• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.3/03510 CIRINNA', LO GIUDICE, VALDINOSI, BIGNAMI, BOCCHINO, BORIOLI, CANTINI, CARDINALI, CHITI, D'ADDA, DE PETRIS, FABBRI, GATTI, GIACOBBE, GINETTI, GUERRA, ORELLANA, PALERMO, PEGORER, PEZZOPANE,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03510 presentata da MONICA CIRINNA'
martedì 21 febbraio 2017, seduta n.765

CIRINNA', LO GIUDICE, VALDINOSI, BIGNAMI, BOCCHINO, BORIOLI, CANTINI, CARDINALI, CHITI, D'ADDA, DE PETRIS, FABBRI, GATTI, GIACOBBE, GINETTI, GUERRA, ORELLANA, PALERMO, PEGORER, PEZZOPANE, PUGLISI, PUPPATO, SILVESTRO, SPILABOTTE, VACCARI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

il 5 febbraio 2017, è stata annunciata la seconda unione civile nella città di Cesena, notizia data dai giornali, perché la precedente, celebrata il 25 settembre 2017, era stata contestata da Forza nuova, con manifesti funebri, in cui si annunciava "il funerale d'Italia", con tanto di nomi dei contraenti di allora, Manuel e Marco;

per tali fatti l'associazione "Arcigay" Rimini ha presentato un esposto presso la Procura competente (iscritto al proc. pen. 763/2016 mod. 45 della procura di Forlì) e il Comune di Cesena ha irrogato sanzioni amministrative per affissione abusiva;

il 4 febbraio 2017, Forza nuova ha pubblicato sui propri social network e comunicato alla stampa che avrebbe contestato anche la seconda unione civile con un corteo funebre;

il 5 febbraio, in corrispondenza della cerimonia di Matteo e Marco presso il Comune di Cesena, una dozzina di militanti di Forza nuova ha inscenato un corteo funebre con partecipanti vestiti a lutto e preceduti da un presumibile finto frate; alcuni di loro sostenevano una bara coperta da una bandiera tricolore su cui era presente un manifesto funebre con la dicitura «Matteo e Marco, unitamente ai parenti e alla cittadinanza tutta, annunciano la fine della civiltà, delle nostre tradizioni, della famiglia naturale, unico cardine della nostra società, e dei diritti dei bambini a crescere con una mamma ed un papà avvenuta domenica 5 febbraio» oltre a «Matrimonio gay, funerale d'Italia» e «l'Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali!», il tutto accompagnato da un'enorme croce e sottoscritto con i loghi di Forza nuova;

il corteo ha percorso il passaggio laterale di via Malatesta Novello e si è posizionato sotto al porticato del palazzo comunale, a pochi metri dall'ingresso del Comune da cui sono passati Matteo e Marco per la loro unione civile;

l'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto n. 773 del 1931 recita: «I promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico devono darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore. E' considerata pubblica anche una riunione, che, sebbene indetta in forma privata, tuttavia per il luogo in cui sarà tenuta, o per il numero delle persone che dovranno intervenirvi, o per lo scopo o l'oggetto di essa, ha carattere di riunione non privata»;

considerato che:

questi gesti prendono di mira due specifiche persone, Marco e Matteo, e non possono ascriversi a un generico contrasto politico o ideologico;

il messaggio è chiaramente minaccioso nei confronti dei due e mira, altresì, ad intimidire le persone che in futuro vorranno unirsi civilmente a Cesena, configurando un'effettiva diminuzione al diritto democratico di formare un'unione nella serenità dei propri familiari e amici e nella sicurezza;

tale tipo di minaccia è inaccettabile, provenga essa da squadre di un partito dichiaratamente neofascista, o da chiunque abbia l'intenzione di turbare lo svolgimento dei diritti di cittadine e cittadini italiani;

gli interroganti ritengono inoltre esecrabile che si sia tollerato l'uso della bandiera italiana (peraltro all'interno del palazzo comunale) per manifestare contro l'applicazione di una legge dello Stato, la legge n. 76 del 2016, la quale si fonda direttamente sugli articoli 2 e 3 della Costituzione,

si chiede di sapere:

se al Ministro in indirizzo risulti che tale manifestazione sia stata convocata nel pieno rispetto delle disposizioni di legge;

in caso contrario, per quale motivo le forze dell'ordine non abbiano provveduto allo sgombero della manifestazione, che ha turbato lo svolgimento dei diritti di cittadine e cittadini italiani.

(3-03510)