• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16008    l'europarlamentare Piernicola Pedicini ha sollevato tramite l'interrogazione del 19 dicembre 2016 come da Trieste, uno dei principali porti di ingresso del caffè in Europa, superati i...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16008presentato daBUSTO Mirkotesto diGiovedì 23 marzo 2017, seduta n. 765

   BUSTO, PARENTELA e BENEDETTI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'europarlamentare Piernicola Pedicini ha sollevato tramite l'interrogazione del 19 dicembre 2016 come da Trieste, uno dei principali porti di ingresso del caffè in Europa, superati i controlli ministeriali alla frontiera, il caffè proveniente dal Brasile venga autorizzato per la vendita negli altri Paesi europei. In tali controlli, tramite analisi condotte dall'Agenzia dell'ambiente del Friuli per conto del Ministero della salute, non viene valutata la presenza di alcuni pericolosi fitosanitari ampiamente utilizzati nelle coltivazioni brasiliane del caffè ma vietati nell'Unione. In particolare, i controlli ufficiali non ricercano la presenza del pericoloso pesticida Terbufos e del glifosato, seppur l'impiego di quest'ultimo è permesso in Europa entro certi limiti;
   la risposta della commissione, in data 27 febbraio 2017, è stata che «gli Stati membri effettuano controlli sui prodotti alimentari per garantire la conformità con i livelli massimi di residui (LMR) per i residui di antiparassitari, in linea con il regolamento (CE) n. 396/2005. Tali controlli vengono effettuati nell'ambito di un programma di controllo pluriennale (PCNP) dell'UE e di programmi pluriennali nazionali (PN) sia sugli alimenti importati sia su quelli di produzione nazionale. Poiché i prodotti che rientrano nel PCNP dell'UE rappresentano solo i principali componenti della dieta alimentare nell'UE, il caffè in grani non è compreso in questo programma. Spetta agli Stati membri decidere circa la scelta, in base al rischio, dei prodotti alimentari e dei pesticidi da sottoporre ad analisi nell'ambito dei rispettivi PN e, di conseguenza, decidere se controllare il caffè in grani per accertare la presenza di glifosato o di terbufos»;
   un articolo de Il Salvagente del 27 dicembre 2016 (https://ilsalvagente.it/2016/12/27/caffe-rischio-glifosato-in-quello–proveniente-dal-brasile/) riporta come l'uso smodato di pesticidi in Brasile stia decimando i lavoratori. Tra questi il Terbufos risulterebbe particolarmente tossico tanto da provocare disordini visivi, vertigini, vomito, difficoltà di respirazione e perdita di coscienza –:
   quali misure il Governo intenda predisporre al fine di indagare tramite piani di controllo nazionali la presenza di terbufos e glifosato nel caffè in grani proveniente dal Brasile e commercializzato in Italia come nel resto d'Europa;
   se il Governo non intenda farsi portavoce di una stringente regolamentazione dei controlli, nell'ambito del programma europeo di controllo pluriennale, della presenza dei pesticidi vietati o fortemente limitati in Unione europea, Terbufos e glifosato in primis, in prodotti commercializzati in Unione europea, caffè incluso;
   se il Governo intenda adottare, in nome del principio di precauzione, iniziative normative volte ad introdurre il divieto in Italia di alimenti contenenti residui dei pesticidi glifosato e terbufos, ai fini della tutela della salute umana. (4-16008)