• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02882    la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 6, comma 6, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02882presentato daBORDO Francotesto diLunedì 20 marzo 2017, seduta n. 762

   FRANCO BORDO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 6, comma 6, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario), convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 7 agosto 2012, n. 135, nella parte in cui non prevede, nel procedimento di determinazione delle riduzioni del Fondo sperimentale di riequilibrio da applicare a ciascun comune nell'anno 2013, alcuna forma di coinvolgimento degli enti interessati, né l'indicazione di un termine per l'adozione del decreto di natura non regolamentare del Ministero dell'Interno, con sentenza del 6 aprile 2016;
   la Consulta ha bocciato i criteri con i quali sono stati distribuiti nel 2013 circa 2,2 miliardi di tagli ai comuni e, per la precisione, si tratta del capitolo che riguarda le riduzioni al fondo sperimentale di riequilibrio e al fondo sperimentale per 2,250 miliardi di euro, laddove stabiliva che il riparto dei tagli spettava al Ministero dell'interno, attraverso un decreto di natura non regolamentare; e «in proporzione alla media delle spese sostenute per consumi intermedi nel triennio 2010-2012, desunte dal Siope», cioè il Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici;
   secondo i giudici costituzionali «il mancato coinvolgimento della Conferenza Stato-Città e autonomie locali nella fase di determinazione delle riduzioni addossate a ciascun Comune» unita «alla mancanza di un termine per l'adozione del decreto ministeriale e alla individuazione dei costi intermedi come criterio base per la quantificazione dei tagli finanziari, comporta, infatti, la violazione degli articoli 3, 97 e 119» della Costituzione;
   la Consulta, nella sentenza, spiega: «Nessun dubbio che le politiche statali di riduzione delle spese pubbliche possano incidere anche sull'autonomia finanziaria degli enti territoriali; tuttavia, tale incidenza deve, in linea di massima, essere mitigata attraverso la garanzia del loro coinvolgimento nella fase di distribuzione del sacrificio» e «non può essere tale da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni degli enti in questione», in particolare la Consulta punta il dito contro la scelta di quantificare i tagli in base ai costi intermedi delle amministrazioni: «Si tratta, dunque, di un criterio che si presta a far gravare i sacrifici economici in misura maggiore sulle amministrazioni che erogano più servizi, a prescindere dalla loro virtuosità nell'impiego delle risorse finanziarie. Il criterio delle spese sostenute per consumi intermedi non è dunque illegittimo in sé e per sé; ma la sua illegittimità deriva dall'essere parametro utilizzato in via principale anziché in via sussidiaria»;
   i comuni di Casalmaggiore, San Giovanni in Croce e Motta Baluffi, in provincia di Cremona, hanno indirizzato un'istanza di richiesta al Presidente del Consiglio dei ministri Gentiloni, al Ministro dell'economia e delle finanze Padoan e al Ministro dell'interno Minniti, affinché vengano rimborsati 375 mila 907,28 euro al comune di Casalmaggiore, 45.266,74 euro al Comune di San Giovanni in Croce e 14.402,75 al Comune di Motta Baluffi;
   i sopracitati Comuni chiedono formalmente il rimborso delle entrate erariali decurtate in sede di riparto del fondo sperimentale di riequilibrio del fondo perequativo per l'anno 2013;
   le amministrazioni comunali versano in gravi difficoltà economiche, costrette ad operare tagli e riduzioni di rilievo sui servizi alla cittadinanza;
   con quali tempi e modalità, intendano predisporre il rimborso delle cifre che a parere dell'interrogante risultano, alla luce della sentenza della Corte costituzionale citata in premessa, illegittimamente trattenute nelle casse dello Stato. (3-02882)