• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10520    il fondo di garanzia per le opere idriche, che punta a ridurre i rischi per chi investe e chi finanzia, sarà inserito «nel decreto ambientale che dovrebbe andare al Consiglio dei...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10520presentato daDAGA Federicatesto diMercoledì 8 febbraio 2017, seduta n. 738

   DAGA, DE ROSA, ZOLEZZI, TERZONI, MICILLO, MANNINO, BUSTO e VIGNAROLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il fondo di garanzia per le opere idriche, che punta a ridurre i rischi per chi investe e chi finanzia, sarà inserito «nel decreto ambientale che dovrebbe andare al Consiglio dei ministri di domani». Così scriveva il Sole24Ore nel maggio del 2014, riportando le dichiarazioni dell'allora responsabile della struttura di missione di Palazzo Chigi Erasmo D'Angelis durante la presentazione del Blue Book 2014;
   il fondo di garanzia per le opere idriche fu poi inserito, precisamente all'articolo 58 del «collegato ambientale» alla legge di stabilità 2014 che divenne legge il 28 dicembre 2015 con l'obiettivo specifico di sostenere «gli interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche, ivi comprese le reti di fognatura e depurazione, in tutto il territorio nazionale, e a garantire un'adeguata tutela della risorsa idrica e dell'ambiente»;
   per dare attuazione al fondo sempre l'articolo 58, comma 2, prevede che venga emanato entro 120 giorni un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per definire gli interventi prioritari, i criteri e le modalità di utilizzazione del fondo, con priorità di utilizzo delle relative risorse per interventi già pianificati e immediatamente cantierabili, nonché gli idonei strumenti di monitoraggio e verifica del rispetto dei principi e dei criteri contenuti nel decreto;
   il 31 gennaio 2017 è stato invece presentato il Blue Book 2017 e durante la presentazione è emersa, per l'ennesima volta, la preoccupante situazione delle infrastrutture idriche e soprattutto delle reti di fognatura e collettamento, per cui, come noto, l'Italia è sottoposta a ben 3 procedure di infrazione europea; dal documento si evince che «Circa l'11 per cento dei cittadini, infatti, non è ancora raggiunto dal servizio di depurazione, causa delle sanzioni comunitarie all'Italia, colpevole di ritardi nell'applicazione delle regole sul trattamento delle acque. Complessivamente sono colpiti 931 agglomerati urbani, la maggior parte al Sud e isole e in territori gestiti direttamente dagli enti locali e non attraverso affidamenti a gestori industriali». Diventa dunque «prioritario», secondo il Blue Book, il fabbisogno di «investimenti sulla depurazione» –:
   se il Governo intenda chiarire i tempi di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previsto dal comma 2 dell'articolo 58 della legge n. 221 del 28 dicembre 2015, che doveva essere emanato entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della citata legge e che sarebbe importante per sostenere gli investimenti nel settore delle reti e delle infrastrutture idriche che versano in una situazione, sempre più drammatica.
(5-10520)