• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10765    l'Istituto nazionale tumori «Fondazione Pascale» è un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) a rilevanza nazionale non trasformato in fondazione, dotato di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10765presentato daCOLONNESE Vegatesto diMercoledì 8 marzo 2017, seduta n. 755

   COLONNESE, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, DI VITA, MANTERO, NESCI e GRILLO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'Istituto nazionale tumori «Fondazione Pascale» è un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) a rilevanza nazionale non trasformato in fondazione, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia amministrativa, tecnica, patrimoniale e contabile, ai sensi del decreto legislativo n. 288 del 16 ottobre 2003;
   il Pascale è il maggiore Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico oncologico del Mezzogiorno ed è centro di riferimento per la rete oncologica nazionale e regionale;
   si apprende da fonti di stampa che sono state emesse sette misure cautelari dal giudice per le indagini preliminari di Napoli ed eseguite in queste ore dal Nucleo di polizia tributaria guidata dal colonnello Giovanni Salerno;
   risultano agli arresti domiciliari: Francesco Izzo, primario del reparto di oncologia interna, che si occupa di tumore al fegato, e sua moglie Giulia Di Capua, alla quale erano riconducibili le società di mediazione, che gonfiavano i prezzi di alcune apparecchiature medicali. I fatti si riferiscono ad un appalto che va dal 2014 e 2015, per un volume di affari di due milioni di euro. Sono stati arrestati anche un informatore scientifico, un commercialista, e alcuni imprenditori. Agli arresti domiciliari risultano anche Elia Abbondante, che avrebbe dovuto controllare le procedure di acquisto e i bandi di gara, nella veste del direttore amministrativo del Pascale all'epoca dei fatti. Oggi, Abbondante è il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro. Oltre a Izzo e Abbondante, provvedimenti vi sono stati anche nei confronti di Giulia di Capua (classe 1971), moglie di Izzo; il commercialista Sergio Mariani; ai domiciliari risulta anche Marco Mauti e Marco Argenziano. Le indagini sono coordinate dal pool dell'aggiunto D'Avino e dal pm Carrano e Woodcock;
   la polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli e il nucleo speciale di polizia valutaria hanno anche provveduto a sequestri patrimoniali nei confronti di due delle persone accusate per quasi due milioni di euro;
   secondo le indagini, Izzo aveva costituito insieme alla moglie due società attraverso le quali fungeva da intermediario per il rifornimento di apparecchiature medicali che il Pascale acquistava per le cure antitumorali. Il primario faceva risultare gli apparati come «unici e infungibili» per quel tipo di cure e creava le condizioni affinché fossero acquistati urgentemente dalle società a lui riconducibili. Le società, inoltre, gonfiavano il loro fatturato aumentando sensibilmente il prezzo di acquisto dei dispositivi;
   già nell'interpellanza urgente 2-01388 del 7 giugno 2016 era stato richiesto al Governo di promuovere la questione di legittimità costituzionale con riferimento alla legge della regione Campania n. 15 del 2016 sulle procedure di nomina dei direttori sanitari;
   tra i soggetti raggiunti da provvedimento da parte delle forze dell'ordine risulta anche Elio Abbondante, attualmente direttore generale della Asl Napoli 1 e la sua nomina è stata compiuta dal governatore De Luca nel luglio 2016, all'epoca in cui si chiedeva al Governo di impugnare la legge regionale sopra richiamata sulla cui base è stata effettuata tale nomina –:
   quali iniziative intenda assumere il Governo, per quanto di competenza, anche di carattere normativo, per evitare che casi come quello descritto in premessa, possano inficiare gare di appalto per la fornitura di materiali medici in strutture a partecipazione pubblica;
   se non intenda assumere iniziative anche normative, affinché siano fornite indicazioni puntuali alle stazioni appaltanti e agli operatori economici circa le condizioni che debbono verificarsi affinché si possa legittimamente fare ricorso alle deroghe previste per i casi di infungibilità di beni e servizi, alle procedure da seguire per l'accertamento di situazioni di infungibilità e agli accorgimenti che le stazioni appaltanti devono adottare per evitare di trovarsi in situazioni in cui le decisioni di acquisto in un certo momento vincolino le decisioni future. (5-10765)