• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.7/00299 a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, dell'affare assegnato sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni...



Atto Senato

Risoluzione in Commissione 7-00299 presentata da VITO VATTUONE
mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n.029

Le Commissioni affari esteri e difesa riunite,
a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, dell'affare assegnato sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, adottata il 14 gennaio 2017 (doc. CCL, n. 1),
verificata la conformità della citata deliberazione alla previsione di cui all'articolo 2, della legge 21 luglio 2016, n. 145;
preso atto che - in sede di prima applicazione della normativa richiamata - la deliberazione prevede altresì la prosecuzione delle missioni in corso di svolgimento;
preso atto pertanto che la prescritta autorizzazione concerne nuove missioni e la prosecuzione delle missioni in corso, segnatamente:
1. Joint Enterprise (missione NATO - scheda 1)
2. EULEX Kosovo (personale militare) (missione UE - scheda 2)
3. EULEX Kosovo (personale Polizia di Stato) (missione UE - scheda 3)
4. EULEX Kosovo (magistrati) (missione UE - scheda 4)
5. United Nations Mission in Kosovo UNMIK (missione ONU - scheda 5)
6. EUFOR ALTHEA (missione UE - scheda 6)
7. Missione bilaterale Forze di polizia in Albania (scheda 7)
8. United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (missione ONU - scheda 8)
9. Sea Guardian (missione NATO - scheda 9)
10. EUNAVFORMED SOPHIA (missione UE - scheda 10)
11. Resolute Support Mission (missione NATO - scheda 11)
12. United Nations Interim Force in Lebanon UNIFIL (missione ONU - scheda 12)
13. Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (scheda 13)
14. Temporary International Presence in Hebron TIPH2 (missione multilaterale - scheda 14)
15. Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda 15)
16. European Union Border Assistance Mission in Rafah EUBAM Rafah (missione UE - scheda 16)
17. European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (personale della Polizia di Stato) (missione UE scheda 17)
18. European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (magistrati) (missione UE scheda 18)
19. Partecipazione alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda 19)
20. United Nations Military Observer Group in India and Pakistan UNMOGIP (missione ONU - scheda 20)
21. Impiego su basi bilaterali di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medioriente e Asia (scheda 21)
22. Missione bilaterale di supporto sanitario in Libia Operazione Ippocrate (scheda 22)
23. United Nations Support Mission in Libya UNSMIL (missione ONU - scheda 23)
24. Missione su base bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica (scheda 24)
25. Missione UE antipirateria denominata ATALANTA (missione UE - scheda 25)
26. Missione UE denominata EUTM Somalia (missione UE - scheda 26)
27. Missione UE denominata EUCAP Somalia (ex EUCAP Nestor) (missione UE - scheda 27)
28. Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane (scheda 28)
29. Impiego di personale militare presso la base nazionale nella Repubblica di Gibuti (scheda 29)
30. Missione UN denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali MINUSMA (missione ONU - scheda 30)
31. Missione UE denominata EUTM Mali (missione UE - scheda 31)
32. Missione UE denominata EUCAP Sahel Mali (missione UE - scheda 32)
33. Missione UE denominata EUCAP Sahel Niger (missione UE - scheda 33)
34. Multinational Force and Observers in Egitto MFO (scheda 34)
35. Missione UE denominata EUBAM LIBYA (missione UE - scheda 35)
36. Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale (operazione Mare Sicuro) (scheda 36)
37. Partecipazione al dispositivo NATO a difesa dei confini sud-orientali dell'Alleanza denominato "Active Fence" (scheda 37)
38. Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'area sud-orientale dell'Alleanza (scheda 38)
39. Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda 39)
40. Partecipazione al dispositivo NATO in Lettonia Enhanced Forward Presence (scheda 40)
41. Partecipazione al dispositivo NATO Air Policing in Bulgaria (scheda 41)
42. Partecipazione al dispositivo NATO Interim Air Policing in Islanda (scheda 42);
oltre che le seguenti attività:
43. Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate per l'anno 2017 (scheda 43)
44. Supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda 44)
45. Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda 45)
46. Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda 46)
47. Partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda 47)
48. Erogazione del contributo a sostegno delle Forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia (scheda 48)
49. Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda 49);
valutati positivamente gli orientamenti di politica estera e di difesa contenuti nella deliberazione del Consiglio dei ministri, volti a proseguire, in ambito multilaterale, europeo ed atlantico e nel rispetto della legalità internazionale e del diritto umanitario, il contrasto al radicalismo terroristico, a garantire la sicurezza dell'area euro-mediterranea, a fornire supporto attivo alle iniziative dell'Alleanza atlantica in relazione alle crisi presenti lungo i confini orientali e meridionali dell'alleanza stessa e, infine, a partecipare alle misure adottate dall'ONU per la pace e la stabilità internazionale, secondo i criteri di indirizzo descritti nella sezione della delibera relativa al quadro politico-militare;
considerato che l'Italia è fermamente impegnata a rafforzare il suo approccio integrato nella gestione delle crisi internazionali, in linea con i principi della Strategia globale dell'Unione europea elaborata dall'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, valorizzando le importanti responsabilità internazionali che è chiamata a esercitare nel corso del 2017;
considerato che nel contesto dell'identità euro-atlantica dell'Italia, occorre il rilancio della difesa, europea e atlantica, anche in chiave mediterranea, che, come l'Unione europea, anche la NATO, caposaldo del nostro sistema di sicurezza, deve adeguare la propria azione alle nuove sfide di sicurezza internazionali, alle minacce asimmetriche e al terrorismo internazionale, e che tale rilancio va operato, in un'ottica di complementarietà tra le due Organizzazioni, riaffermando la centralità del Mediterraneo;
considerato che ulteriore punto di riferimento importante è l'impegno contro il terrorismo di Daesh, impegno che si esplica innanzitutto nella coalizione di cui l'Italia è parte insieme a 65 Paesi e a 3 organizzazioni internazionali, e che tra i compiti del contingente italiano si annoverano quelli umanitari, di fornitura di equipaggiamento, di ricognizione e sorveglianza aeree, di recupero del personale civile e militare e di addestramento delle forze di sicurezza irachene e curde, nonché che il ruolo svolto dall'Italia è riconosciuto essenziale e straordinariamente apprezzato e si caratterizza anche per il fondamentale presidio di sicurezza presso la diga di Mosul;
considerata favorevolmente la recente presentazione di un "pacchetto" in materia di difesa europea, costituito dal piano di attuazione della strategia globale in materia di sicurezza e difesa del 14 novembre 2016, dalla pubblicazione, da parte della Commissione, del piano di azione europeo in materia di difesa del 30 novembre 2016, nonché dall'approvazione, da parte del Consiglio, di misure attuative della dichiarazione NATO-UE del 6 dicembre 2016, e preso atto della volontà di proseguire lungo la direzione tracciata da tali documenti, espressa dal Consiglio europeo il 15 dicembre 2016;
valutata, in particolare, favorevolmente la proposta della Commissione contenuta nel citato piano di azione, per l'istituzione di un fondo europeo per la Difesa, al fine di promuovere la ricerca e rafforzare la base industriale;
considerato che, negli ultimi anni, le condizioni di sicurezza dello scenario internazionale e, in particolare, all'interno e attorno all'Europa, si sono considerevolmente deteriorate, con il conseguente aumento della necessità di rafforzare la capacità dell'Europa di promuovere la sicurezza all'interno e all'esterno dei suoi confini, nonché di rinsaldare il partenariato con la NATO e le relazioni transatlantiche;
condivisa la richiesta più volte formulata dagli esecutivi italiani ai partner europei di maggiore e solida collaborazione basata sulla fiducia reciproca nella gestione delle politiche migratorie, e nell'ottica della piena attuazione di quell'approccio globale al fenomeno previsto dall'Agenda europea sulla migrazione e ribadito nella proposta italiana nota come Migration compact, aumentando la capacità di gestire fenomeni ad alto impatto sulla sicurezza dell'Europa anche attraverso gli strumenti delle politiche di collaborazione e missioni internazionali;
sottolineato che, con riferimento alla Libia, la stabilizzazione e il mantenimento dell'integrità territoriale è possibile solo mediante un approccio inclusivo delle diverse anime del Paese e la promozione del dialogo tra le diverse istituzioni e che, nel rispetto del binomio tra solidarietà e sicurezza, ciò rappresenta una condizione indispensabile per il rafforzamento del controllo delle frontiere esterne del Paese e per la lotta ai trafficanti di esseri umani, che deve essere fattivamente sostenuto dall'Unione europea e dalla comunità internazionale;
ribadita la necessità di operare per una rapida stabilizzazione della Siria e dell'intera regione mediorientale, al fine di consentire il ripristino di condizioni di pace e di sicurezza, indispensabili per il ritorno di quanti sono fuggiti nel corso di questi anni di conflitto, nonché per porre fine alle situazioni di grave disagio a cui sono sottoposti Paesi come il Libano, la Giordania e la Turchia, che più di altri hanno subito il massiccio afflusso di profughi siriani ;
ribadita l'importanza dell'impegno italiano per la stabilizzazione dell'intera area balcanica, nella prospettiva di rapporti sempre più stretti con l'Unione europea;
rilevato favorevolmente il consistente impegno italiano nella partecipazione alle missioni - civili e militari - PSDC dell'Unione europea e richiamata la necessità di procedere con convinzione lungo il cammino per la costruzione di un'effettiva difesa comune;
manifestato altresì apprezzamento per la scelta di continuare ad affiancare all'impegno militare interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione delle aree di crisi, attraverso iniziative di carattere umanitario, di rafforzamento dello stato di diritto, di sostegno alle amministrazioni locali, di consolidamento delle strutture di governo e di miglioramento economico e sociale, a conferma del peculiare approccio italiano alle missioni volto a coniugare la dimensione militare con quella civile, nell'ottica di valorizzare il nesso tra pace, sicurezza, sviluppo e diritti umani, in linea con il dettato dell'articolo 11 della Costituzione;
apprezzato che, nel condurre i propri sforzi a sostegno della pace e della sicurezza internazionali, l'Italia assicura l'attuazione dei principi dell'Agenda "Donne, Pace e Sicurezza" istituita con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 1325/2000 e successive, in particolare, in linea con l'approccio delle Nazioni unite alla "pace sostenibile", che prevede l'attiva partecipazione delle donne a tutte le attività a sostegno della pace, dalla prevenzione, al peacekeeping alla stabilizzazione post-conflitto;
apprezzato l'incremento delle risorse finanziarie per gli interventi di cooperazione allo sviluppo e per il sostegno dei processi di pace e stabilizzazione che per il 2017 è stimato in 295 milioni di euro, e che si realizzano dall'Afghanistan all'Etiopia, dalla Repubblica Centrafricana alla Libia, dalla Siria all'Iraq alla Tunisia, fino ai paesi maggiormente interessati all'assistenza dei rifugiati nell'area mediterranea, come il Libano e la Giordania e si sostanziano in settori di importanza prioritaria quali l'aiuto umanitario ai rifugiati, la ricostruzione in situazioni di post-conflitto o di calamità, la stabilizzazione di "stati fragili" e la sicurezza alimentare, senza dimenticare lo sviluppo economico e rurale, la sanità e la tutela del patrimonio culturale;
considerate le comunicazioni dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa svolte il 7 febbraio 2017 davanti alle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
preso atto che i Ministri hanno confermato i contenuti della citata deliberazione e in particolare che la sicurezza della regione euro-mediterranea e la sicurezza della regione euro-atlantica sono assunti a pilastri essenziali complementari della strategia di sicurezza e difesa, nonché l'impegno del Governo per garantire la stabilizzazione della Libia nel quadro delle relazioni e della legalità internazionali, con riferimento particolare al contrasto della tratta di esseri umani;
in linea con gli scenari delineati nel Libro bianco della Difesa;
si esprimono favorevolmente all'autorizzazione, per l'anno in corso, delle sopra citate missioni;
si invita il Governo a valutare l'opportunità di attivarsi presso le competenti sedi internazionali affinché si possano realizzare le condizioni necessarie a dare attuazione alla terza fase della missione EUNAVFOR MED.
(7-00299)
VATTUONE, SANGALLI