• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16086    La Rocca Vecchia, situato nel comune di Garda, in provincia di Verona, è un rilievo collinare roccioso proteso verso il lago, la cui massa risulta in equilibrio instabile in caso di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16086presentato daFANTINATI Mattiatesto diMercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769

   FANTINATI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   La Rocca Vecchia, situato nel comune di Garda, in provincia di Verona, è un rilievo collinare roccioso proteso verso il lago, la cui massa risulta in equilibrio instabile in caso di terremoto o eventi atmosferici avversi;
   le aree maggiormente a rischio sono ai piedi della Rocca, lungo la strada Gardesana (arteria regionale), dove si trovano una spiaggia e un campeggio ma, soprattutto, la passeggiata lungolago, frequentata quotidianamente da migliaia di persone;
   le criticità dell'area erano rilevate dall'Autorità di bacino del Po che aveva provveduto ad inserirlo nella cartografia Pai (Piano stralcio per l'assetto idrogeologico), con il grado più alto, frana attiva (Fa) con divieto assoluto di edificazione;
   l'articolo 18 del Pai, fissando gli indirizzi alla pianificazione urbanistica, prevede che siano le regioni ad emanare disposizioni concernenti l'attuazione del Piano nel settore urbanistico conseguenti alle condizioni di dissesto delimitate nell’«Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici – Inventario dei centri abitati montani esposti a pericolo» e alle corrispondenti limitazioni d'uso del suolo;
   il medesimo articolo stabilisce che siano i comuni, in sede di formazione e adozione degli strumenti urbanistici o di loro varianti, a conformare le loro previsioni alle delimitazioni e alle relative disposizioni del Pai, effettuando, inoltre, una verifica della compatibilità idraulica e idrogeologica delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni di dissesto presenti o potenziali rilevate dalla cartografia del Pai;
   in un'area della Rocca, classificata «zona frana attiva» dal Pai, l'amministrazione comunale aveva adottato, con una variante e di concerto con la regione Veneto, un programma integrato di riqualificazione urbanistica ed ambientale (Piruea), consentendo alla proprietà dell'area la realizzazione del 30 per cento della cubatura esistente;
   approvando il Piruea, la regione Veneto, nel 2005, aveva accolto anche la richiesta del declassamento dell'area interessata che era passata da zona attiva (Fa) a Frana stabilizzata (Fs), a condizione di predisporre un monitoraggio annuale della zona;
   il 6 febbraio del 2009, nell'area del Purea, con i lavori di scavo per la costruzione di immobili già avanzati, si è verificato un evento franoso con conseguente ordinanza di evacuazione della popolazione residente, la chiusura prolungata nel tempo del passaggio sulla Gardesana e dell'accesso pedonale alla spiaggia;
   a seguito del distacco del masso dalla sommità della Rocca, la messa in sicurezza di quest'ultima era stata inserita nella classifica ministeriale al nono posto tra le dieci località italiane più a rischio;
   ripristinata la situazione precedente la frana, la proprietà aveva chiesto di riprendere i lavori e, senza tener conto della certificata pericolosità dell'area, la richiesta veniva accolta dal comune che concedeva due proroghe al piano casa originario –:
   se, alla luce di quanto esposto in premessa, si ritengano sufficienti le opere di mitigazione e di messa in sicurezza previste per ridurre la vulnerabilità del territorio e se queste siano state sottoposte all'esame e all'approvazione dell'Autorità di bacino del Po;
   quali iniziative di competenza s'intenda adottare al fine di verificare la conformità degli interventi di edificazione rispetto agli strumenti di pianificazione del bacino. (4-16086)