• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03503 CENTINAIO, ARRIGONI, CALDEROLI, CANDIANI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DIVINA, STEFANI, STUCCHI, TOSATO, VOLPI - Al Ministro della salute - Premesso che: secondo una recente indagine...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03503 presentata da GIAN MARCO CENTINAIO
mercoledì 15 febbraio 2017, seduta n.763

CENTINAIO, ARRIGONI, CALDEROLI, CANDIANI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DIVINA, STEFANI, STUCCHI, TOSATO, VOLPI - Al Ministro della salute - Premesso che:

secondo una recente indagine statistica, più del 20 per cento degli italiani utilizza medicinali omeopatici almeno una volta l'anno e il 4,5 per cento della popolazione si affida alle cure complementari con una frequenza quotidiana o settimanale;

i medicinali omeopatici presenti sul mercato italiano, alla data del 6 giugno 1995, godono di un'autorizzazione ope legis che ne consente la permanenza in commercio fino al 31 dicembre 2018. Dopo tale data, questi medicinali potranno continuare ad essere commercializzati solo se avranno ottenuto il rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in commercio (AIC);

la legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità 2015), art. 1, comma 590, ha fissato al 30 giugno 2017 il termine per la presentazione delle domande di rinnovo da parte delle aziende e al 31 dicembre 2018 il termine ultimo per la relativa permanenza sul mercato;

in vista del rinnovo, le aziende sono chiamate ad una serie di adempimenti assolutamente nuovi e, sotto alcuni profili, particolarmente onerosi, da cui dipende la permanenza sul mercato di molti medicinali e, quindi, la tenuta dell'intero settore produttivo;

il comparto ha la necessità di disporre di un lasso di tempo congruo rispetto alla complessità e alla rilevanza della procedura di rinnovo, in quanto la pendenza di un giudizio amministrativo ha impedito alle aziende di pianificare e di intraprendere le attività strumentali all'avvio delle prescritte procedure; inoltre, molti aspetti procedimentali e numerose questioni tecnico-operative non risultano disciplinati dalla normativa vigente;

sugli organi di stampa è stato recentemente pubblicato un appello del Presidente di Omeoimprese, l'associazione che rappresenta aziende italiane ed estere produttrici di medicinali omeopatici e antroposofici, rivolto al Ministro in indirizzo, che paventa il rischio chiusura di molte piccole e medie aziende, stante l'oggettiva impossibilità di rispettare i termini di legge per l'espletamento delle procedure di rinnovo,

si chiede di sapere:

per quali ragioni la problematica non sia stata risolta nel recente decreto-legge n. 244 del 2016, recante proroga e definizione di termini, attualmente all'esame del Parlamento;

quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare, al fine di modificare le tempistiche previste dalla normativa vigente per il rinnovo delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei medicinali omeopatici presenti sul mercato, così da scongiurare la crisi del comparto e il rischio chiusura di molte piccole e medie aziende;

in caso negativo, quali siano le motivazioni che impediscono la soluzione della problematica.

(3-03503)