• Testo RISOLUZIONE CONCLUSIVA

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Atto a cui si riferisce:
C.8/00226 Risoluzione conclusiva 8-00226presentato daZACCAGNINI Adrianotesto diGiovedì 23 marzo 2017 in Commissione XIII (Agricoltura) Risoluzione 8-00226 Zaccagnini: Iniziative in materia...



Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00226presentato daZACCAGNINI Adrianotesto diGiovedì 23 marzo 2017 in Commissione XIII (Agricoltura)

Risoluzione 8-00226 Zaccagnini: Iniziative in materia di Politica agricola comune.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   premesso che:
    è iniziato il dibattito sulla Politica agricola comune (Pac) post-2020. Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Junker, ha riconosciuto l'importanza di una politica agricola europea, il Commissario europeo per l'agricoltura, Phil Hogan ha annunciato una riforma all'insegna della «modernizzazione e semplificazione» e l'imminente avvio di un'ampia consultazione pubblica;
    infatti, il 2 febbraio 2017, il commissario Hogan ha lanciato la consultazione sulla riforma della politica agricola che si concluderà nelle prime settimane di maggio;
    l'obiettivo è quello di riassumere le informazioni disponibili sui risultati ottenuti fino a, trarre insegnamenti dall'attuazione della riforma, avviare un dialogo strutturato, confermare qua siano le difficoltà attuali, e anticipare le necessità di modernizzazione e semplificazione della Pac. Tutto questo tramite l'elaborazione di un questionario i cui risultati saranno pubblicati sul sito e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e resi noti in una conferenza pubblica nel luglio 2017;
    come sostenuto dal Ministro Martina nel suo recentissimo intervento nella XIII Commissione della Camera a questo riguardo «Si tratta di un'iniziativa molto importante, i contributi ricevuti sono utili per fornire delle indicazioni per definire le nuove priorità strategiche della Pac, in particolare crescita e occupazione, per ammodernare e semplificare l'intero impianto normativo basato su due pilastri, e per rispondere alle principali sfide che l'agricoltura e le zone rurali dovranno affrontare»;
    la politica agricola comune è stata concepita all'inizio degli anni ’60 per assicurare l'approvvigionamento alimentare delle popolazioni europee, garantendo un reddito dignitoso agli agricoltori e, al contempo, prezzi accessibili per i consumatori, attraverso dei meccanismi di intervento sul mercato dei prodotti agricoli. Attraverso continue riforme, ha progressivamente abbandonato la sua originaria vocazione per sostenere il processo di globalizzazione economica. Ciò ha portato oggi ad un'iniqua distribuzione dei guadagni, a causa dell'abbattimento dei prezzi che non tengono conto dei costi di produzione. Molte aziende sono sparite e le misure a sostegno dell'ambiente non riescono a far ridurre l'uso dei pesticidi e la biodiversità sta diminuendo;
    al contempo, sono aumentati i prodotti alimentari industriali, con conseguente aumento di problemi di salute, il consumatore spesso non ha più la possibilità di scegliere cosa mangiare e milioni di poveri in Europa oggi non possono avere un'alimentazione sana ed adeguata;
    è necessario un diverso approccio della Pac, basato sul rispetto dei diritti umani e in grado di soddisfare i bisogni delle popolazioni e delle generazioni future;
    nel corso di quest'anno avrà anche inizio il negoziato sulla riforma del bilancio comunitario. Il futuro budget per la Pac sarà fondamentale per l'intero impianto. Viene continuamente messo a dura prova, da un lato, per contenere la spesa complessiva dell'Unione europea, dall'altro lato, in quanto la Pac viene da molte parti accusata di essere troppo generosa nei confronti del settore agricolo. Il negoziato si preannuncia difficile, sia per le note ragioni di carattere politico, sia per gli effetti generati sul bilancio dalla Brexit. Il Regno Unito è un forte contributore netto e, con la Brexit, si genererà una riduzione delle entrate in bilancio; inoltre, va anche considerato che l'Italia non dovrebbe più versare al bilancio la propria quota di « rebate» per ridurre la spesa del Regno Unito. Inoltre, con l'uscita del Regno Unito verrà a mancare uno dei Pesi che in passato si sono spesi per ottenere la riduzione del bilancio dell'Unione europea;
    come sostenuto dal Ministro Martina «in questa situazione incerta per il bilancio, l'Italia può giocare una partita importante, sostenendo con forza le ragioni di una spesa agricola non indifferenziata, ma rivolta alla tutela del reddito degli agricoltori, al sostegno della qualità dei prodotti alimentari, alla gestione sostenibile e razionale delle risorse naturali, alla diversificazione delle attività agricole e alla valorizzazione dei territori rurali»,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative affinché l'obiettivo primario della Politica agricola comune siano la sicurezza e la qualità alimentare, e la riduzione della dipendenza dalle importazioni extra Ue;
   ad intervenire nelle sedi europee per garantire che i numerosi agricoltori in tutta Europa possano assicurare un'adeguata produzione di prodotti alimentari sia a livello qualitativo, che quantitativo;
   ad assumere iniziative per garantire che tutti i produttori possano avere l'opportunità di ottenere prodotti alimentari più sani e rispettosi dell'ambiente e ad orientare a tali obiettivi gli aiuti pubblici disponibili;
   ad assumere iniziative per consentire la crescita delle aziende nel settore agricolo, in modo che i produttori possano avere il diritto ad una remunerazione dignitosa, basata principalmente su prezzi equi e solidali;
   ad assumere iniziative per la tutela degli imprenditori agricoli anche attraverso l'utilizzo di strumenti di intervento pubblico al fine di equilibrare domanda-offerta;
   a garantire lo sviluppo di solidi mercati locali e regionali, aperti a tutti i produttori agricoli, assumendo iniziative per l'adozione di regole comuni per le piccole aziende con pochi addetti, in modo tale che siano favorite le imprese locali per le forniture di pasti e bevande presso amministrazioni pubbliche;
   ad assumere iniziative per assicurare che i produttori possano contare su strumenti di mutua assicurazione per coprire i rischi climatici o sanitari;
   ad assumere iniziative normative per garantire che siano stanziati fondi statali con le seguenti finalità: sostegno al lavoro agricolo, tutela delle aziende agricole a carattere famigliare nelle aree più deboli, creazione di nuove imprese agricole, qualità del cibo, tutela della biodiversità, dell'acqua, del clima delle zone rurali;
   a far sì che l'Unione europea possa svolgere un ruolo attivo per promuovere nuove aziende agricole, sostenere il ricambio generazionale e incentivare lo sviluppo delle zone rurali;
   a proseguire e rafforzare l'attività di sostegno e tutela dei diritti dei lavoratori e del benessere degli animali nel contesto della produzione agricola, prevista dalla recente normativa in materia di contrasto ai fenomeni di sfruttamento del lavoro, con particolare riguardo alla dignità delle condizioni di lavoro e della retribuzione dei lavoratori, anche stagionali, impiegati nella raccolta di prodotti agricoli;
   ad assumere iniziative, per quanto di competenza, tese a garantire che sia favorita la partecipazione dei cittadini alle politiche agricole e alimentari a livello locale (attraverso comitati locali), nazionale ed europeo;
   ad intervenire nelle sedi europee affinché l'innovazione sia intesa e gestita come un processo chiave per la tutela delle aziende agricole, piccole e a conduzione famigliare, per mettere a punto un modello di agricoltura e di produzione alimentare che sia socialmente equa, salutare e sostenibile;
   ad assumere iniziative per garantire che i fondi per la ricerca siano dedicati a questi modelli innovativi per le aziende agricole piccole e a conduzione famigliare.
(8-00226) «Zaccagnini».