• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16041    il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, nell'ambito...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16041presentato daRAVETTO Lauratesto diVenerdì 24 marzo 2017, seduta n. 766

   RAVETTO, BRUNETTA e VITO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell'area Schengen, ha svolto, mercoledì 22 marzo 2017, l'audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catania, Carmelo Zuccaro;
   il dottor Zuccaro ha affermato che, a partire dai mesi di settembre ed ottobre 2016, si è registrato un improvviso proliferare di unità navali delle piccole organizzazioni non governative (Ong) che accompagnerebbero fino alle coste italiane i barconi dei migranti. Tale situazione rappresenterebbe una sorta di «scacco» all'attività di contrasto degli organizzatori del traffico di migranti, il cui lavoro di accompagnamento, sino al territorio italiano, dei barconi sarebbe stato sostituito dalle attività svolte da tali navi;
   il dottor Zuccaro ha proseguito affermando che la procura di Catania, nel mese di febbraio, avrebbe aperto un'indagine conoscitiva allo scopo di approfondire non solo l'evoluzione del fenomeno ma, soprattutto le cause di una proliferazione così intensa delle unità navali, nonché degli ingenti costi giornalieri, ovvero mensili da queste sostenuti a fronte di un mancato ritorno in termini di profitto economico, che porterebbe ad interrogarsi sulle fonti di provenienza del denaro necessario per fronteggiare tali costi;
   secondo il procuratore, poi, vi sarebbe la necessità di comprendere la reale volontà delle Ong di collaborare con le autorità giudiziarie, soprattutto alla luce del fatto che esse spesso lavorano in prossimità del territorio e delle coste libiche. Secondo i dati forniti, è stato calcolato che, negli ultimi quattro mesi del 2016, il 30 per cento dei salvataggi con approdi a Catania è stato effettuato dalle citate Ong mentre, nei primi mesi del 2017, tale percentuale è salita ad almeno il 50 per cento, a fronte di una mancata diminuzione del numero dei morti;
   nell'ambito della citata audizione sono stati ufficializzati ulteriori dati, sulla base dei quali il numero di morti in mare, nel 2016, ammonterebbe a 5000 e, nel triennio 2013-2015, le vittime di cui si è occupata la procura di Catania sarebbero state 2000; ciò lascerebbe intendere che la presenza di queste organizzazioni, a prescindere dagli intenti per i quali operano, non ha contribuito ad attenuare il numero delle tragedie in mare;
   le informazioni trasmesse nell'ambito dell'audizione svolta dal dottor Zuccaro confermano dunque la presenza, in acque internazionali vicino alle coste libiche, di navi riconducibili a piccole Ong che, in aperta violazione della Convenzione di Ginevra, condurrebbero i migranti salvati in mare sulle cose italiane, e non verso il porto sicuro più vicino;
   tali informazioni determinano numerosi dubbi circa l'applicabilità della Convenzione di Dublino da parte dell'Italia che, sotto tale aspetto, non dovrebbe essere costretta a sostenere gli onerosi compiti attribuiti dalla Convenzione di Dublino, non trattandosi infatti di reale Stato di primo approdo, ma di approdo deciso a discrezionalità dei comandanti delle navi nella disponibilità delle Ong;
   da ultimo si fa notare che, dal punto di vista strettamente legale, atteso che le navi nella disponibilità delle Ong, secondo quanto affermato dal dottor Zuccaro, sono battenti bandiere straniere anche di altri Stati europei, secondo il diritto internazionale, i migranti raccolti da dette navi dovrebbero ritenersi approdati negli Stati di bandiera portati dalle navi stesse –:
   quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano intraprendere rispetto alla vicenda esposta in premessa, anche nelle opportune sedi europee ed internazionali, e se intendano fornire gli opportuni chiarimenti in merito alle rotte marittime effettuate dalle navi delle organizzazioni non governative nonché in merito ai rapporti delle stesse con la Guardia costiera e gli scafisti. (4-16041)