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Atto a cui si riferisce:
C.4/01632 i rapidi cambiamenti del mercato del lavoro ed in particolare il massiccio flusso di emigrazione che si sta registrando negli ultimi tempi richiedono risposte immediate per la tutela del lavoro...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 166
4-01632
presentata da
TACCONI Alessio

Risposta. — Con l'interrogazione parlamentare in esame si pone all'attenzione del Governo il problema della disoccupazione giovanile, la recente «nuova» emigrazione e, in particolare, la necessità di un adeguato monitoraggio di tale fenomeno.
Tenuto conto di quanto previsto dalla legge n. 470 del 1988, relativa all'istituzione dell'Aire – Anagrafe dei cittadini italiani residenti all'estero – il monitoraggio da parte delle sedi diplomatico – consolari dei flussi emigratori italiani, incluso quello degli italiani di età compresa tra i 18 e i 40 anni, avviene nella misura in cui i cittadini italiani che si trasferiscono all'estero richiedono l'iscrizione all'Aire. La citata legge stabilisce il dovere di iscriversi all'Aire per tutti i cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza all'estero per periodi superiori a dodici mesi e che tale iscrizione costituisce prerequisito necessario per fruire di alcuni servizi consolari e per poter esercitare il diritto di voto all'estero. A ciò occorre aggiungere che la rete diplomatico – consolare presta assistenza a tutti i cittadini che si rivolgono ai propri uffici, anche per via telematica, a prescindere dalla loro iscrizione all'Aire.
Tenuto conto che i fenomeni migratori che interessano il nostro Paese negli ultimi tempi presentano caratteristiche in parte differenti da quelle dell'emigrazione tradizionale, le sedi diplomatico – consolari utilizzano tutti i canali a loro disposizione, compresi quelli relativi alle nuove tecnologie dell'informazione e i social-media, per entrare in contatto anche con i connazionali emigrati rappresentanti delle nuove generazioni. Tali contatti si rivelano di particolare utilità anche per le stesse sedi, al fine di acquisire maggiori informazioni sui fenomeni migratori e la nuova mobilità internazionale.
Il Ministero degli affari esteri attraverso la rete diplomatico – consolare mantiene i rapporti con tutti gli organismi rappresentativi degli italiani all'estero e con le associazioni, comprese quelle regionali, ove presenti. Ai sensi dell’ articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 gli Uffici consolari, svolgono, tra le altre funzioni, quelle volte a favorire le attività educative, assistenziali e sociali presso la collettività italiana e promuovono, assistono, coordinano e, nei casi previsti dalla legge, vigilano l'attività delle associazioni, delle Camere di commercio, degli enti italiani. In tale ambito è stata avviata dal Ministero degli affari esteri una ricognizione delle associazioni italiane all'estero per pervenire ad un quadro aggiornato della realtà associativa, in vista di una possibile inclusione anche delle associazioni che sono riflesso delle recenti migrazioni per valorizzarne le esperienze più concrete e positive.
Si rappresenta, altresì, che presso la direzione generale per le politiche dei servizi per il lavoro di questa amministrazione è incardinato il coordinamento nazionale di Eures (European Employment Services) che è la rete europea dei servizi per l'impiego, cui partecipano anche i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro. La mission della rete Eures è quella di informare lavoratori e aziende sulle possibilità di vivere un'esperienza di lavoro in un altro Paese dell'Unione europea e di avvalersi delle professionalità di lavoratori con competenze diverse, nell'ambito del mercato del lavoro europeo. Detta rete, infatti, ha l'obiettivo di migliorare il mercato del lavoro europeo stimolando l'occupazione attraverso una maggiore mobilità europea dei lavoratori, nonché facilitare la libera circolazione all'interno dello spazio europeo e promuovere l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Appare opportuno precisare che Eures non si occupa di flussi migratori, ma di azioni di supporto alla mobilità internazionale dei lavoratori, al fine di valorizzarne le capacità e aumentarne l'occupabilità.
Si tratta di una mobilità circolare che mira a realizzare un flusso di ritorno, rendendo appetibile il mercato del lavoro italiano anche per i giovani stranieri, tramite la realizzazione di progetti di partnership con altri Stati membri.
Il coordinamento nazionale Eures, in particolare, ha il compito di pianificare annualmente le strategie e le attività della rete nazionale Eures e di monitorarne i risultati, attraverso i rapporti redatti dai consulenti Eures sul territorio, sulle singole azioni svolte, e tramite un monitoraggio che i consulenti sono tenuti ad effettuare periodicamente, relativo alla loro attività di informazione (sul vivere e lavorare in altri paesi, sulle opportunità di lavoro o di lavoratori in Europa) e all'attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro a livello europeo.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Enrico Giovannini.