• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03933 con ordinanza 36 del 21 febbraio 2014, il sindaco di Roma ha disposto il divieto di utilizzo dell'acqua per il consumo umano fino al 31 dicembre 2014 in alcune aree dei municipi XIV e XV di Roma...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03933presentato daSAMMARCO Gianfrancotesto diLunedì 10 marzo 2014, seduta n. 186

SAMMARCO, CICCHITTO e SALTAMARTINI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
con ordinanza 36 del 21 febbraio 2014, il sindaco di Roma ha disposto il divieto di utilizzo dell'acqua per il consumo umano fino al 31 dicembre 2014 in alcune aree dei municipi XIV e XV di Roma Capitale; le acque recano tracce di inquinamento batteriologico e di arsenico, eccedenti i limiti ammessi dalla normativa vigente;
con la medesima ordinanza il sindaco ha richiesto ad ACEA ATO2 spa di porre in essere interventi di risanamento, assicurando la fornitura di acqua per il consumo umano mediante punti di rifornimento opportunamente dislocati sul territorio dei municipi XIV e XV e provvedendo al tempo stesso all'eliminazione dell'inquinamento, dandone riscontro all'amministrazione;
il sindaco ha inoltre richiesto alte aziende sanitarie locali Roma C e Roma E di effettuare – con il concorso dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio – i controlli esterni previsti dall'articolo 8 del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 al fine di verificare che le acque provenienti dagli acquedotti in premessa soddisfino i requisiti di qualità necessari;
le acque non a norma provengono da una rete di acquedotti, che originariamente erano al servizio di aziende agricole e che oggi sono gestiti dall'ARSIAL; la citata rete è dal 1998 in corso di trasferimento di competenza dall'ARSIAL all'Acea Ato 2; tale processo non è ancora stato portato a compimento e anzi, nelle more della sua attuazione, non è stato possibile procedere nemmeno alla normale manutenzione delle strutture;
questo stallo ha finito per generare non solo criticità e disagi per i residenti, ma anche un gravissimo rischio per la salute pubblica nei due citati municipi a nord della capitale –:
ad avviare un procedimento volto ad utilizzare i fondi Cipe stanziati per le emergenze idriche, al fine di alleviare i disagi dei cittadini. (4-03933)