• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10735    l'ospedale di Cona (Ferrara) è stato inaugurato nel 2012, dopo 21 anni di lavori, senza le certificazioni di vulnerabilità sismica e prevenzioni incendi (decreto legislativo n. 81 del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10735presentato daFERRARESI Vittoriotesto diVenerdì 3 marzo 2017, seduta n. 752

   FERRARESI, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, GRILLO, PESCO e LOMBARDI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'ospedale di Cona (Ferrara) è stato inaugurato nel 2012, dopo 21 anni di lavori, senza le certificazioni di vulnerabilità sismica e prevenzioni incendi (decreto legislativo n. 81 del 2008) e con un'autorizzazione sanitaria parziale;
   secondo il maresciallo dei carabinieri di Ferrara Buccheri, al momento dell'inaugurazione lo stabile non era conforme alla normativa;
   l'inaugurazione dell'ospedale, prevista per ottobre 2011, è stata rimandata di 5 mesi, con una significativa lievitazione dei costi;
   dodici persone sono state imputate, durante il processo per la «maxitruffa» legata alla costruzione dell'edificio, di reati come falso ideologico, omissione e abuso d'ufficio per aver gonfiato le spese e risparmiato sui materiali;
   durante la costruzione dell'ospedale i costi sarebbero lievitati di 25 milioni di euro, rispetto ai 137 preventivati inizialmente;
   lo stabile, per la cui costruzione sarebbe stato utilizzato calcestruzzo depotenziato, garantirebbe una durata di 50, rispetto ai 100 previsti per le opere pubbliche, cosa per la quale sono stati imputati, con l'accusa di abuso d'ufficio, il direttore dei lavori Carlo Melchiorri e tre componenti della commissione collaudo;
   l'utilizzo del calcestruzzo depotenziato avrebbe fatto risparmiare 117.000 euro e sarebbe stato possibile grazie a Mario Colombini, amministratore delegato di Calcestruzzi Spa, impresa che ha fornito al Consorzio Cona 1.300 tonnellate di calcestruzzo;
   grazie all'indagine è emersa la restituzione indebita di 2,3 milioni di euro, frutto di richieste di rimborsi illegittimi;
   i dati sulla mobilità sanitaria passiva parlano di un esodo dei pazienti verso il Veneto e verso la provincia di Bologna;
   nonostante la bassa performance economica e dei servizi dell'azienda ospedaliera universitaria ferrarese abbia imposto un pesante programma di riorganizzazione, non si è mai proceduto a una riforma delle nomine dei direttori generali, ancora designati dai partiti e privi di un controllo da parte del consiglio di amministrazione;
   il blocco del turnover del personale rappresenta una problematica grave e strutturale per l'efficienza del nosocomio e per la sua possibilità di erogare i servizi sanitari previsti;
   il numero dei posti letto, nell'ottica della razionalizzazione delle risorse, è passato dai 1807 del 2012 ai 1363 del 2017, con conseguente intasamento;
   nel 2015 l'ospedale di Cona ha pagato a Progeste 34,3 milioni di euro (4,4 per l'ammortamento e 29,8 per i servizi). Rispetto al 2014 c’è stato un aumento di 1,3 milioni di euro (+4,21 per cento con un aumento scorporato del 4,53 per cento per il corrispettivo per i servizi e del 2,16 per cento per l'ammortamento. Ritornando all'offerta base del 2006, l'Aou ha pagato 10,7 milioni di euro in più (+45,63 per cento, con un incremento del 51,49 per cento per i soli servizi e del 15,53 per cento per l'ammortamento;
   uno scostamento tra costi e ricavi di 13,138 milioni di euro nel 2015 rispetto alla media delle altre strutture regionali, oltre dieci in più rispetto a quanto consentito, grazie soprattutto alla spropositata lievitazione del contratto di concessione dei servizi stipulato con Progeste nel 2006;
   l'Irpef sostenuta dai cittadini ferraresi è una delle più alte della regione;
   la direzione strategica ha stabilito il blocco degli interventi chirurgici non prioritari;
   il personale riesce a garantire 15 ricoveri a notte, cui si aggiungono altri 16 posti letto internistici ad alta rotazione;
   la presenza di diverse unità operative all'interno di uno stesso spazio aumenta il rischio di infezioni, come nel caso della vicinanza di pazienti internistici e pazienti sottoposti a interventi chirurgici, e l'assenza di dati di letteratura in materia impone il monitoraggio del rischio infettivo dall'avvio di ogni pratica sanitaria;
   Cona è diventato una macchina da spreco ormai insostenibile per la comunità –:
   se i Ministri interrogati non ritengano, alla luce di quanto esposto in premessa, indispensabile e urgente assumere iniziative, nell'ambito delle rispettive competenze, per assicurare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e una gestione corretta e trasparente delle risorse pubbliche;
   se non ritengano di dover attivare iniziative anche in sede di conferenza Stato-regioni, per migliorare la qualità dei servizi sanitari rivolti al territorio;
   quali iniziative di competenza si intendano adottare per ovviare al blocco del turn over di fronte ad uno spopolamento di risorse interne nei vari reparti;
   se il Governo non ritenga opportuno promuovere una verifica, anche attraverso il comando dei carabinieri per la tutela della salute (Nas), per accertare le condizioni igienico-sanitarie nei reparti del nosocomio di cui in premessa. (5-10735)