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Atto a cui si riferisce:
S.1/00723 premesso che: ad oggi, tutti i collegamenti tra le grandi città italiane sulle direttrici Torino-Milano e Bologna-Napoli hanno visto la sostanziale riduzione, se non l'eliminazione, del...



Atto Senato

Mozione 1-00723 presentata da ALESSANDRA BENCINI
giovedì 2 febbraio 2017, seduta n.754

BENCINI, Maurizio ROMANI, MOLINARI, VACCIANO, FUCKSIA, BIGNAMI, SIMEONI, DE PIETRO, URAS - Il Senato,

premesso che:

ad oggi, tutti i collegamenti tra le grandi città italiane sulle direttrici Torino-Milano e Bologna-Napoli hanno visto la sostanziale riduzione, se non l'eliminazione, del trasporto tramite treno, oggetto di contratto di servizio pubblico, e il soddisfacimento della domanda di mobilità sulla media-lunga percorrenza, particolarmente negli orari di pendolarismo, da parte dei treni "a mercato" dell'alta velocità;

come noto, sino al giugno 2015 gli abbonati pendolari di lunga distanza ai treni alta velocità Trenitalia non dovevano procedere alla prenotazione del proprio posto; in seguito, data la situazione di sovraffollamento venutasi a creare in alcune tratte in particolare (a titolo meramente esemplificativo, Torino-Milano, Roma-Napoli) la società italiana per la gestione del trasporto ferroviario passeggeri ha deliberato la prenotazione obbligatoria anche per gli abbonati, pubblicizzandola come gratuita in quanto compresa nel prezzo sostenuto per l'abbonamento. Tuttavia, contestualmente a tali decisioni, il prezzo degli abbonamenti ha subito un iniziale sensibile aumento, destinato poi ad ulteriori rincari, mentre il servizio offerto non ha subito, invece, alcun miglioramento;

come consolazione per i pendolari per il primo periodo di applicazione (1°-15 luglio 2015), Trenitalia, al fine di consentire la verifica e l'adattamento al nuovo sistema, ha previsto che agli abbonati non in possesso della prenotazione non venisse comminata alcuna sanzione a bordo treno;

al contempo, anche NTV ha adottato politiche commerciali idonee a disincentivare l'acquisto degli abbonamenti. Nello specifico, negli ultimi mesi dell'anno 2015 sono state introdotte determinate novità che hanno portato, inevitabilmente, ad una discriminazione tra i viaggiatori favorendo quelli occasionali rispetto agli abbonati che notoriamente si spostano per necessità lavorative o di studio. Dunque, una serie di iniziative atte a limitare la libertà di spostamento e la relativa necessaria flessibilità in favore dei viaggiatori occasionali. Ed ancora, dal giugno 2015 al maggio 2016, Italo NTV ha progressivamente cominciato ad eliminare gli abbonamenti dalle varie tratte. Ad ottobre 2016, i vertici di Trenitalia hanno comunicato alla 8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato di voler sopprimere per i treni dell'alta velocità gli abbonamenti per i treni dell'alta velocità a partire dal mese di gennaio 2017. Trenitalia ha dichiarato medio tempore, inoltre, che gli abbonamenti sono poco remunerativi e che un eventuale adeguamento alle norme imposte dall'authority comporterebbe costi eccessivi anche perché, sempre secondo Trenitalia, la prenotazione del posto per gli abbonati causerebbe una riduzione del numero di biglietti venduti nella classe standard;

considerato che:

il grave disagio vissuto dagli abbonati dell'alta velocità è stato oggetto di vari atti di sindacato ispettivo da parte di entrambi i rami del Parlamento, ai quali, tuttavia, non si è fornita alcuna risoluzione. Al riguardo, basti pensare al comitato nazionale pendolari alta velocità (CNPAV), nato e costituito a sostegno ed unificazione dei comitati locali allo scopo di rappresentare le istanze ed intervenire a favore di tutti i pendolari che per motivi di lavoro, studio, eccetera, si servono del treno per i loro spostamenti;

la scelta di penalizzare gravemente una parte dell'utenza è sempre stata giustificata, in via del tutto approssimativa, da Trenitalia e NTV con la pressione esercitata da un mercato di riferimento in forte e crescente concorrenza senza fornire, pertanto, una risposta veramente corretta;

il servizio dell'alta velocità è di interesse pubblico e di pubblica utilità: in Italia vi sono circa 12.000 abbonati Frecciarossa, con ricavo stimato dalla sola vendita degli abbonamenti pari a circa 30 milioni di euro annui, e chi acquista un tale abbonamento lo fa per recarsi al lavoro conciliando le esigenze della propria famiglia con quelle delle relazioni sociali;

sono ben preventivabili le conseguenze, in termini esclusivamente negativi, laddove gli abbonamenti Frecciarossa venissero eliminati. La mancata previsione degli abbonamenti sulle tratte ferroviarie ad alta velocità, quale libera scelta commerciale dell'azienda di trasporto, determina l'impossibilità di accedere al servizio di trasporto da parte dei pendolari causata, da un lato, dall'inesistenza sulla rete di treni oggetto di servizio pubblico, conseguente alla scelta da parte dello Stato di ritirarsi dalla tratte economicamente profittevoli (la cosiddetta rete forte) a favore dei trasporti ad alta velocità, e, dall'altra, dall'insostenibilità economica di una fruizione quotidiana del servizio nei 5 giorni lavorativi della settimana mediante l'acquisto di biglietti giornalieri, che determinerebbe un prezzo medio mensile sproporzionato e inaccessibile se rapportato al reddito comune medio;

considerato inoltre che:

il fenomeno del pendolarismo sulla rete dell'alta velocità è ad oggi particolarmente diffuso, come dimostrato dal numero dei comitati costituitisi e che hanno poi partecipato all'iter procedimentale avviato dall'Autorità di regolazione dei trasporti, nel breve intervallo tra l'introduzione da parte delle aziende dell'obbligo alla prenotazione e l'avvio del procedimento;

diverse proposte, volte alla definizione della questione, sono state rappresentate in 8a Commissione permanente del Senato durante l'audizione informale dell'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane SpA sul piano industriale del gruppo, nonché sugli aumenti degli abbonamenti ferroviari dell'alta velocità. Ed invero, nella giornata del 24 gennaio 2017 l'amministratore Mazzoncini ha indicato al Governo la possibilità di includere l'alta velocità nei "contratti di servizio" come per il trasporto pubblico locale, pervenendo, dunque, ad una compensazione da parte dello Stato di modo tale che il prezzo dell'abbonamento venga mitigato;

l'ordinamento comunitario riserva idonea disciplina ai servizi economici di interesse generale la cui nozione viene ricondotta a tutti i casi in cui un servizio di carattere economico abbia anche un carattere sociale, come nei servizi a rete, tale da non permettere di affidare lo stesso servizio unicamente al mercato, che o non offrirebbe il servizio o lo offrirebbe a condizioni diverse e tali da pregiudicarne la missione sociale;

l'assolvimento dei compiti dei servizi di utilità sociale determinano necessariamente un contemperamento della redditività, attesa dagli operatori che agiscono nel mercato, con gli obblighi di servizio pubblico atti ad assicurare l'accesso da parte degli utenti. Pertanto, possono rendersi indispensabili forme di limitazione del mercato, che vanno affidate alla discrezionalità delle istituzioni nazionali,

impegna il Governo:

1) ad attivarsi al fine di individuare, in virtù della solidarietà e della tutela del trasporto universale, una soluzione che salvaguardi (invece di compromettere, come sinora accaduto) gli abbonati sulle tratte ad alta velocità e che, conseguentemente, porti Trenitalia e Nuovo trasporto viaggiatori a rendere un servizio che non si risolva in vessazione per parte dell'utenza, in base alla falsa spiegazione di un libero mercato pressato dalla forte concorrenza;

2) a colmare l'assenza, attraverso idonea regolamentazione nazionale, di forme di garanzia nell'accesso al servizio da parte degli utenti pendolari dell'alta velocità che giornalmente, per motivi di lavoro o di studio, hanno una concreta esigenza di trasporto sulle tratte dell'alta velocità, in considerazione dell'importanza della diffusione del fenomeno del pendolarismo sulle stesse tratte che rimanda all'interesse generale sotteso al servizio di trasporto e, conseguentemente, anche della rete ad alta velocità;

3) a garantire il contenimento dei prezzi degli abbonamenti.

(1-00723)