• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/15858    è notizia di stampa che un detenuto di ventidue anni, nei giorni scorsi si è impiccato usando un lenzuolo legato alla grata del bagno nel carcere di Regina Coeli;    il...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15858presentato daBRIGNONE Beatricetesto diGiovedì 9 marzo 2017, seduta n. 756

   BRIGNONE. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   è notizia di stampa che un detenuto di ventidue anni, nei giorni scorsi si è impiccato usando un lenzuolo legato alla grata del bagno nel carcere di Regina Coeli;
   il ragazzo da tempo sofferente, scontava la pena per resistenza, lesioni e danneggiamento. In passato era scappato dalla rems (residenza esecuzione misure di sicurezza) struttura che accoglie gli ex pazienti degli ospedali psichiatrici giudiziari, dove scontava una misura di sicurezza detentiva provvisoria e una volta rintracciato, il magistrato decideva per la custodia cautelare in carcere;
   lo stesso giorno, un altro detenuto di quarantatré anni si è tolto la vita nel carcere bolognese della Dozza;
   casi come quelli sopra citati, ripropongono il tema del diritto alle cure dei detenuti troppo spesso negato dalle drammatiche condizioni delle carceri: sovraffollamenti e percorsi di riabilitazione scarsamente qualitativi;
   l'Italia, secondo uno studio di Openpolis, risulta agli ultimi posti in Europa sul ricorso alle pene alternative al carcere. Solo dall'inizio del 2017 si contano dieci casi di suicidi in carcere e, secondo i dati raccolti da Ristretti Orizzonti, nel 2016 sono stati novantasei;
   tuttavia, l'obiettivo della legge n. 81 del 2014 sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari è di far prevalere, per la cura e la riabilitazione delle persone, progetti individuali con misure non detentive e le residenze esecuzione misure di sicurezza dovrebbero essere l'extrema ratio e non la sostituzione degli ospedali psichiatrici giudiziari o peggio l'alternativa al carcere;
   occorre pertanto potenziare i servizi di salute mentale e del welfare affidando al sostegno medico e sociale chi soffre di disturbi mentali, ma contestualmente abolire la misura di sicurezza speciale destinata solo ai malati di mente autori di reato –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti narrati in premessa;
   quali siano le iniziative che intendono assumere affinché casi, come quello del ragazzo suicidatosi nel carcere di Regina Coeli, non si ripetano più;
   se non intenda, in particolare, il Ministro della salute rafforzare il sostegno medico, sociale, psicologico dei servizi del territorio in favore dei soggetti affetti da disturbi mentali in alternativa al carcere e alle residenza esecuzione misure di sicurezza, al fine di rispondere al meglio alle esigenze di cura di cui necessitano;
   se non ritengano che la funzione delle residenze di esecuzione misure di sicurezza debba essere esclusivamente una misura di sicurezza alternativa alla detenzione, qualora si ritenga che le pene alternative non possano essere praticabili;
   se non intendano rafforzare e riqualificare i programmi di tutela della salute mentale in carcere da parte delle asl;
   se non ritengano di dover fronteggiare al più presto i problemi legati alle sezioni di osservazione psichiatrica all'interno delle carceri che non possono ridursi alle sole celle con posti letto, garantendo spazi adeguati per le attività di cura e riabilitazione;
   quali iniziative intendano assumere per garantire il diritto alla salute e alle cure dei detenuti. (4-15858)