• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16127    con nota del 21 marzo 2017 della Presidenza del Consiglio dei ministri, Ispettorato per la funzione pubblica, indirizzata al dipartimento ambiente della regione Calabria, si narra di «una...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16127presentato daNESCI Dalilatesto diVenerdì 31 marzo 2017, seduta n. 771

   NESCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro per gli affari regionali . — Per sapere – premesso che:
   con nota del 21 marzo 2017 della Presidenza del Consiglio dei ministri, Ispettorato per la funzione pubblica, indirizzata al dipartimento ambiente della regione Calabria, si narra di «una segnalazione con la quale si lamenta il mancato trasferimento alla Regione di dipendenti della Provincia di Cosenza in forza della legge n. 56/2014, nonostante la legge regionale n. 14/2015 e ss.mm. abbia disposto il trasferimento delle funzioni di cui alla legge regionale n. 34 del 2002, a suo tempo proprie delle Province, alla Regione»;
   nella medesima nota si rammenta che «in effetti l'articolo 4 del D.P.C.M. del 26/9/2014 sui criteri per l'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse con l'esercizio delle funzioni provinciali, stabilisce che il personale e i rapporti di lavoro interessati al trasferimento vanno individuati, fra l'altro, tenuto conto dello svolgimento in via prevalente di compiti correlati alle funzioni oggetto di trasferimento»;
   di più, nella citata nota si rileva che dalla «corrispondenza intercorsa con la Provincia di Cosenza trasmessa dai segnalanti» dipendenti, «risulta che i predetti sono stati da ultimo ricompresi negli elenchi dei dipendenti interessati dal trasferimento sul presupposto sopra citato»;
   la nota in parola prosegue: «Pur nel rispetto delle determinazioni di codesto Ente, nonché tenendo conto che spetta eventualmente solo agli interessati valutare se ricorrere a propria tutela, si invita a fornire chiarimenti in merito, in particolare perché non risulta evidente se, a conclusione del procedimento di trasferimento del personale di cui si tratta, codesta Amministrazione abbia adottato, specificamente nei confronti degli esponenti, un provvedimento debitamente motivato ai sensi dell'articolo 3 della l. 241/90 e ss.mm.ii. almeno per definire i termini del loro attuale rapporto di impiego (datore di lavoro, compiti e mansioni ai quali sono adibiti...)»;
   con atto stragiudiziale del 21 marzo 2017, a firma degli avvocati Sabina Pietramala e Giandomenico De Simone, gli intesi dipendenti della provincia di Cosenza hanno diffidato il dipartimento organizzazione risorse umane della regione Calabria, in persona del dirigente generale, dottor Bruno Zito, nel termine di 30 giorni dalla ricezione dell’«atto, a voler dare esecuzione ai provvedimenti» di trasferimento «e con urgenza provvedere all'immissione nei ruoli regionali» degli assistiti «dipendenti mantenendo le rispettive professionalità e qualifiche»;
   nel prefato atto stragiudiziale, peraltro, si legge che «tutte le richieste formulate dai dipendenti interessati ai competenti Uffici regionali sono rimaste prive di riscontro; che l'ingiustificata inerzia attuata dalla Regione Calabria nell'esecuzione degli indicati provvedimenti ha causato e sta causando non pochi disagi ai dipendenti» assistiti, «con ingenti danni alle professionalità acquisite nel settore di provenienza»;
   nel ricordato atto stragiudiziale si legge, ancora, «che gli stessi» dipendenti assistiti «alla luce delle competenze del settore Ambiente e Demanio idrico ormai trasferite alla Regione Calabria, di fatto risultano definitivamente esonerati dalle effettive mansioni, in quanto non autorizzati a lavorare le pratiche depositate presso gli Uffici di provenienza»;
   l'atto in predicato informa «che quindi tale descritta situazione, frutto di una condotta colposa ed omissiva da parte della Regione Calabria, in violazione dei principi generali e delle più elementari norme regolatrici dell'azione amministrativa, sta causando anche enormi disagi all'utenza, le cui richieste per quanto sopra rimangono inevase» –:
   se e quali chiarimenti abbia fornito nel merito la regione Calabria, per giustificare la mancata immissione nei ruoli regionali dei dipendenti di cui si tratta e se il Governo intenda chiedere, con urgenza, chiarimenti, per quanto di competenza, anche sui conseguenti «enormi disagi all'utenza» lamentati di cui in premessa. (4-16127)