• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/01229    premesso che:     K-Flex è un'azienda italiana, leader nel mondo e specializzata nella produzione di isolanti elastomerici per isolamento termico ed acustico; conta 11...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01229presentato daAIRAUDO Giorgiotesto diVenerdì 24 marzo 2017, seduta n. 766

   La XI Commissione,
   premesso che:
    K-Flex è un'azienda italiana, leader nel mondo e specializzata nella produzione di isolanti elastomerici per isolamento termico ed acustico; conta 11 impianti produttivi ed oltre 2.000 dipendenti in 60 Paesi;
    a fine gennaio 2017, la dirigenza della K-Flex ha annunciato la delocalizzazione della produzione dello stabilimento nel comune di Roncello (Monza e Brianza) della K-Flex, per trasferire macchinari e produzione in Polonia;
    i dipendenti dello stabilimento di Roncello (Monza della Brianza) sono in presidio permanente dal 24 gennaio 2017 davanti la sede dell'azienda, per protestare contro la volontà della società di chiudere lo stabilimento italiano e trasferirlo in Polonia e impedire il trasferimento di merci e macchinari in Polonia;
    in data 8 febbraio 2017 si è tenuto, presso il Ministero del sviluppo economico, un incontro sulla vertenza K-Flex, presieduto dal viceministro Teresa Bellanova, con la presenza delle organizzazioni sindacali e i rappresentanti della regione Lombardia. A questo incontro non ha partecipato alcun dirigente dell'azienda;
    nonostante i richiami al senso di responsabilità, nell'incontro del 14 febbraio 2017, tenutosi presso la sede di Assolombarda, l'azienda attraverso il responsabile del personale, nonché membro della famiglia proprietaria, Marta Spinelli, ha confermato i 187 licenziamenti annunciati e la volontà di trasferire la sede produttiva italiana, che impiega attualmente 250 lavoratori, nella sede polacca, della società, dove si starebbe procedendo all'ampliamento dello stabilimento;
    la K-Flex non è una azienda in crisi e le ragioni del trasferimento sarebbero dettate da ragioni di mera convenienza economica e, nonostante abbia un bilancio in attivo già nel corso del 2014, ha proceduto a licenziare 46 lavoratori;
    Isolante K-Flex avrebbe inoltre beneficiato, nel corso degli ultimi anni, a quanto riferiscono le organizzazioni sindacali, di 12 milioni di euro di finanziamenti pubblici, finanziamenti sui quali la stessa viceministra Bellanova ha annunciato una istruttoria;
    dal 2007 al 2012 la società Simest, del gruppo Cassa depositi e prestiti ha sostenuto il processo di crescita internazionale di K-Flex attraverso la partecipazione a 5 operazioni di aumento di capitale per 17,2 milioni di euro e attraverso un fondo di venture capital per 5 milioni di euro;
    la K-Flex rappresenta una produzione di eccellenza e la decisione della delocalizzazione non rappresenterebbe solo la perdita gravissima di posti di lavoro e di professionalità elevate, ma priverebbe quel territorio proprio di una eccellenza che, in passato, oltretutto, ha beneficiato di finanziamenti pubblici anche finalizzati a mantenere tale Produzione di eccellenza in quel territorio; in tale contesto, la vertenza che riguarda la K-Flex non può e non deve risolversi in interventi relativi ad ammortizzatori sociali;
    la dirigenza della K-Flex ha già avuto modo di dichiarare che a suo dire non vi è comunque la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, in quanto si tratta di licenziamenti non temporanei ma a carattere strutturale e sono da escludere l'attivazione di contratti di solidarietà;
    è opportuno che il Governo assuma iniziative di competenza per evitare che Isolante K-Flex delocalizzi l'impianto produttivo di Roncello al fine di garantire i livelli occupazionali attualmente presenti nel sito e, in tale contesto, tenuto conto dei 12 milioni di euro di contributi pubblici ricevuti dalla Isolante K-Flex e che assuma iniziative, anche di carattere normativo, affinché le aziende che ricevono finanziamenti pubblici siano tenute a perseguire l'obiettivo di mantenere la loro attività sul suolo italiano, evitando di delocalizzare gli stabilimenti all'estero;
    appare ormai ineludibile affrontare la questione delle delocalizzazioni da parte di aziende che non solo non versano in situazioni di crisi ed hanno bilanci in attivo, ma che hanno ricevuto consistenti contributi pubblici proprio per mantenere i livelli occupazionali e le produzioni di eccellenza nel nostro Paese, ed è ulteriormente grave che contributi pubblici possano essere utilizzati proprio per procedere a delocalizzare le produzioni;
    non è più prorogabile la situazione sopra evidenziata ed occorre procedere anche con modifiche legislative al fine di ottenere il rimborso dei contributi pubblici erogati ad aziende che nonostante questi, o come accaduto per la K-Flex, procedano con licenziamenti e delocalizzazioni,

impegna il Governo:

   ad assumere le opportune iniziative di competenza affinché siano riviste le decisioni in merito ai licenziamenti da parte della K-Flex dei lavoratori dello stabilimento di Roncello anche promuovendo presso l'azienda K-Flex, lo sviluppo di una strategia che contempli l'innovazione e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nel sito di Roncello;
   ad assumere iniziative normative per contrastare efficacemente le delocalizzazioni avviate da aziende che trasferiscono le produzioni all'estero, pur avendo ricevuto consistenti contributi pubblici, al fine di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali nei siti produttivi presenti in Italia di tali aziende.
(7-01229) «Airaudo, Placido, Daniele Farina».