• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01688    con riferimento ai contenziosi tributari esistono statistiche ufficiali curate e pubblicate trimestralmente dal dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01688presentato daZANETTI Enricotesto diVenerdì 3 marzo 2017, seduta n. 752

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   con riferimento ai contenziosi tributari esistono statistiche ufficiali curate e pubblicate trimestralmente dal dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze, relativamente agli esiti dei giudizi di primo e secondo grado davanti alle commissioni tributarie provinciali e regionali; non esistono invece statistiche ufficiali relativamente ai giudizi aventi per oggetto la materia fiscale resi dalla Corte di cassazione;
   nelle richiamate statistiche ufficiali del Ministero dell'economia e delle finanze si evince che, anche relativamente all'ultimo trimestre considerato (luglio-settembre 2016), la percentuale di vittorie piene dell'Agenzia delle entrate continua stabilmente a mantenersi al di sotto del 50 per cento (44,6 per cento in primo grado e 43,8 per cento in secondo grado), mentre per il resto, gli esiti dei contenziosi si suddividono tra vittorie piene dei contribuenti, giudizi intermedi (ossia «pareggi» in cui viene data parzialmente ragione entrambe le parti) e altri esiti (quali conciliazioni e estinzioni del processo per sopravvenuto venire meno della materia del contendere);
   in assenza di statistiche ufficiali sugli esiti dei giudizi presso la Corte di cassazione, l'Agenzia delle entrate afferma, unilateralmente, sempre cercando la massima diffusione e visibilità mediatica del dato, di vincere in media 74,76 per cento delle volte: addirittura il 90,9 per cento sulle controversie dove è il contribuente a ricorrere, perché in secondo grado ha già perso; «solo» il 65,1 per cento delle volte sulle controversie in Cassazione dove è l'Agenzia a ricorrere, avendo vinto contribuente in secondo grado;
   la discrepanza rispetto ai dati ufficiali, agevolmente rinvenibili per i primi due gradi di giudizio, è evidente e suscita, secondi gli interpellanti, non poche perplessità, nel senso che: o le commissioni tributarie sono pro contribuente; oppure la Corte di cassazione è pro Erario; oppure l'Agenzia delle entrate produce, proprio uso e consumo, statistiche con criteri diversi d quelli usati nelle statistiche ufficiali;
   dei tre scenari, parrebbe più probabile l'ultimo, se è vero, come sembra, che l'Agenzia delle entrate, nel calcolare le proprie formidabili percentuali di vittorie in Cassazione non tiene conto dei giudizi in cui la Corte di Cassazione decide per il rinvio della controversia alle commissioni di merito e contempla tra le vittorie piene anche i giudizi in cui la Cassazione accoglie solo in parte le ragioni dell'Agenzia delle entrate e, in parte, quelle del contribuente (i cosiddetti «giudizi intermedi», cioè i «pareggi» che, opportunamente, le statistiche del Ministero dell'economia e delle finanze evidenziano a parte, senza ascriverli né alle vittorie piene dei contribuenti, né alle vittorie piene degli enti impositori) –:
   quale sia il dato statistico degli esiti dei contenziosi tributari avanti la Corte di Cassazione, e se intenda comunicare le percentuali con modalità conformi a quelle utilizzate per i primi due gradi di giudizio, ossia distinguendo tra vittorie piene del contribuente, giudizi intermedi, vittorie piene dell'Agenzia delle entrate ed altri esiti (quale ad esempio il rinvio della controversia alla commissione di merito).
(2-01688) «Zanetti, Francesco Saverio Romano».