• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/15844    il comune di Mercato San Severino appartenente alla comunità montana della Valle dell'Irno, in provincia di Salerno, con delibera di consiglio comunale n. 5 del 6 dicembre 2011...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15844presentato daTOFALO Angelotesto diMercoledì 8 marzo 2017, seduta n. 755

   TOFALO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il comune di Mercato San Severino appartenente alla comunità montana della Valle dell'Irno, in provincia di Salerno, con delibera di consiglio comunale n. 5 del 6 dicembre 2011 approvava il nuovo piano urbanistico comunale, in osservanza della legge della regione Campania n. 16 del 2004;
   con tale strumento urbanistico si metteva finalmente da parte il vecchio programma di fabbricazione redatto negli anni settanta, ormai non più in grado di rispondere alle esigenze di sviluppo della comunità locale;
   il territorio, in modo particolare negli anni novanta, è stato sottoposto ad un enorme processo di cementificazione. Tanto massiccia è stata l'azione edificatoria che ancora oggi molte decine di appartamenti, costruiti ormai da anni, risultano sfitti e/o invenduti. Se poi si considera tutta l'edificazione storica propria dei nuclei antichi, l'edilizia speculativa degli anni settanta, nonché la presenza di un grosso centro di depurazione delle acque a servizio territoriale si può affermare che poco e niente è stato lasciato;
   il nuovo piano ha previsto la trasformazione di ulteriore 1.698.000 metriquadrati di suolo agricolo a suolo edificabile;
   nei soli ambiti di trasformazione integrata, applicando gli indici di fabbricabilità previsti, si potranno costruire circa 9000 nuovi vani per un incremento di 8000 abitanti. Considerato che l'incremento di popolazione previsto dal piano non si è verificato, secondo dati Istat dal 2001 al 2016 la popolazione è cresciuta di soli 2000 abitanti, si registra già, al netto degli interventi previsti dal Piano urbanistico comunale, un eccesso di qualche migliaia di unità abitative già costruite. L'applicazione di questo piano comporterebbe la completa cementificazione del territorio sanseverinese, per rendere l'idea, la somma delle superfici dei 44 ambiti di trasformazione è pari a quella di 280 campi di calcio;
   accanto all'aspetto urbanistico-ecologico, si affianca un non meno importante problema di natura economico-fiscale che ha coinvolto un cospicuo numero di famiglie sanseverinesi;
   con l'approvazione del Piano urbanistico comunale e in ottemperanza all'articolo 36, comma 2, del decreto-legge n. 223 del 2006 convertito dalla legge n. 248 del 2006, le aree ricadenti nei 44 ambiti di trasformazione hanno visto modificare la loro destinazione d'uso da agricolo a edificabile, comportando quindi nel calcolo dei versamenti Imu, un aggravio di spesa insopportabile dai più e soprattutto da parte di chi di agricoltura vive. Quasi 400 famiglie hanno visto, a partire dal 2010, passare l'imposta sugli stessi terreni da 400 euro a 6000/10.000 euro annui. Nei diversi ambiti previsti dal Piano urbanistico comunale il comune ha provveduto ed attribuito d'ufficio il valore venale ai terreni nei diversi ambiti, valore che determina l'imponibile per il calcolo dell'imposta Imu. Tale attribuzione, visto l'alto indebitamento dell'ente, confermato dalle verifiche effettuate dai commissari in seguito allo scioglimento del consiglio comunale, si è posizionato su numeri piuttosto alti, con lo scopo evidente di aumentare le entrate. In alcuni ambiti di trasformazione integrata, i terreni che prima avevano un reddito dominicale pari a circa 4,40 euro a metroquadrato si sarebbero visti attribuire dai tecnici comunali, a quanto consta all'interrogante, un valore venale di 97,06 euro a metroquadrato; pertanto, chi possiede 1000 metriquadrati in tale ambito passa da una imposizione comunale di circa 50 euro/anno a circa 1000 euro/anno –:
   se il Governo intenda assumere iniziative per modificare l'articolo 36, comma 2, del decreto-legge n. 223 del 2006 convertito dalla legge n. 248 del 2006, in modo che i piani abbiano inizio solo dalla data di approvazione dei piani attuativi. (4-15844)