• Testo INTERPELLANZA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.2/01641    il pronto soccorso ospedaliero è la struttura che garantisce il trattamento esclusivo delle emergenze-urgenze, ovvero di quelle condizioni patologiche, spontanee o traumatiche, che...



Atto Camera

Interpellanza 2-01641presentato daDI VITA Giuliatesto diMartedì 7 febbraio 2017, seduta n. 737

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   il pronto soccorso ospedaliero è la struttura che garantisce il trattamento esclusivo delle emergenze-urgenze, ovvero di quelle condizioni patologiche, spontanee o traumatiche, che necessitano di immediati interventi diagnostici e terapeutici, cui ci si rivolge, o meglio, ci si dovrebbe rivolgere solo per problemi acuti urgenti e non differibili al giorno dopo o risolvibili dal medico di base, dal pediatra di libera scelta o ai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica);
   le prestazioni che il pronto soccorso può offrire sono incluse nei livelli essenziali d'assistenza, le prestazioni e i servizi che il servizio sanitario nazionale è tenuto per legge fornire a tutti i cittadini, i quali vengono poi declinati a livello dalle singole regioni;
   in Sicilia il ritardo nel completamento delle procedure di riordino della rete ospedaliera ed in particolare il ritardo nella stabilizzazione del personale afferente ai pronto soccorso sta portando al collasso, con particolari picchi registrati negli ultimi mesi invernali, tutto il sistema dell'emergenza-urgenza della regione e generando sempre più frequenti e preoccupanti episodi di aggressione nei confronti di medici ed operatori sanitari;
   per quanto concerne specificatamente l’escalation delle aggressioni nei confronti dei medici, secondo i sindacati di categoria, il fenomeno sarebbe fondamentalmente riconducibile al sovraffollamento del pronto soccorso che predispone alla conflittualità per la promiscuità che si viene a creare e per l'allungamento delle attese;
   a riprova della situazione caotica e preoccupante, preme ricordare che l'ultima ispezione a tappeto dei Nas in 200 nosocomi della penisole tra il 15 dicembre e la fine delle festività di fine anno, ha rilevato il dato comune che i pronto soccorso sarebbero intasati quasi ovunque, soprattutto nelle grandi città;
   in proposito, non può che richiamarsi la raccomandazione del Ministero della salute n. 8 del novembre 2007, volta a monitorare i casi di violenza e ad assumere iniziative per scongiurarli, che sostanzialmente risulterebbe esser stata ignorata dalle aziende sanitarie negli ultimi anni;
   una nota del gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle siciliano ha rilevato 47 casi di violenza in 5 anni, 15 solo nel 2016. I dati cui si fa riferimento fotografano senz'altro una situazione preoccupante e in costante peggioramento, se si pensa che nel 2012 c’è stata solo un'aggressione e nel 2013, 4;
   il sindacato dei medici ospedalieri Cimo ha depositato in Commissione sanità all'Assemblea regionale siciliana un corposo dossier con numeri e dati che fotografano lo stato di crisi dei pronto soccorso siciliani;
   in esso sono dettagliatamente illustrati i motivi alla base dei fatti di violenza negli ospedali siciliani. Per sintetizzare, la violenza a volte – esclusi casi specifici – sarebbe il frutto di un'inefficienza generale del sistema determinata dalle condizioni di sovraffollamento;
   il sovraffollamento dei pronto soccorso a sua volta sarebbe dovuto al «blocco dell'uscita, cioè l'impossibilità – si legge nel dossier – di ricoverare i pazienti nei reparti degli ospedali per indisponibilità di posti letto, dopo il completamento della fase di cura in Pronto Soccorso; si tratta pertanto – prosegue il report – di un problema dei sistemi sanitari che si manifesta nei dipartimenti di emergenza, ma trova la sue origini all'esterno di essi. Tale situazione – prosegue il dossier – dà origine al cosiddetto fenomeno del “boarding” che può essere definito come la permanenza inappropriata in area di emergenza di pazienti in attesa di ricovero, con elevati bisogni assistenziali ed in grado di assorbire notevoli risorse umane, logistiche ed organizzative, che dovrebbero più opportunamente essere dedicate alle attività di front line»;
   non c’è dubbio che la riduzione di 70 mila posti letto negli ultimi 10 anni è la principale causa di quanto oggi accade. La sanità italiana, ancorata ad una filosofia «ospedalocentrica», esibisce niente di meno che 3,7 posti letto per 1000 abitanti, ponendosi a fanalino di coda dell'Europa (quasi il doppio in Francia e quasi il triplo in Germania). In tali condizioni anche un lieve incremento della domanda di posto letto per ricovero, ad offerta costante, determina la paralisi del sistema;
   la programmazione regionale, d'altro canto, non sembra aver tenuto conto della domanda appropriata di ricovero da pronto soccorso, operando una distribuzione dei posti letto non tarata sui volumi di attività delle diverse aree di emergenza – come emerge dall'analisi dei dati di attività dei pronto soccorso contenuta nel dossier;
   risulterebbero, inoltre, responsabilità gestionali aziendali nella diffusa presenza di Drg ad alto rischio di inappropriatezza tra i ricoveri ordinari programmati di quasi tutte le aziende con il risultato di uno spreco della esigua risorsa «posto letto» altrimenti utilizzabile per consentire i ricoveri dei rispettivi pronto soccorso sovraffollati –:
   se il Ministro interpellato non reputi assolutamente improcrastinabile assumere ogni iniziativa di competenza volta verificare la situazione di stallo in cui versano pronto soccorso siciliani – mettendo essa a repentaglio l'incolumità di numerosi pazienti e medici, questi ultimi sempre più spesso vittime di personali aggressioni – e a garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza.
(2-01641) «Di Vita, Silvia Giordano, Mantero, Lorefice, Grillo, Nesci, Colonnese, Nuti, Di Benedetto, Lupo, Mannino, Baroni».