• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07157 DE POLI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante: per assicurare il corretto approvvigionamento idropotabile...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07157 presentata da ANTONIO DE POLI
martedì 14 marzo 2017, seduta n.783

DE POLI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:

per assicurare il corretto approvvigionamento idropotabile nell'intero territorio regionale, attraverso criteri e metodi omogenei per la salvaguardia, la protezione e la ricarica delle falde idriche, la Giunta regionale del Veneto, con deliberazione n. 1688 del 16 giugno 2000, ha approvato il modello strutturale degli acquedotti del Veneto (MO.S.A.V), previsto dall'art. 14 della legge regionale n. 5 del 1998;

il MO.S.A.V individua gli schemi di massima delle principali strutture acquedottistiche ed è una grande occasione di razionalizzare i sistemi idrosanitari (acquedotti e depurazioni) veneti per una maggiore funzionalità, economia e sicurezza;

l'obiettivo è quello di superare l'eccessiva frammentazione delle attuali strutture, mediante l'accorpamento dei piccoli e medi acquedotti, così da ridurre le attuali fonti di approvvigionamento, con un risparmio di risorse idropotabili non inferiore al 15 per cento: questo sistema adduttivo garantirà ai cittadini la sicura disponibilità di acqua potabile, nonché il suo riutilizzo;

tuttavia, in data 28 febbraio 2017, con interrogazione 4-07071, si sono volute rappresentare le difficoltà del complicato iter per la realizzazione del progetto "Opere di captazione dalle falde del medio Brenta", ad opera della società Veneto Acque SpA, della quale la Regione Veneto è unico socio;

nel citato atto di sindacato ispettivo, si è infine chiesto al Ministro in indirizzo se, quando ed in quali termini la Regione Veneto abbia fornito relazione richiestale, soprattutto in merito al parere vincolante ed obbligatorio dell'Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piove e Brenta-Bacchiglione, che quest'ultima dichiara di non aver mai rilasciato e che invece è obbligatorio per legge;

sebbene ora, a distanza di quasi un anno dalla richiesta del Ministero, non si sia avuto alcun riscontro dalla Regione Veneto, le amministrazioni locali devono constatare con costernazione che i lavori per la realizzazione delle strutture di captazione delle acque sono ad un livello avanzato;

i timori degli amministratori locali riguardano la mancanza di un criterio omogeneo che stabilisca quantità, tempistica e modalità della captazione consentita delle acque dai bacini, dove le stesse saranno convogliate, con la probabile sperequazione tra i fruitori e con i rischi connessi per l'irrigazione dei terreni agricoli;

al momento, la Regione Veneto non ha ancora emanato alcuna autorizzazione sul prelievo idrico e, interpellato, il Tribunale regionale delle acque ha fissato la prossima udienza per il 22 marzo 2017,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno appurare se la Regione Veneto si sia attenuta scrupolosamente alle normative nazionali e locali per la definizione dei criteri della captazione delle acque, affinché questo bene comune possa essere fruito da tutti in egual misura e non ne risentano le attività industriali, agricole e zootecniche.

(4-07157)