• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10892    la questione del rinnovo contrattuale dei pubblici dipendenti è stata oggetto di molteplici interventi normativi (decreto-legge n. 98 del 2011, decreto del Presidente della Repubblica...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10892presentato daSISTO Francesco Paolotesto diMartedì 21 marzo 2017, seduta n. 763

   SISTO e LAFFRANCO. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
   la questione del rinnovo contrattuale dei pubblici dipendenti è stata oggetto di molteplici interventi normativi (decreto-legge n. 98 del 2011, decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2013, leggi di stabilità per il 2014 e per il 2015), emanati con il precipuo scopo di procedere ad un «congelamento» dei trattamenti economici percepiti dai pubblici dipendenti, bloccando reiteratamente la contrattazione collettiva;
   la Corte costituzionale, con sentenza n. 178 del 2015, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della sospensione della contrattazione e degli automatismi stipendiali per il pubblico impiego, riscontrando nella pratica della reiterazione – che rende di fatto «strutturale» tale regime – una violazione dell'autonomia negoziale e, dunque, un contrasto con il principio di libertà sindacale sancito dall'articolo 39, primo comma, della Costituzione;
   nel mese di novembre 2016, a pochi giorni dallo svolgimento del referendum costituzionale, il Governo ha siglato un accordo con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, impegnandosi per il triennio 2016-2018 a procedere ad uno sblocco della contrattazione nel pubblico impiego, che sarebbe reso possibile dalla messa in campo di stanziamenti di ulteriori risorse finanziarie all'interno delle successive leggi di bilancio;
   sono attualmente disponibili, sommando la legge di stabilità del 2016 e la legge di bilancio 2017, circa 1,4 miliardi di euro, che consentirebbero aumenti pari a circa 40 euro lordi, meno di 30 euro netti mensili, a fronte degli 85 euro promessi dal Governo. Mancherebbero, dunque, 1,1 miliardi di euro per la parte statale e 2,5 miliardi di euro per le regioni e per enti locali;
   secondo quanto affermato nei giorni scorsi dalla Cgil, il confronto del 15 febbraio 2017 tra il Ministro Madia ed i sindacati non può dirsi esaurito, in quanto sono necessarie ulteriori specificazioni per cui, di fatto, ad oggi non ha prodotto ancora alcun risultato concreto –:
   se il Ministro interrogato intenda fornire chiarimenti in merito alla vicenda sopra evidenziata ma, soprattutto, precisare quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere, con specifico riguardo alle tempistiche ed al reperimento delle risorse statali mediante le quali tenere fede all'accordo sottoscritto, anche alla luce della prossima manovra correttiva che di fatto limiterà la capacità di azione del Governo. (5-10892)