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Atto a cui si riferisce:
C.1/01551    premesso che:     negli ultimi anni il fenomeno del cosiddetto stupro virtuale si sta diffondendo in tutto il mondo attraverso gruppi creati sui social network, gruppi...



Atto Camera

Mozione 1-01551presentato daVENTRICELLI Lilianatesto diMartedì 21 marzo 2017, seduta n. 763

   La Camera,
   premesso che:
    negli ultimi anni il fenomeno del cosiddetto stupro virtuale si sta diffondendo in tutto il mondo attraverso gruppi creati sui social network, gruppi nei quali uomini condividono foto di donne, a loro insaputa, foto che vengono corredate da commenti sessisti e denigratori: in particolare, in Italia, anche grazie a inchieste di alcuni giornali, sono state scoperte centinaia di pagine, di ritrovo online di migliaia uomini, in cui si scatenano le più basse pulsioni sessuali e animalesche;
   a questo fenomeno se ne affianca, purtroppo, un altro, riprovevole, denominato « revenge porn», ovvero la pubblicazione online di materiale fotografico che ritrae il partner in atteggiamenti intimi per una vendetta legata alla fine di una relazione;
   i dati raccolti attraverso una indagine dell'Osservatorio nazionale adolescenza su un campione di 7 mila adolescenti, dai 13 ai 18 anni sono drammatici: «1 ragazzo su 5 ha avuto una relazione amorosa online. Di questi, il 60 per cento è poi uscito allo scoperto incontrandosi dal vivo, ma per il restante 40 per cento la storia è continuata in rete. Le chat sono i luoghi di incontro perfetti: il 10 per cento le usa insieme ai messaggi, ai video e alle foto per esprimere i suoi sentimenti; il 6,5 per cento afferma tranquillamente di fare sexting, ossia di scambiare con il proprio flirt – più o meno stabile – foto e/o video che lo ritraggono in atteggiamenti molto intimi. Storie leggere destinate ad avere durata breve e nelle quali (1 su 10) il tradimento avviene online. Molte volte, il 37 per cento per l'esattezza, se si tradisce online non lo si considera un atto di infedeltà vero e proprio. Scatta dunque la rabbia e basta poco per far finire sul web foto e video intimi rubati in un momento di passione; riguarda il 5 per cento degli intervistati, si tratta di un ragazzo su 20, come se in ogni classe a scuola ci fosse uno studente invischiato in una situazione simile»;
   che si tratti di foto e video utilizzati in gruppi social per scatenare gli impulsi bestiali o pubblicati per vendetta, una volta che questo materiale finisce in rete resta online per un tempo infinito e la condivisione è altissima: eliminare definitivamente un dato su internet è un'impresa quasi impossibile;
   appare, dunque, necessario agire in fretta, innanzitutto per scoprire l'esistenza di gruppi segreti sui social, chat di gruppo, accertare che lì vi sia diffuso materiale proprio, individuare gli appartenenti al gruppo e i loro commenti, verificare quale determinato materiale sia stato diffuso e quali commenti siano stati fatti,

impegna il Governo

1) a promuovere iniziative, anche normative, per la prevenzione di comportamenti che incitano all'odio e all'insulto sessuale, anche attraverso collaborazioni con le associazioni e le istituzioni scolastiche, nonché ad agire in sinergia con i gestori delle piattaforme dei social network, al fine di arrivare alla segnalazione e alla rimozione definitiva dei contenuti, modificando gli algoritmi, prevedendo, anche forme di responsabilità diretta degli stessi, anche al fine di rendere effettiva la persecuzione dei reati già previsti, nonché mettendo in campo ogni misura necessaria al potenziamento del lavoro della polizia postale.
(1-01551) «Ventricelli, Amato, Antezza, Becattini, Borghi, Capozzolo, Carella, Carocci, Cassano, Cominelli, Cova, Culotta, Di Salvo, Fedi, Grassi, Manfredi, Marantelli, Marchi, Mazzoli, Minnucci, Paolo Rossi, Taricco, Venittelli, Zanin».