, ANAS e Autostrade per l'Italia sarebbero state libere di destinare l'importo di 1.300 milioni di euro ad altre iniziative.
In accordo con il verbale di luglio 2012, Autostrade per l'Italia ha consegnato lo studio di fattibilità del Passante entro i termini previsti. Tale studio è stato oggetto di analisi da parte del Comitato Tecnico che si è conclusa a novembre 2012 senza, però, il raggiungimento di un'intesa.
Contestualmente alla chiusura dei lavori del Comitato, gli Enti Locali hanno consegnato un'ipotesi di tracciato alternativa che sostanzialmente ricalca il tracciato dell'ipotesi del 2004 sulla quale la UE aveva aperto la procedura di infrazione.
Questa soluzione è stata oggetto di un ulteriore approfondimento da parte della Concessionaria che si è concluso il 1o febbraio 2013. A conclusione di tali approfondimenti, la società Autostrade per l'Italia ha rappresentato, con proprio documento, «la mancanza di elementi necessari a garantire la fattibilità tecnico-economica dell'iniziativa con particolare riferimento alla soluzione prospettata dagli enti locali, nonché l'esito favorevole dell’iter approvativo dell'opera presso gli Enti istituzionali competenti».
A seguito di tali conclusioni, si è aperto nuovamente un tavolo di confronto, tra la Struttura di Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali, la regione, la provincia, il comune e la Concessionaria.
In particolare, all'esito di un incontro svoltosi presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si è stabilito che Autostrade per l'Italia avrebbe sviluppato il progetto preliminare su una ulteriore alternativa di tracciato.
Ad oggi sono ancora in corso approfondimenti sul tracciato, al fine di individuare una soluzione condivisa.
Quanto sin qui esposto permette di inquadrare correttamente le questioni poste con l'atto oggi all'esame.
In particolare, devo evidenziare innanzi tutto che il progetto di banalizzazione cui fanno riferimento gli interroganti non è stato ancora definito, pertanto non vi è alcuna determinazione su ipotesi di introduzione di pedaggio sull'asse tangenziale.
Inoltre, la Struttura di Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali ha precisato di essere a conoscenza di studi predisposti da Autostrade per l'Italia s.p.a., ma che questi hanno unicamente ad oggetto gli aspetti trasportistici; dagli stessi, peraltro, emerge che più ci si allontana dal tracciato dell'attuale tangenziale, minori sono i benefici, sempre sotto il profilo trasportistico, sulla tangenziale stessa.
Allo stato attuale, prosegue ancora l'esame di tutte le possibili soluzioni ivi compresa la cosiddetta «opzione 0», ovverosia la possibilità di non realizzare l'opera.
Si assicura, pertanto, che saranno attentamente esaminate e valutate tutte le posizioni espresse sulla questione, ivi compreso lo studio del progetto alternativo «Comitato per l'alternativa Passante Nord», cui gli interroganti fanno riferimento.
Mi preme, infine, ricordare che anche la procedura VIA garantirà, senza dubbio, il più ampio confronto di tutte le posizioni prospettate.