• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/15558    nella seduta del 9 febbraio 2017 la Camera dei deputati ha respinto la proposta di legge d'iniziativa popolare «Trattati internazionali, basi e servitù militari» (C. 2-A) presentata...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15558presentato daMAESTRI Andreatesto diLunedì 13 febbraio 2017, seduta n. 740

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   nella seduta del 9 febbraio 2017 la Camera dei deputati ha respinto la proposta di legge d'iniziativa popolare «Trattati internazionali, basi e servitù militari» (C. 2-A) presentata nella XVI legislatura il 7 agosto 2008 e mantenuta all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 107, comma 4, del regolamento;
   la III Commissione, affari esteri e comunitari, alla quale il provvedimento è stato assegnato, il 25 novembre 2016 ha deliberato di riferire all'Assemblea in senso contrario e di proporre la reiezione della proposta di legge di iniziativa popolare;
   ad avviso degli interroganti, occorre precisare che contrariamente a quanto ricordato in sede referente in Commissione, i firmatari dell'appello per il sostegno alla proposta di legge non furono rappresentanti di una «sinistra alternativa», bensì associazioni per la pace e il disarmo e singole persone, primo fra tutti padre Alex Zanotelli, provenienti da realtà con professioni diverse: scienziati, sindacalisti, religiosi, attori, fisici, economisti, personalità conosciute e gente comune, tutti quanti con a cuore il ripudio della guerra, come sancito dall'articolo 11 della Costituzione Italiana, e tutti convinti che per renderlo operativo si dovessero avviare concrete politiche di disarmo;
   tra i punti contestati dalla III Commissione affrontati da questo provvedimento c’è quello concernente la previsione di rendere pubblici i trattati e gli accordi militari stipulati;
   al riguardo, è stato autorevolmente sostenuto dal professor Natalino Ronzitti dell'Istituto affari internazionali che, anche se la difesa e la sicurezza sono valori fondamentali cui fanno esplicitamente e implicitamente riferimento gli articoli 11 e 52 della Costituzione «non possono nullificare il principio democratico del controllo parlamentare della politica estera del governo. Quindi si potranno tenere segrete le clausole strettamente riservate dell'accordo, ma la sua cornice dovrà essere sottoposta alle normali procedure parlamentari e pubblicata in Gazzetta Ufficiale»;
   inoltre, dagli articoli 3 (obbligo di cooperazione) e 9 (istituzione del Consiglio Atlantico) del Trattato Nato «non discende certamente l'obbligo di concedere una base. Il fondamento della base resta pur sempre un accordo bilaterale»;
   nell'ordinamento italiano esistono due procedure per la stipulazione degli accordi internazionali: una procedura solenne – che comporta che l'accordo venga sottoposto al Parlamento (articolo 80 Costituzione) che autorizza il Presidente della Repubblica alla ratifica (articolo 87, ottavo comma) mediante una legge – e una procedura semplificata, non disciplinata esplicitamente dalla Costituzione ma affermatasi come prassi – che comporta che l'accordo entri immediatamente in vigore non appena sottoscritto dai rappresentanti dell'Esecutivo. La legge 11 dicembre 1984, n. 839, prescrive la pubblicazione degli accordi, inclusi quelli in forma semplificata;
   il trattato fondamentale che disciplina lo status delle basi americane in Italia è l'Accordo bilaterale sulle infrastrutture (Bia), stipulato tra Italia e Stati Uniti il 20 ottobre 1954 e firmato dall'allora Ministro italiano degli esteri (Giuseppe Pella) e dall'ambasciatrice Usa in Italia (Clara Booth Luce);
   si tratta quindi di un accordo in forma semplificata, noto come «accordo ombrello» che non è mai stato reso pubblico –:
   se il Governo – alla luce della politica di riorganizzazione militare del nuovo Presidente degli Stati Uniti, con il potenziamento di aerei, navi, mezzi e una «modernizzazione dell'arsenale nucleare» indicati come obiettivi durante la sua campagna elettorale, che inevitabilmente coinvolgerà i Paesi alleati come l'Italia e le basi statunitensi nel territorio italiano – non ritenga opportuno e urgente assumere iniziative per rendere pubblici tutti gli accordi stipulati con gli Stati Uniti, secondo la lettera della legge 11 dicembre 1984, n. 839. (4-15558)