• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07133 AIELLO, DI GIACOMO, GUALDANI, VICECONTE, BILARDI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che, secondo quanto risulta agli interroganti: la Calabria soffre di...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07133 presentata da PIETRO AIELLO
mercoledì 8 marzo 2017, seduta n.780

AIELLO, DI GIACOMO, GUALDANI, VICECONTE, BILARDI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che, secondo quanto risulta agli interroganti:

la Calabria soffre di endemica carenza di infrastrutture nel settore dei trasporti e profonda insufficienza di collegamenti con il resto del territorio nazionale;

oltre all'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, che collega la Sicilia alla rete autostradale italiana ed europea, la Calabria dispone solamente di un'altra importante arteria stradale, la strada statale 106, strada che collega Taranto con Reggio Calabria, arteria fondamentale per i collegamenti tra la Calabria, la Puglia e l'autostrada A14, oltre che per il trasporto interno fra l'area della sibaritide, il crotonese, lo Ionio catanzarese, la Locride, e il versante sud-orientale dell'Aspromonte;

la strada statale 106 jonica calabrese è, secondo i dati Istat, la strada più pericolosa d'Italia;

considerato che, a quanto risulta agli interroganti:

il tratto dall'innesto con la strada statale 534 (al chilometro 365+150) a Roseto Capo Spulico (al chilometro 400+000), meglio noto come megalotto 3° della strada statale 106 in Calabria, fu un intervento inserito nel primo programma delle infrastrutture strategiche (delibera CIPE n. 121/2001) e ricade nell'ambito di applicazione della legge n. 443 del 2001 recante delega al Governo in materia di infrastrutture e insediamenti produttivi di interesse nazionale; fu inoltre previsto nell'"Intesa Generale Quadro - Accordo di programma per il sistema delle infrastrutture di trasporto nella Regione Calabria", stipulata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dalla Regione Calabria in data 16 maggio 2002, laddove indica al punto "Corridoi autostradali e stradali", il completamento della autostrada Jonica E90 Lecce-Taranto-Sibari-Reggio Calabria. L'intervento fu quindi inserito nel piano decennale dell'Anas 2003-2012, e previsto nel piano degli investimenti dell'Anas 2007-2011 - legge obiettivo;

l'importo complessivo dell'investimento, così come determinato con delibera CIPE n. 103 del 28 settembre 2007 ammonta a 1.234.754.242,86 euro, ma per l'intervento in oggetto sono stati individuati i contributi legati alla delibera n. 103 del 2007 (pari a 154,43 milioni di euro) ed alla delibera n. 30 del 2008 (pari a 543,975 milioni di euro), per un importo complessivo di circa 698,405 milioni di euro (assegnati definitivamente con delibera n. 88 del 2011). Con decreti interministeriali n. 88/2013 e n. 89/2013 è stata disposta l'erogazione, in forma diretta, dei contributi pluriennali richiamati sino alla concorrenza del complessivo volume di investimenti autorizzati dal CIPE, pertanto il finanziamento disponibile ammonta a 969,4 milioni di euro;

dopo circa 15 anni di passaggi e procedure burocratiche che hanno di fatto provocato ritardi ingiustificabili, solo ad agosto del 2016 il progetto è stato inviato dall'architetto Ornella Segnalini del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti al CIPE, che, con delibera n. 41 del 2016, ne ha disposto l'approvazione. La delibera è stata, in seguito, inviata alla Corte dei conti, la quale, in data 30 gennaio 2017 ha formulato dei rilievi dando 20 giorni di tempo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per le controdeduzioni. Il Ministero ha ritenuto di non fornire alcuna controdeduzione e ritirare il provvedimento in data 17 febbraio 2017,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sull'uso delle risorse pubbliche, sull'operato del dirigente Segnalini e, più in particolare, sull'incapacità di rispondere nei termini previsti ai rilievi avanzati sul progetto dalla Corte dei conti;

quali siano le ragioni per le quali si è deciso di ritirare il progetto dal CIPE;

nel caso venisse rigettato il contenuto della delibera n. 41 del 2016, quali siano le azioni che il Ministro porrebbe in essere per rimediare all'ennesimo ritardo, atteso che quanto accaduto provocherà ulteriori considerevoli perdite di tempo rispetto all'avvio di un'opera che la Calabria attende da circa un secolo.

(4-07133)