• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01720    con decreto interministeriale n. 239/EL-146bis/245/2017 del 14 febbraio 2017, il Ministero dello sviluppo economico ha autorizzato Terna S.p.A. alla costruzione ed all'esercizio...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01720presentato daD'UVA Francescotesto presentato Martedì 21 marzo 2017 modificato Mercoledì 22 marzo 2017, seduta n. 764

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   con decreto interministeriale n. 239/EL-146bis/245/2017 del 14 febbraio 2017, il Ministero dello sviluppo economico ha autorizzato Terna S.p.A. alla costruzione ed all'esercizio dell'elettrodotto a 380 kV «S.E. Udine Ovest – S.E. Redipuglia»;
   a seguito dell'approvazione del progetto definitivo relativo alla costruzione e all'esercizio dell'elettrodotto ed opere connesse, Terna ha comunicato alle istituzioni interessate la riapertura dei cantieri dell'opera, a partire dal 22 marzo 2017;
   sette comuni del Basso e Medio Friuli (Palmanova, Mortegliano, San Vito al Torre, Trivignano Udinese, Lestizza, Basiliano e Pavia di Udine) hanno quindi presentato richiesta di annullamento al Tar Lazio, previa sospensiva, contro il nuovo provvedimento di valutazione di impatto ambientale (Via) dell'elettrodotto e contro la delibera del Consiglio dei ministri che ha superato il conflitto insorto, all'interno della procedura di Via, di fronte al parere contrario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   sempre il 22 marzo 2017 è prevista la prima riunione del Tar Lazio in merito alla richiesta di annullamento contro il provvedimento di Via dell'elettrodotto Udine Ovest Redipuglia;
   come noto, il quindicennale iter autorizzativo del progetto è stato caratterizzato da un susseguirsi di contraddizioni e ricorsi, culminati con la sentenza n. 3652 del 21 aprile 2015, con cui il Consiglio di Stato, in accoglimento dei ricorsi in appello di sette amministrazioni comunali e di privati cittadini contro la sentenza favorevole a Terna, ha annullato sia il provvedimento di Via favorevole – emesso con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in data 21 luglio 2011 – sia il provvedimento di autorizzazione alla costruzione dell'elettrodotto Udine ovest – rilasciato alla società Terna con decreto interministeriale 12 marzo 2013 – contestando uno sviamento di potere da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il cui parere favorevole avrebbe inficiato il parere definitivo sul progetto;
   il Consiglio di Stato ha infatti affermato che l'intero procedimento che ha portato all'approvazione definitiva del progetto Terna e viziato in radice perché il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha effettuato illegittimamente un bilanciamento di interessi che non gli compete e non ha esercitato la funzione di tutela del paesaggio, prevista dall'articolo 9 della Costituzione, di cui è per legge titolare;
   a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, nonostante fosse stata disposta la sospensione dei lavori, Terna ha proseguito le asserite operazioni di messa in sicurezza del cantiere, ma, a detta di molti cittadini, avrebbe in realtà proseguito nella realizzazione dell'opera per almeno un mese, di fatto senza titolo autorizzativo edilizio, paesaggistico ed ambientale, nonché di dichiarazione di pubblica utilità;
   il 18 febbraio 2016 con nota n. 4242, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha inviato a Terna ed alla commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via/Vas la comunicazione di «procedibilità dell'istanza finalizzata alla rinnovazione del procedimento», cui è seguito, il 17 giugno 2016, il parere negativo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo secondo il quale il progetto non appare essere significativamente mitigabile, e il parere positivo con prescrizioni della regione del Friuli Venezia Giulia e quello della commissione tecnica di Via/Vas (nota n. 2136 del 2 agosto 2016);
   anche la Soprintendenza belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, con nota 3156 del 13 giugno 2016, ha espresso parere negativo all'opera, ritenendo che l'elettrodotto determinasse effetti di intrusione e concentrazione di impatto paesaggistico elevato, fortemente alterato ma senza avere la grandezza di inventarne uno schiettamente moderno e allo stesso tempo senza esitare ad incidere in modo drammatico nell'ambiente naturale;
   si ricorda come nella Via sia stato considerato, nuovamente, soltanto il progetto di realizzazione dell'elettrodotto in linea aerea, facendo mancare la possibilità di valutare anche altre alternative più favorevoli alla tutela del paesaggio. Questo significa, secondo la Soprintendenza, che sono state considerate soltanto le ragioni della costruzione dell'opera in linea aerea e non le ragioni della sua realizzazione senza impatti negativi sul paesaggio;
   al fine di superare il contrasto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha ritenuto di dover attivare, presso il Consiglio dei ministri, la procedura prevista dall'articolo 5, comma 2, lettera c-bis, della legge n. 400 del 1988 – conclusa con la delibera del 10 agosto 2016 – con la quale il Consiglio dei ministri ha fatto propria la posizione favorevole al progetto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   il 6 settembre 2016 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a seguito della delibera del Consiglio dei ministri, ha emanato il decreto di compatibilità ambientale n. DVA-DEC-2016-0000241 con prescrizioni;
   come cifra totale di compensazione per i comuni interessati dall'opera è stata stabilita quella di 3,9 milioni di euro, la stessa individuata nell'ottobre 2013, nonostante il parere negativo espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   atteso che i rischi di black out paventati da Terna, all'indomani della sentenza del Consiglio di Stato non si sono mai verificati, si rileva quindi che non vi è urgenza alcuna di riaprire i cantieri, considerato anche il forte calo dei consumi di energia elettrica nei territori interessati e in quelli limitrofi;
   è in fase di studio un progetto di interesse comunitario che dovrebbe trasportare energia dalla Slovenia (Divaccia) all'Italia (Salgareda-Veneto) andando a sgravare di circa 6 mila gwh la rete energetica del Friuli Venezia Giulia, in passato interessata al passaggio di circa 17 mila gwh e che, dopo gli effetti della crisi e delle opere di efficientamento energetico, attualmente trasporta circa 13 mila gwh (Dati Terna spa) –:
   quali iniziative i Ministri interpellati intendano adottare, per quanto di competenza, anche ai sensi dell'articolo 29, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006, per scongiurare la ripresa dei lavori di realizzazione dell'elettrodotto «Udine-Redipuglia», la cui valutazione di impatto ambientale è già stata annullata dal Consiglio di Stato nel 2015, a seguito dell'impugnativa delle comunità locali e i cui lavori sono ora in procinto di ripartire, nonostante la pendenza di un ricorso al Tar del Lazio inoltrato da sette sindaci del territorio friulano e da privati cittadini interessati dall'attraversamento dell'opera;
   quali iniziative intendano assumere i Ministri interpellati per garantire la tutela del paesaggio costituzionalmente sancita, ed evitare inutili sprechi di risorse economiche che la ripresa dei lavori, a giudizio degli interpellanti, comporterebbe, qualora la magistratura amministrativa dovesse pronunciarsi avverso i decreti autorizzativi come già avvenuto nel 2015.
(2-01720) «D'Uva, Spessotto, Micillo, De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Terzoni, Zolezzi, Grande, Grillo, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Mantero, Nesci, Nuti, Pesco, Petraroli, Pisano, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Vallascas, Vignaroli».