• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03588 BLUNDO, GIARRUSSO, PUGLIA, MARTELLI, GIROTTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti: il quantitative easing (QE), ossia...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03588 presentata da ROSETTA ENZA BLUNDO
mercoledì 15 marzo 2017, seduta n.786

BLUNDO, GIARRUSSO, PUGLIA, MARTELLI, GIROTTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

il quantitative easing (QE), ossia l'operazione di acquisto di titoli di Stato e di altro tipo da parte delle banche per immettere nuovo denaro nell'economia europea, è stato avviato nell'aprile 2015 con 60 miliardi di euro al mese per tutta l'area euro. Il procedimento prende le mosse dall'attribuzione della funzione monetaria alla BCE (Banca centrale europea) dall'art. 128 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il quale attribuisce alla stessa "il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione";

dalla relazione al bilancio 2015 della BCE sulle operazioni di politica monetaria risulta che: "Le operazioni convenzionali di politica monetaria sono attuate a livello decentrato dalle BCN [banche centrali nazionali] dell'eurosistema e di conseguenza non hanno alcun impatto diretto sul bilancio della BCE". Pertanto, la creazione di valori monetari del QE. dovrebbe riflettersi solo nei bilanci 2015 delle banche centrali dell'area euro e dunque, per quanto di competenza, in quello della Banca d'Italia;

considerato che per quanto risulta agli interroganti:

a fine anno 2015, valori monetari creati dall'aprile 2015 e a disposizione della Banca d'Italia dovrebbero essere stati calcolati per ogni Stato appartenente all'area euro in base alle quote di partecipazione di ciascuna banca centrale al capitale della BCE;

nel 2015, la quota della Banca d'Italia è stata del 12,31 per cento e determinata in base a parametri legati al PIL e alla popolazione di ciascun Paese; si tratterebbe di circa 66,74 miliardi di euro;

il potere esclusivo di emettere moneta determina un incremento delle attività, perché, a fronte dei valori creati ed impiegati soprattutto in titoli pubblici, non vi sono nel passivo debiti reali corrispondenti;

nel maggio 2016 la Banca d'Italia, ha pubblicato la relazione annuale al bilancio del 2015, dalla quale sembrerebbe che la funzione di rilevare tali "debiti fittizi" venga svolta da due voci: "banconote in circolazione" e "Passività v/l'eurosistema". Il conto "banconote in circolazione" riporta un importo di 174,324 miliardi di euro, ma di fatto non presenterebbe un aumento di banconote in circolazione, come sembra suggerire l'incremento di 9,797 miliardi di euro rispetto al 2014. Nell'attivo di bilancio vi è la posta rettificativa "crediti netti derivanti da allocazione di banconote intra Eurosistema" di 32,296 miliardi di euro, per cui il valore delle banconote effettivamente messe in circolazione nel 2015 è dato dalla differenza di 174,324 con 32,296 cioè 142,028 miliardi di euro. Con un calcolo analogo il valore delle banconote in circolazione nel 2014 (164.527 meno 22.368) è di 142,159 miliardi di euro;

inoltre, il QE avrebbe dovuto portare ad un aumento delle banconote in circolazione; dalle scritture contabili, invece, sembrerebbe esserci stata una diminuzione di circa 131 milioni. Questo vuol dire che i 66,47 miliardi di euro dovrebbero essere riportati, come per le "banconote in circolazione", tra le variazioni del passivo nell'altro conto "passività v/l'eurosistema", unico conto che insieme a "banconote in circolazione" ha valori consistenti, ma ad ogni modo valori ben lontani dai 66,24 miliardi del QE;

considerato infine che, a parere degli interroganti:

da una valutazione degli altri conti del passivo compresi il capitale, le riserve e le rivalutazioni (pari a circa 8,9 miliardi di euro) sembrerebbe che non sia stata utilizzata tutta la potenzialità del QE;

risulterebbero poco trasparenti gli effetti della politica monetaria sul bilancio della Banca d'Italia anche in relazione alla natura delle due voci citate;

ad avviso degli interroganti, il bilancio della Banca d'Italia, tacendo sulla natura di debiti fittizi delle due voci, violerebbe le norme sulla trasparenza e non sarebbe opportuno che la stessa, nelle relazioni successive, indichi, nel commento alle voci del bilancio del 2016, la natura di debiti fittizi di tali conti o se vi siano altri conti che esplicano la funzione indicata per i due conti;

si ritiene quindi che la Banca d'Italia abbia posto in essere una politica monetaria non rispondente alle finalità espansive del QE,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'effettivo importo del QE e se ritenga che la Banca d'Italia abbia utilizzato tutto il potenziale del QE stesso;

se non ritenga che gli effetti dell'operazione posta in essere violino le norme in materia di falso in bilancio;

nel rispetto dell'autonomia ed indipendenza della Banca d'Italia, quale sia la valutazione in merito alla coerenza della condotta dell'istituto bancario centrale, rispetto alle finalità espansive del quantitative easing.

(3-03588)