• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/15693    gli Istituti Italiani di cultura (IIC) nel mondo dovrebbero essere un luogo di incontro e di dialogo per intellettuali e artisti, per gli italiani all'estero e per chiunque voglia...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15693presentato daFEDI Marcotesto diGiovedì 23 febbraio 2017, seduta n. 747

   FEDI e LA MARCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   gli Istituti Italiani di cultura (IIC) nel mondo dovrebbero essere un luogo di incontro e di dialogo per intellettuali e artisti, per gli italiani all'estero e per chiunque voglia coltivare un rapporto con il nostro Paese;
   dovrebbero promuovere all'estero l'immagine dell'Italia e la sua cultura, classica ma anche e soprattutto contemporanea;
   l'80 per cento del lavoro svolto dagli Istituti Italiani di cultura, allo stato attuale, è di natura amministrativo-contabile;
   negli ultimi anni, alle già prevalenti incombenze di natura amministrativo-contabile, si sono sommati anche altri obblighi di carattere fiscale;
   alle competenze in materia amministrativa e fiscale verso l'Italia si aggiungono, per la specifica presenza degli Istituti Italiani di cultura sul territorio all'estero, le competenze delle normative locali;
   la carenza strutturale di personale in tutte le sedi rende ancora più pressante l'esigenza di un alleggerimento dei carichi contabili amministrativi ed un generale orientamento dell'attività verso programmi e progetti culturali;
   le indicazioni operative del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in relazione alla predetta attività amministrativa, non sono chiare e la libera e diversa interpretazione tra le sedi causa risposte diverse che creano confusione e disfunzioni;
   il processo di «dematerializzazione» risulta inapplicabile e comporta costi più elevati e tempi enormemente più lunghi rispetto al passato –:
   se non si ritenga di assumere iniziative per:
    a) affidare gli obblighi fiscali nel loro insieme (ritenuta d'acconto, Irap, dichiarazione di ritenuta d'acconto per l'ospite) ad un fiscalista italiano quale unico consulente competente a livello di Paese;
    b) eliminare il Codice identificativo di gara (Cig), reintroducendo per tutte le richieste e le accettazioni di offerta, nonché per i decreti autorizzativi, il timbro «visto si liquida»;
    c) innalzare a 1.000,00 euro in deroga per tutti gli Istituti Italiani di cultura, la soglia applicativa di «0» euro, di cui al messaggio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale n. 235654 del 30 novembre 2016 avente ad oggetto «Codice dei contratti. Linee guida ANAC sulle procedure di affidamento per importi inferiori alle soglie di rilevanza comunitaria»;
    d) predisporre appositi corsi di formazione, non in modalità «FAD», ossia corsi specifici presso il Ministero o le rappresentanze diplomatiche italiane in loco, come peraltro già sperimentato per i corsi di «aggiornamento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro», per il personale amministrativo-contabile degli Istituti Italiani di cultura;
    e) aumentare il contingente del personale amministrativo a contratto presso tutte le sedi degli Istituti Italiani di cultura per fare fronte alle incombenze amministrative e contabili. (4-15693)