• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/15680    il 2016 è stato l'anno più caldo da quando esistono i rilevamenti meteorologici scientifici, segnando un nuovo record dopo quelli registrati nel 2015 e nel 2014: la temperatura sulla...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15680presentato daGADDA Maria Chiaratesto diMercoledì 22 febbraio 2017, seduta n. 746

   GADDA e FIORIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 2016 è stato l'anno più caldo da quando esistono i rilevamenti meteorologici scientifici, segnando un nuovo record dopo quelli registrati nel 2015 e nel 2014: la temperatura sulla terraferma e sulla superficie oceanica è stata di 0,94 gradi superiore alla media del ventesimo secolo;
   il riscaldamento globale è una reale minaccia per l'umanità: gli eventi meteorologici estremi che ne sono la conseguenza – oltre a mettere a rischio la sopravvivenza di interi territori – innescano fenomeni di migrazioni di massa e conflitti sociali dovuti alla compromissione di ecosistemi essenziali;
   dopo più di due decenni di progressi frenati dalla mancata sottoscrizione del protocollo di Kyoto da parte di alcuni dei Paesi maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, recentemente si è registrata un'accelerazione: la Conferenza dell'ONU di Parigi (COP21) del dicembre 2015 ha posto l'obiettivo di contenere sotto la soglia di 1,5 gradi l'aumento di temperatura e la Conferenza di Marrakech (COP22) del novembre 2016 ha fissato il termine del 2018 per la definizione del regolamento di attuazione dell'accordo sul clima;
   in questo quadro risulta cruciale adottare misure di «biocompensazione», quali l'incremento della superficie verde – suolo e piante – soprattutto nelle città: il suolo assorbe CO2 (il 2 per cento delle emissioni di CO2 sono catturate dal suolo e il carbonio nel suolo è pari a 3 volte quello in atmosfera), mentre le piante riducono l'inquinamento atmosferico, migliorando la qualità dell'aria e abbassando la temperatura nelle giornate estive;
   negli ultimi 5 anni l'aumento di consumo di suolo in Italia ha ridotto lo stock di carbonio presente nel suolo di 5 milioni di tonnellate, pari all'emissione di 18 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera;
   è quindi fondamentale incentivare pratiche di rigenerazione urbana, quali la «depavimentazione» del 5 per cento della superficie impermeabilizzata cittadina e costiera, sia privata che pubblica, per aumentare lo stoccaggio di CO2 nel suolo urbano, e la piantumazione di nuovi alberi nei centri urbani e nelle vicinanze delle infrastrutture viarie delle città per contenere l'inquinamento atmosferico –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di assumere iniziative per introdurre misure mirate a favorire il recupero e l'incremento del verde urbano, in particolare promuovendo la «depavimentazione» della superficie impermeabilizzata e la piantumazione di alberi nei centri urbani e nelle vicinanze delle principali arterie di comunicazione urbane, prevedendo incentivi fiscali per i soggetti privati e risorse adeguate per gli enti locali. (4-15680)