Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/01659 le zone franche in genere, e soprattutto «le zone economiche speciali», rappresentano un eccezionale volano per lo sviluppo economico e sociale di qualsiasi Paese, per la loro capacità...
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-01659presentato daOLIARO Robertatesto diMartedì 14 febbraio 2017, seduta n. 741
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, per sapere – premesso che:
le zone franche in genere, e soprattutto «le zone economiche speciali», rappresentano un eccezionale volano per lo sviluppo economico e sociale di qualsiasi Paese, per la loro capacità catalizzatrice di Foreign direct investment (FDI), di creazione di posti di lavoro, e quindi di abbassamento del tasso di disoccupazione, nonché per la loro idoneità a determinare l'incremento del commercio internazionale, l'accelerazione di un programma di sviluppo economico, lo sviluppo del settore della tecnologia avanzata;
la loro rilevanza nell'ambito della crescita commerciale ed economica deriva anche dalle oggettive connessioni esistenti con il settore dei trasporti, ed in particolare con il settore portuale e logistico;
a tale riguardo, in relazione alla recente riforma portuale che ha attribuito, fra l'altro, esplicite competenze alle autorità di sistema portuale in ambito portuale e logistico, l'utilizzo delle «zone economiche sociali» sarebbe uno strumento per consentire al sistema portuale e logistico nazionale l'acquisizione di una maggiore competitività, soprattutto con riferimento agli interscambi commerciali con i Paesi esterni all'Unione europea;
in base a qualificati dati forniti da esperti a livello mondiale in materia di zone franche e di zone economiche speciali, è recentemente emerso il grande interesse degli stakeholder internazionali circa la recente evoluzione istituzionale in atto in Italia su tale argomento, rappresentata dai lavori svolti dal tavolo tecnico interistituzionale sulle zone economiche speciali che nel 2016 più volte si è riunito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per vagliare le relative proposte di legge della regione Calabria e della regione Campania, per verificare la possibilità di redigere un primo documento normativo nazionale dedicato alle zone economiche speciali e di realizzare, così, le prime due ipotesi di zone economiche speciali nel nostro paese presso il porto di Gioia Tauro e in alcuni territori della Campania, in particolare presso i porti di Napoli e di Salerno, e loro aree retroportuali e la zona ex industriale di Bagnoli;
tali strumenti possono essere realizzati nel rispetto della normativa dell'Unione europea sugli aiuti di Stato e sulla concorrenza, come dimostrano alcuni esempi di successo in Europa;
a tal proposito, si sottolinea, tra l'altro, che l'interrogazione sulle zone economiche speciali del 27 settembre 2012 (E-008553-2012), presentata dall'eurodeputato Tsoukalas, ha determinato un'importante risposta della Commissione l'11 dicembre 2012, nella quale è stato precisato che l'esperienza dei propri servizi con le zone economiche speciali sarebbe stata oggetto di un revirement;
il potere di accelerazione economica di tali strumenti, in base alle più recenti evoluzioni internazionali, non risiede esclusivamente su incentivi di carattere doganale e fiscale (dovendo solo in tal caso soggiacere necessariamente al quadro normativo dell'Unione europea), bensì su ulteriori agevolazioni, quali quelle di carattere amministrativo ed infrastrutturale, che si sono rivelate ugualmente indispensabili per sostenere e catalizzare l'attenzione della business community;
la grande l'aspettativa che finalmente anche l'Italia entri a far parte a pieno diritto del consesso internazionale dei Paesi che con successo utilizzano sul loro territorio tali eccezionali strumenti creatori di sviluppo e di benessere (e fra questi vi sono diversi Stati membri dell'Unione europea) deve far riflettere sul fatto che i tempi delle analisi e delle inutili ponderazioni sono terminati e che per stimolare la ripresa economica non si può prescindere dalla realizzazione delle zone economiche speciali –:
se il Governo non ritenga che tra le scelte strategiche e le riforme economiche previste nel nostro Paese sia da annoverare anche la creazione di zone economiche speciali nelle aree logistiche ed industriali in connessione funzionale con i porti italiani di rilevanza internazionale, al fine di stimolare l'insediamento di imprese estere che svolgono attività nel comparto logistico-industriale o in quello dei servizi, nonché di imprese start-up innovative, di imprese spin off attive nel settore della ricerca e dello sviluppo e dell'alta tecnologia, di imprese di servizi per le «città intelligenti» (smart city);
se non sia necessario accelerare il perfezionamento dell’iter riguardante la creazione delle prime due ipotesi di zone economiche speciali in Italia.
(2-01659) «Oliaro, Monchiero, Mazziotti Di Celso, Menorello, Molea, Galgano, Quintarelli, Dambruoso».