• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10745    la Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.A è una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa, quinto gruppo televisivo del continente, concessionaria del servizio pubblico...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10745presentato daTARICCO Minotesto diVenerdì 3 marzo 2017, seduta n. 752

   TARICCO, AMATO, FREGOLENT, BRUNO BOSSIO, D'OTTAVIO, DE MENECH, GNECCHI, LAVAGNO, BERGONZI, GRASSI, RUBINATO, GRIBAUDO, SENALDI e IACONO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.A è una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa, quinto gruppo televisivo del continente, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo che esercita in Italia, secondo quanto previsto dalla legge 3 maggio 2004, n. 112;
   tra i compiti del servizio pubblico generale radiotelevisivo e quelli di un pubblico servizio in ambito regionale e provinciale c’è l'obbligo di garantire la copertura integrale del territorio nazionale;
   Rai Way è una società per azioni del gruppo Rai, proprietaria della rete di diffusione del segnale radiotelevisivo Rai, con il compito di gestire e mantenere efficienti gli impianti di diffusione; Rai Way è presente su tutti il territorio nazionale con sede centrale a Roma, 23 sedi territoriali e oltre 2.300 siti sul territorio;
   la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Stabilità 2016) stabilisce che, da luglio 2016, l'imposta sul possesso della tv, il «canone Rai», sia inserita nella bolletta elettrica e versata ratealmente;
   numerosi sindaci e amministratori di comuni delle cosiddette «Terre Alte», aree montane, alpine e appenniniche, segnalano da tempo, dopo l'introduzione del digitale terrestre, crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo, in particolare nei borghi più difficilmente raggiungibili;
   nel 2015 il CoReCom, il Comitato regionale che vigila sulle comunicazioni in Piemonte, ha diffuso gli esiti di un sondaggio svolto tra i Comuni: i problemi di ricezione del segnale Rai sono riconducibili a più macroaree, in alcune aree di confine per problemi di interferenza e quelle montane per assenza del segnale;
   la copertura viene meno in molti comuni montani e collinari italiani, sia sull'arco alpino che sulla dorsale appenninica, ma disagi si evidenziano anche in altre aree del paese;
   molti sindaci hanno espresso il disappunto delle comunità attraverso comunicazioni scritte a Rai, Regioni, Agcom, Governo; migliaia di comuni hanno approvato un ordine del giorno per ottenere un tavolo di monitoraggio nazionale, affinché vengano individuate le aree alpine e appenniniche dove il segnale è inadeguato;
   per assicurare la trasmissione anche nelle valli più interne e nelle zone d'ombra o raggiunte dal segnale delle torri gestite da Rai Way, negli ultimi dieci anni numerosi Enti territoriali, tra molte Comunità montane e Unioni montane, hanno acquistato e gestiscono impianti di diverse dimensioni e potenza;
   Uncem, a livello nazionale ha svolto negli anni, e ancora di recente, numerose azioni a difesa degli utenti residenti nelle «Terre Alte»;
   si stima che un totale di quasi seicentomila piemontesi che vivono nella valli alpine e appenniniche non vedano la Rai e altrettanti abbiano difficoltà a ricevere le tv private, subendo così una lesione dei diritti di cittadinanza;
   in data 27 gennaio 2016 è stata presentata una mozione, a prima firma dell'onorevole Mino Taricco, per attivare una modalità di soluzione dei problemi di ricezione del segnale Rai nei territori montani –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza e abbia dati di monitoraggio recenti sulle problematiche esposte e quali iniziative intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per risolvere i problemi di ricezione dei canali Rai e garantire il servizio pubblico radiotelevisivo;
   se, considerato l'inserimento del canone nella bolletta elettrica, non ritenga di dover avviare un completo monitoraggio sul territorio italiano riguardo ai livelli di effettiva ricezione del segnale televisivo, coinvolgendo eventualmente anche le Regioni, le Unioni di Comuni e le associazioni di Enti locali quali Anci e Uncem;
   se non valuti necessario che Rai Way si impegni nel potenziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale tv, in particolare nelle aree montane e più interne del Paese;
   se infine non ritenga urgente attivare un tavolo interministeriale relativo alle strategie per risolvere il problema dell'elevato divario digitale nelle aree montane, alpine e appenniniche, secondo quanto previsto dall'Agenda digitale nazionale.
(5-10745)