• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02361 il rilancio delle PMI attraverso la facilitazione dell'accesso al credito è un tema importante per l'economia italiana, a cui il Governo dovrebbe prestare crescente attenzione; il...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02361presentato daVIGNALI Raffaellotesto diGiovedì 13 marzo 2014, seduta n. 189

VIGNALI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
il rilancio delle PMI attraverso la facilitazione dell'accesso al credito è un tema importante per l'economia italiana, a cui il Governo dovrebbe prestare crescente attenzione;
il leasing è uno degli strumenti di finanziamento che meglio si presta a sbloccare l'erogazione di credito per i settori produttivi, in quanto la società di leasing resta proprietaria del bene (gode quindi di una garanzia aggiuntiva), e ancor di più ora che è tornato a essere uno strumento conveniente per gli investimenti produttivi delle PMI alla luce di alcune modifiche alla disciplina fiscale introdotte nella legge di stabilità 2014;
sulla scorta di queste valutazioni, la «nuova legge Sabatini», varata con il cosiddetto decreto del Fare 69/2013, intende porsi come misura in grado di rilanciare il settore produttivo italiano. In tale ambito la Cassa depositi e prestiti è chiamata ad avere un ruolo determinante: il sistema è studiato in maniera tale che l'investimento in beni strumentali da parte della PMI abbia un contributo interessi dallo Stato e sia realizzato mediante un finanziamento bancario e in con provvista di scopo a tassi di mercato erogata a banche e finanziarie da Cassa depositi e prestiti;
tuttavia, una PMI non beneficerebbe di alcun contributo per un investimento se ad erogare il finanziamento fosse una banca o una finanziaria non aderente alla convenzione siglata da ABI, Cassa depositi e prestiti, sentito il Ministero dello sviluppo economico;
in sede di conversione in legge è stata inopportunamente prevista per le finanziarie l'esibizione di una garanzia bancaria che, se non declinata adeguatamente nella citata convezioni, non ancora firmata, limiterebbe l'accesso ai leasing escludendo alcuni importanti operatori (di emanazione di banche estere, non bancari ma partecipati da banche, di emanazione di costruttori industriali), con il rischio di vedere penalizzate proprio le PMI che si vedrebbero private di quegli operatori leasing che, in questo perdurante periodo di congiuntura economica, stanno puntando su di loro per rilanciare l'economia reale;
l'obbligo della garanzia di una banca a favore di un intermediario finanziario è in aperto contrasto con il combinato disposto degli articoli 47 e 110 del TULB in materia di finanziamenti agevolati e gestione di fondi pubblici che pongono sullo stesso piano le banche e gli intermediari finanziari vigilati da Banca d'Italia. In ambito di disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari ex articolo 107 TUB è già in atto da parte della Banca d'Italia una vigilanza equivalente a quella delle banche;
infatti la vigilanza della Banca d'Italia sugli intermediari finanziari li pone sullo stesso piano delle banche per il rischio di «default», con l'effetto che la previsione di una garanzia non può che tradursi in una loro penalizzazione che viola la libera concorrenza –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza degli ostacoli che impedirebbero alle PMI di accedere, in questo perdurante periodo di congiuntura economica, allo strumento del leasing che potrebbe rilanciare l'economia reale;
quali iniziative di competenza intendano adottare per evitare che importanti operatori leasing, ad oggi rappresentativi di oltre il 40 per cento delle società di leasing, di emanazione di banche estere, non bancari, ma partecipati da banche, di emanazione di costruttori industriali, nonché quelli la cui capogruppo non abbia stipulato una convenzione con Cassa depositi e prestiti, siano esclusi dal perimetro di applicazione della cosiddetta «Nuova Sabatini». (5-02361)