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Atto a cui si riferisce:
C.1/01528    premesso che:     con il decreto del Presidente della Repubblica del 12 dicembre 2016, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, Luca Lotti è stato...



Atto Camera

Mozione di sfiducia 1-01528presentato daCASO Vincenzotesto diVenerdì 3 marzo 2017, seduta n. 752

   La Camera,
   premesso che:
    con il decreto del Presidente della Repubblica del 12 dicembre 2016, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, Luca Lotti è stato nominato Ministro per lo sport e con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 gennaio 2017 gli sono state delegate ulteriori importanti funzioni;
    attualmente risulta indagato dalla magistratura nell'ambito di una inchiesta riguardante la corruzione nella Concessionaria Servizi Informativi Pubblici (CONSIP);
    l'inchiesta CONSIP è partita da un'indagine della procura antimafia di Napoli sui presunti legami con la camorra di alcuni dipendenti di Romeo impiegati nell'ospedale Cardarelli, uno dei più grandi del sud Italia;
    l'inchiesta ha due filoni principali: nel primo l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, già arrestato, è accusato di aver corrotto un funzionario di CONSIP e aver promesso denaro a Tiziano Renzi. Nel secondo filone l'attuale Ministro dello Sport Lotti è indagato con il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e il comandante della Legione Toscana dei carabinieri, generale Emanuele Saltalamacchia, per i reati di rivelazione di segreti d'ufficio e favoreggiamento, per aver informato alcuni dirigenti CONSIP di un'indagine in corso nei loro confronti;
    in particolare, secondo gli inquirenti Romeo avrebbe corrotto un dirigente di CONSIP, Marco Gasparri, per facilitare la redazione dei bandi e agevolarne l’iter, ricevendo in cambio cinquemila euro in contanti nel 2012, mentre nei due anni successivi avrebbe ricevuto in tutto altri centomila euro. Uno degli appalti, definito «l'appalto più ricco d'Europa»: il cosiddetto «Facility Management 4», che vale circa 2,7 miliardi di euro, è diviso in diversi «lotti», tre dei quali prossimi ad essere assegnati proprio alle società di Romeo;
    inoltre, secondo quanto risulta dalle indagini per come riportate dagli organi di stampa, Romeo avrebbe promesso del denaro anche a Tiziano Renzi, padre dell'ex Presidente del Consiglio, in cambio di un aiuto a incontrare Luca Lotti e Luigi Marroni, amministratore delegato di CONSIP;
    il fascicolo contenente le ipotesi di reato sulle fughe di notizie contestate al Ministro è stato stralciato dal filone principale sulla corruzione ed è giunto a Roma per competenza territoriale;
    il Ministro è indagato in seguito alle dichiarazioni rese alla magistratura dal suo amico Luigi Marroni – ex assessore alla sanità della Regione Toscana, nominato dal Governo Renzi amministratore delegato di CONSIP;
    il Ministro risulta accusato di aver avvertito i vertici CONSIP dell'esistenza della suddetta inchiesta, rivelazione che avrebbe portato alla decisione da parte dei medesimi vertici CONSIP di far «bonificare» gli uffici, al fine di verificare l'esistenza di microspie – effettivamente rinvenute;
    giova ricordare che, nel 2013, lo stesso Alfredo Romeo fece una donazione da sessantamila euro, tramite la società Isfavim, alla fondazione Open, che ha finanziato la campagna elettorale di Matteo Renzi alle primarie del Partito democratico di quell'anno;
    ferme restando le eventuali responsabilità che dovranno essere accertate in sede giudiziaria, i fatti indicati minano fortemente la credibilità del Ministro e a parere dei firmatari del presente atto pongono un grave pregiudizio sulle sue capacità di svolgere liberamente le delicate funzioni a cui è chiamato, nonché sull'opportunità della sua permanenza a ricoprire una carica governativa di primo piano e di piena rappresentanza politica;
    per i motivi esposti:
     visto l'articolo 94 della Costituzione,
     visto l'articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati,
     esprime la sfiducia al Ministro per lo sport, Luca Lotti, e lo impegna a rassegnare immediatamente le dimissioni.
(1-01528) «Caso, Agostinelli, Alberti, Baroni, Basilio, Battelli, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Busto, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Daga, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, De Rosa, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mannino, Mantero, Marzana, Micillo, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pisano, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Terzoni, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa, Zolezzi».
(Presentata il 2 marzo 2017)