• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16080    l'articolo 97 della Costituzione, al comma 4, prevede che «agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16080presentato daDIENI Federicatesto diMercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769

   DIENI. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 97 della Costituzione, al comma 4, prevede che «agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge»;
   il dottor Maurizio Priolo ricopre oggi sia il ruolo di segretario generale, sia quella di direttore generale del consiglio regionale della Calabria;
   il dottor Priolo è stato assunto dal Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Reggio Calabria il 14 settembre del 1998, dove nel 2002 diviene capo servizio;
   il 1o aprile 2010, con determina dirigenziale del avvocato Carlo Pietro Calabrò, egli viene inquadrato nella dotazione organica del consiglio regionale della Calabria, in quanto, secondo la stessa, il detto trasferimento non incorrerebbe nelle preclusioni di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001;
   con deliberazione n. 143/2014/PAR del 17 febbraio 2015, la Corte dei conti chiarisce definitivamente che «al personale dipendente dai consorzi (segnatamente, dai consorzi di sviluppo industriale) non si estende la disciplina recata dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147 (cosiddetta legge di stabilità 2014) in materia di mobilità del personale dipendente da società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni» e, come la stessa deliberazione ricorda «la Consulta ha più volte censurato le leggi regionali che consentivano i meccanismi di reinternalizzazione attraverso il passaggio automatico dall'impiego privato (società partecipata) a quello pubblico (Ente territoriale) aggirando in tal modo l'articolo 97 della Costituzione»;
   lo stesso segretario generale pro tempore del consiglio regionale Nicola Lopez, nel 2013, ravvisò, «anomalie che sostanziano delle palesi illegittimità avuto riguardo allo stato giuridico» di alcuni dipendenti, tra cui il dottor Priolo, richiedendo provvedimenti in autotutela;
   il dirigente del settore risorse umane avvocato Carlo Pietro Calabrò, lo stesso che firmava la determina per il trasferimento, nell'esito del procedimento annunciò, nel luglio del 2013, l'intenzione di soprassedere all'adozione di un provvedimento di annullamento, motivando esclusivamente l'atto con la presenza di «altre situazioni soggettive analoghe», riproducendo così le controdeduzioni di Priolo;
   è inutile ricordare come la presenza di situazioni di illegittimità in una pubblica amministrazione non basta a sanarle tutte;
   nell'agosto del 2015 il dottor Maurizio Priolo, che, secondo la legge e i pronunciamenti costanti della Corte dei conti e della Corte costituzionale, non poteva essere neppure impiegato del consiglio regionale, ne diventa l'organo di vertice, continuando a ricoprire dal maggio del 2015 il ruolo di responsabile anti corruzione e responsabile della trasparenza –:
   se il Governo non intenda adottare iniziative di propria competenza al fine di garantire il piano rispetto delle leggi in materia di accesso alla pubblica amministrazione, alla luce delle criticità sopra evidenziate, con riguardo alla regione Calabria, e del danno erariale che potrebbe verificarsi in casi di questo tipo.
   (4-16080)