• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10698    è pendente il caso del figlio di una cittadina italiana dipendente a contratto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dal 1989 presso l'Istituto italiano di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10698presentato daDI STEFANO Manliotesto diMartedì 28 febbraio 2017, seduta n. 750

   MANLIO DI STEFANO, SPADONI, SCAGLIUSI, DI BATTISTA, GRANDE e DEL GROSSO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   è pendente il caso del figlio di una cittadina italiana dipendente a contratto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dal 1989 presso l'Istituto italiano di cultura in Algeri;
   dal 2014 la stessa è stata assegnata presso la sede estera del consolato generale d'Italia a Los Angeles e il figlio, maggiorenne, convivente, non auto-sufficiente, è esposto al rischio di un'imminente espulsione a causa di una recente normativa statunitense;
   la nota verbale dell’Office of Foreign Missions del dipartimento di Stato americano (DoS) del 7 dicembre 2016, infatti, prevede che, ai fini dell'ulteriore efficacia del visto A2, di cui sono in possesso la dipendente del Ministero e suo figlio, quest'ultimo debba essere notificato con passaporto di servizio al DoS decorsi 60 giorni dalla sua data di adozione, quindi dal 5 febbraio 2017;
   secondo la nuova normativa, il figlio non rientra più, per limiti d'età, nella nozione di «familiari stretti». L'unica possibilità per restare congiunto alla propria famiglia è, quindi, l'inclusione nella categoria di «altre persone», che richiede il riconoscimento da parte del Governo d'invio della condizione di familiare a carico e convivente dello straniero detentore principale del visto, mediante l'ammissione a diritti e benefici come il rilascio di un passaporto diplomatico o di servizio;
   con domanda congiunta del 12 gennaio 2017, gli interessati hanno, pertanto, chiesto il rilascio dei passaporti di servizio, ricevendo il parere favorevole del consolato generale d'Italia di Los Angeles e il benestare dell'ambasciata d'Italia a Washington;
   tuttavia, il 30 gennaio 2017 la domanda veniva rigettata dalla direzione generale per le risorse e l'innovazione – ufficio VII del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e ciò risulterebbe, a quanto consta all'interrogante, senza previa comunicazione agli interessati dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza;
   risulta, peraltro, secondo gli interroganti molto grave l'aver omesso, da parte del citato ufficio VII, di sottoporre la questione al consiglio di amministrazione del Ministero per l'ottenimento del parere preliminare, tenuto conto delle condizioni oggettive e soggettive suesposte e del legittimo affidamento che, in ragione della pregressa attività ministeriale, madre e figlio avevano maturato circa la preservazione dell'unità del nucleo familiare in territorio statunitense, almeno fino al termine dell'incarico ministeriale, motivi per i quali il Ministero aveva accordato appunto il trasferimento, garantendo anche per il futuro l'unità del nucleo familiare presso la nuova sede di Los Angeles;
   con il diniego dei passaporti di servizio il nucleo familiare è, invece, esposto all'imminente espulsione del figlio che implicherebbe le dimissioni della dipendente ministeriale (nonostante si tratti dell'unica fonte di reddito familiare), in quanto, per la condizione di non auto-sufficienza, la madre, non potrebbe che seguire il figlio –:
   se sia a conoscenza della situazione indicata in premessa, che presenta ad avviso degli interroganti caratteri di rilievo «umanitario», e quali controlli e/o iniziative abbia adottato per evitare questa espulsione al fine di garantire l'unitarietà del nucleo familiare in territorio statunitense;
   quali iniziative intenda adottare, tenuto conto della particolare restrittività della normativa statunitense sopravvenuta e delle prevedibili ulteriori limitazioni che, con il nuovo Governo, il dipartimento di Stato americano potrebbe adottare;
   se siano state adottate o se si intendano adottare iniziative per accertare eventuali responsabilità, sul piano amministrativo e disciplinare, degli uffici del Ministero per aver rifiutato il rilascio dei passaporti di servizio, trattandosi dell'unica soluzione atta a evitare l'espulsione;
   se non ritenga di assumere ogni iniziativa di competenza, al fine di avviare e procedure di rilascio dei passaporti di servizio. (5-10698)