• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10905    da organi di stampa e da dichiarazioni delle rappresentanze della locale comunità si apprende che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha reso nota...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10905presentato daGARAVINI Lauratesto diMercoledì 22 marzo 2017, seduta n. 764

   GARAVINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   da organi di stampa e da dichiarazioni delle rappresentanze della locale comunità si apprende che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha reso nota l'intenzione di alienare alcuni immobili di proprietà dello Stato italiano siti a Monaco di Baviera; nel dettaglio si tratta dell'edificio che ospita il Consolato Generale; la sede dell'Istituto Italiano di Cultura e la villa in passato in uso ai servizi di informazione italiani;
   l'interrogante è consapevole del fatto che questo intervento si colloca all'interno di una globale strategia politica del Governo, volta a una razionalizzazione degli immobili demaniali siti all'estero, adibiti a rappresentanze diplomatico consolari;
   detta strategia mira a dotare il nostro Paese di edifici più funzionali, più moderni, più consoni all'accoglienza del pubblico e alla prestazione di servizi ai cittadini, in un'ottica di contenimento dei costi e di razionalizzazione di eventuali spese di ristrutturazione di sedi particolarmente lussuose e prestigiose;
   si ritiene che la sede dell'Istituto di cultura di Monaco, nella sua attuale dislocazione, sia idonea alle esigenze di spazio e di accessibilità necessarie all'Istituto stesso per svolgere al meglio la propria missione di promozione della lingua e cultura italiana nel mondo;
   la regione della Baviera, Land di cui Monaco è capoluogo, è uno dei più importanti fra i Land tedeschi sia in quanto strategico partner commerciale del nostro Paese, sia perché il locale Consolato serve una comunità di circa 100.000 italiani; inoltre raccoglie una numerosa utenza tedesca italofila, anche a seguito della prossimità geografica con il nostro Paese;
   si reputa che la sede dell'Istituto italiano di cultura sia già oggi idonea alle esigenze di spazio e di accessibilità necessarie all'Istituto, onde svolgere al meglio la propria missione; prevede infatti sia un auditorium che sale per i corsi;
   si rende opportuno evitare l'interruzione, anche solo temporanea, dei corsi di lingua e delle manifestazioni in programma, onde evitare non solo una significativa perdita economica, ma soprattutto di immagine, anche tenuto conto che le migliaia di utenti sono di nazionalità tedesca –:
   se il Ministro interrogato, in considerazione di quanto riportato in premessa, non intenda rivalutare l'operazione nel suo complesso, al fine di escludere la vendita della sede dell'Istituto italiano di cultura;
   se, in contemporanea ad un'eventuale alienazione dell'attuale sede del Consolato Generale e della villa in passato in uso ai servizi informativi non intenda garantire l'acquisizione di una nuova sede del Consolato Generale più moderna e altrettanto centrale, dal costo inferiore al valore di mercato dell'attuale sede e ancora più funzionale all'espletamento delle funzioni consolari. (5-10905)