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Atto a cui si riferisce:
C.5/00854 sul territorio nazionale si sono verificati diversi casi di esclusione dei minori da servizi scolastici e, in particolare, da quello della mensa, motivati dai comuni che hanno posto in essere le...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00854

Con riguardo alla interrogazione a risposta in Commissione atto Camera 5/00854, presentata dalla onorevole Scuvera Chiara (Partito democratico), si comunica che, sulla base delle verifiche compiute dall'amministrazione competente in materia di istruzione, risulta che l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia – Ufficio XIX – Pavia, con circolare in data 15 ottobre 2012, in relazione a segnalazioni pervenute sul servizio di refezione scolastica nelle scuole della provincia di Pavia, ha posto in rilievo che il momento delle refezione, come ogni altro periodo della frequenza scolastica, è occasione di formazione e di convivenza e come tale deve rispondere alle finalità generali dell'istruzione.
Nella circolare si ricorda che il Documento d'indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione» del 4 marzo 2009, ha richiamato la necessità di sviluppare «significati e azioni della pari dignità sociale, della libertà e dell'uguaglianza di tutti i cittadini» e di «riconoscere situazioni nelle quali non si sia stati trattati o non si siano trattati gli altri da persone umane; riconoscere valori che rendono possibile la convivenza umana e testimoniarli nei comportamenti familiari e sociali» e infine di «conoscere e rispettare la funzione delle regole e delle norme; nonché il valore giuridico dei divieti; partecipare consapevolmente al processo di accoglienza e di integrazione tra studenti diversi all'interno della scuola».
Nessun momento della vita scolastica può diventare occasione di discriminazione tra alunni anche per motivi riconducibili alle inadempienze delle loro famiglie.
Sempre nella circolare, ferma restando l'autonomia delle istituzioni scolastiche, è raccomandato quanto segue:
gli alunni non dovrebbero essere separati nel momento della refezione; nei limiti del possibile tutti dovrebbero poter usufruire del medesimo servizio, sviluppando anche adeguate forme di solidarietà;
le scuole, in accordo con i Comuni e con le imprese che gestiscono il servizio di refezione, possono eventualmente organizzare spazi per quanti, su richiesta delle famiglie, intendano rimanere nei locali scolastici senza usufruire del servizio di refezione, nei limiti delle condizioni strutturali e igienico-sanitarie; diversamente, quanti non si avvalgono del servizio dovrebbero essere riaffidati ai genitori nell'orario destinato alla refezione;
le istituzioni scolastiche, nei limiti del possibile, non dovrebbero essere coinvolte negli adempimenti relativi al pagamento delle rette del servizio di refezione; questi ultimi andrebbero eseguiti dagli enti locali e dalle imprese che gestiscono il servizio direttamente con le famiglie, anche per salvaguardare il diritto alla riservatezza di queste ultime;
per quanto riguarda le scuole primarie che prevedono un'offerta formativa di tempo pieno, il comma 7 dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89, prevede che «le classi a tempo pieno sono attivate, a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato e delle disponibilità di organico assegnate all'istituto, nonché in presenza delle necessarie strutture e servizi»; pertanto, nel richiedere il tempo pieno, le famiglie debbono impegnarsi a sostenere l'onere del servizio di refezione e il Comune deve essere in grado di sostenere l'organizzazione del medesimo pur in previsione delle possibili morosità, garantendo a tutti gli alunni la frequenza del momento di refezione per tutto l'anno, anche con adeguate esenzioni; diversamente si dovrà provvedere ad autorizzare, per il prossimo anno scolastico, un adeguato numero di sezioni di tempo normale;
eventuali situazioni di morosità dovrebbero essere affrontate dagli enti locali e dalle società di gestione direttamente con le famiglie, nei limiti del possibile, attraverso le ordinarie modalità di recupero dei crediti e senza una diretta rivalsa sugli alunni.

La circolare si conclude con l'invito ai dirigenti scolastici ad attivare da subito un confronto con i rispettivi enti locali per verificare la possibilità di garantire nel prossimo anno scolastico un servizio di refezione coerente con i principi sopra richiamati e senza modifiche nel corso dell'anno, informando tempestivamente le famiglie già all'atto dell'iscrizione.
Da parte dell'amministrazione dell'istruzione si è segnalato che il monitoraggio avviato dal Comune di Vigevano per individuare, l'entità del problema ha evidenziato una situazione di morosità limitata solo ad alcuni elementi in alcune classi, rendendosi così impossibile l'istituzione di sezioni a tempo normale, e che, per l'anno scolastico che va a cominciare, la preventiva assicurazione da parte dei genitori di farsi carico del servizio mensa fornita al momento dell'iscrizione dovrebbe ridurre ulteriormente il fenomeno.
Sulla problematica della ristorazione scolastica, il Ministero della salute ha rilevato che i bambini che non possono accedere alla mensa scolastica spesso consumano panini o piatti freddi, che mettono a rischio l'adeguatezza della dieta, poiché non sempre in grado di coprire i fabbisogni nutrizionali. Tale situazione contrasta con le raccomandazioni sull'importanza dell'adozione di abitudini alimentari corrette in grado di prevenire le patologie cronico-degenerative di cui l'alimentazione non adeguata è uno dei principali fattori di rischio.
Al riguardo, si rappresenta che il Ministero della Salute ha elaborato le Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica che focalizzano l'attenzione su diversi aspetti, in particolare quello nutrizionale, e contengono, inoltre, indicazioni per fornire un pasto adeguato ai fabbisogni per le diverse fasce di età. È stato predisposto dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, un questionario per realizzare un'indagine conoscitiva, destinata agli istituti scolastici. Ciò al fine di verificare l'impatto in termini di miglioramento della qualità del servizio e del grado di soddisfazione dell'utenza. I risultati dell'indagine potranno fornire una base di partenza ed essere utilizzati anche come strumento per interventi diretti e indiretti utili a contrastare eventuali criticità.
Nel concordare quindi sull'opportunità che da parte delle competenti amministrazioni siano delineate forme di monitoraggio per verificare sistematicamente se siano garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale i diritti civili e sociali ai sensi dell'articolo 117, comma 2 lettera m) della Costituzione con particolare riferimento ai minori in particolare come gli enti locali garantiscano un servizio di refezione coerente con i principi sopra elencati.